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Passera, possibile pagare 20-30 mld di debiti a imprese



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Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, è possibile trovare un accordo con le banche per il finanziamento di 20-30 miliardi di crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione.
"Nei prossimi giorni, ha detto il ministro, incontreremo i vertici del sistema bancario e siamo convinti che ci sia la disponibilità per un anticipo di 20-30 miliardi di euro".
 

tontolina

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L'Italia si sta fermando, depressione in arrivo

L'Italia si sta fermando, depressione in arrivo




se ne accorgono adesso


è almeno da tutto il ventennio berlusconista che l'Italia NON cresce ed è in recessione




ora con il governo sobrio [solo per pensionati e dipendenti e non per i soliti politici sanguisughe] di Monti e intasprimento fiscale
l'italia con il suo -7% di produzione industriale è in DEPRESSIONE!
 

tontolina

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John Paulson scommette contro i Bund tedeschi

John Paulson scommette contro i Bund tedeschi: vede nero per l'euro

di: WSI Pubblicato il 18 aprile 2012| Ora 14:41


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John Paulson e' un investitore miliardario in fondi ad alto rischio molto noto in Usa. Riusci' ad anticipare il crack del mercato immobiliare Usa.


New York - Se si trattasse di una partita a poker John Paulson andrebbe all-in contro l'avversario che pare piu' sicuro di vincere. Carte alla mano, il gestore di fondi hedge miliardario, che anticipo' con largo anticipo il crack immobiliare Usa, sta speculando al ribasso sui Bund tedeschi.

A monte delle puntate 'short' contro i titoli di stato piu' 'sicuri' d'Europa, l'idea che la crisi del debito sovrano si aggravera' nei prossimi mesi.

Paulson, 56enne manager di $24 miliardi per il suo gruppo newyorchese Paulson & Co, e' convinto che i problemi del governo spagnolo si espanderanno a macchia d'olio in tutta l'area euro, minacciando la stabilita' dell'intera regione.

L'investitore ha dato l'annuncio durante una conference call con gli investitori, spiegando che anche la Germania, considarata il creditore piu' sicuro dell'area sovrana europea, subira' l'impatto negativo del deterioramento grave dei problemi dell'Eurozona. Lo ha riferito l'emittente Cnbc citando una persona a conoscenza delle strategie di Paulson. La societa' guidata dal manager per ora si e' rifiutata di commentare le indiscrezioni.

I rendimenti dei bond spagnoli sono saliti ai massimi plurimensili oltre il 6%, mentre i tassi sui Bund decennali si sono ridotti vicino ai minimi assoluti, a quota 1,66%.

La posizione di Paulson, che comprende anche un'esposizione a strumenti derivati per assicurarsi contro l'eventualita' di un default del debito tedesco, i credit default swap, e' in vigore da diversi mesi.
 

tontolina

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I banchieri hanno dovuto abbandonare l'isola, delle dimensioni pari a un terzo quelle dell'Italia, perche' rischiavano l'arresto. Lo stesso presidente, Geir Haarde, in carica dal giugno 2006 al febbraio 2009, e' stato denunciato per grave negligenza, ed e' attualmente sotto processo.
da Islanda: Ecco come siamo riusciti a non pagare il debito
Islanda: "Ecco come siamo riusciti a non pagare il debito"




anche in Italia dovrebbero incarcerare tutti i governanti degli ultimi 20 anni con la confisce dei beni personali

da Prodi a Berlusconi assieme ai ministri e consulenti vari



Vi rendete conto che questi gaglioffi sono riusciti ad inserire nel CDA di Fincantieri
l'autista-tesoriere delle Lega Nord



trovano l'occupazione ben retribuita a tutti i loro amici e lasciano l'italia senza mutande
 

Ignatius

sfumature di grigio
Un po’ di storia

E’ il maggio del 2007 quando una Commissione Parlamentare prima, e il Gruppo Antifrodi Tecnologiche della Guardia di Finanza poi, al termine di una lunga inchiesta comunicano i risultati alla Corte dei Conti. E sono dati sconcertanti. Le dieci maggiori società concessionarie che gestiscono le slot machine avrebbero contratto un debito col Fisco per gli anni 2004-2007 pari a circa 100 miliardi. La truffa erariale più grande che la storia della nostra Repubblica ricordi.


Ma come è potuto succedere?
Molto semplicemente, per legge le fameliche slot machine devono essere collegate con un modem ad un ricevitore della Sogei (Società Generale di Informatica controllata dal Ministero del Tesoro). Invece, i due terzi delle macchinette non sono collegate a questo sistema di controllo. E infatti nel solo 2006 le società indagate incassano il triplo dell’importo dichiarato al Fisco: 43,5 miliardi anziché 15,4.
Dopo varie contestazioni e numerose penali – che lasciano ipotizzare un costante aumento della cifra che lo Stato deve riscuotere – si arriva, il 4 dicembre del 2008, al processo. Come spesso succede, tuttavia, i difensori contestano la competenza della Corte dei Conti obiettando che di tale questione deve occuparsi il Tar del Lazio. La disputa viene risolta dalla Cassazione, che nel dicembre del 2010 stabilisce che i giudici contabili possono continuare ad indagare. E infatti, nell’ottobre scorso, è ripreso il processo.

Le responsabilità dei Monopoli
Pesanti responsabilità, se non addirittura connivenze, sembrano ricadere anche sull’Agenzia dei Monopoli di Stato (AAMS). A denunciarlo è la stessa Commissione d’indagine che parla di “interrogativi” sorti durante l’inchiesta “su specifici comportamenti tenuti dai Monopoli in particolari occasioni” che “riguardano sia la fase di avvio delle reti telematiche e in particolare l’esito positivo dei collaudi allora condotti, subito dopo smentiti dall’esperienza applicativa, sia l’accelerato rilascio di nulla-osta di distribuzione per apparecchi nell’imminenza dell’entrata in vigore di una disciplina più stringente, sia infine l’omessa applicazione di sanzioni previste dalla legge e ‘l’invenzione’ di regimi fiscali forfettari”. E secondo quanto dichiarato da un membro della Commissione al Secolo XIX, “i Monopoli hanno autorizzato persino macchinette apparentemente innocue, giochi di puro intrattenimento, senza scoprire che premendo un pulsante si trasformavano in slot-machine. L’applicazione di forfait ha permesso il dilagare di anomalie, perché la ‘cifra fissa’ è assai più bassa di quella che potrebbe essere rilevata dalle macchine. Così in moltissimi casi sono state dichiarate avarie, guasti, difficoltà di collegamento dei modem solo per poter pagare di meno, con una perdita secca per lo Stato di miliardi di euro”.
I Monopoli, in sostanza, avrebbero permesso e facilitato la dilagante evasione delle società concessionarie, “rinunciando a qualunque forma di sanzionamento che avrebbe dovuto essere attuata”. Oltre ai vertici de Monopoli, gravi accuse di corruzione sono state rivolte dalla Commissione a singoli funzionari che, attraverso “anomale procedure” e “retrodatazione delle autorizzazioni”, avrebbero permesso ad almeno 28 aziende (alcune delle quali oggetto di indagini da parte della magistratura per presunti reati di corruzione nei confronti di dirigenti dei Monopoli) di eludere le disposizioni introdotte successivamente dalla legge.


Non posso riferire la fonte, ma ho saputo che una delle tante società coinvolte ha ipotizzato di poter fare una transazione e chiudere la pendenza versando all'erario un decimo della cifra richiesta.

Se tutti facessero così, sarebbero circa 10 miliardi.
Meglio che niente, ma molto meno dei 98 di cui si è parlato.

Ma poi, come al solito, che siano 98 o 10, va considerato il richio che parte dei debitori siano società intestate a prestanome nullatenenti.
La società di cui ho sentito parlare esiste, ma quante delle altre società debitrici saranno state svuotate dai loro azionisti?
 

tontolina

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Conti pubblici: Beppe Grillo, usciamo dall’euro e non paghiamo il debito

da Conti pubblici: Beppe Grillo, usciamo dall’euro e non paghiamo il debito : IdeaTrading 19 Aprile 2012
Conti pubblici: Beppe Grillo, usciamo dall’euro e non paghiamo il debito

Conti pubblici: Beppe Grillo, usciamo dall’euro e non paghiamo il debito
Roma, 19 apr – “Sono per valutare una seria proposta di rimanere in Europa e, con il minor danno possibile, uscire dall’euro, non pagare il debito pubblico o pagarne solo una parte”. Cosi’ il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, in una intervista che andra’ in onda questa sera a “Piazzapulita” su La7, secondo una anticipazione diffusa dall’emittente. “Dovremmo dire – ha detto Grillo – ‘signori avete rischiato su un Paese che e’ fallito’. Chiunque compra azioni di una societa’ rischia che questa fallisca”.
fonte: Il Sole 24 Ore Radiocor





Dov’è che si firma?
Come non essere d’accordo con Beppe Grillo, io lo sono al 100%.
Signori se avete prestato i vostri risparmi ad un soggetto insolvente i problemi non possono essere che vostri, perchè devono continuare a ricadere sulle spalle di tutti i cittadini attraverso una tassazione sempre più devastante che porterà entro pochi anni 2 famiglie su 3 in povertà?
Eh si perchè lo Stato Italiano è insolvente nonostante questo venga smentito tutti i giorni dai tecnocrati, il suo debito viene rollato solo ed esclusivamente grazie agli acquisti della BCE prima e ai mld regalati dalla stessa alle nostre zombie bank adesso.


Alle prossime elezioni ovviamente voterò il Movimento 5 Stelle, ovviamente non serviva questa notizia per convincermi, basta il fatto che mentre gli altri partiti promettono o hanno promesso da decenni loro hanno già fatto, hanno rinunciato a 1,7 mln di finanziamento pubblico ai partiti e i loro consiglieri si sono autoridotti lo stipendio a 2.500 €.

Pubblicato da Angelo Meschi alle 14:26 in Beppe Grillo, Crisi del debito, Crisi zona euro, Default, Movimento 5 Stelle
 

tontolina

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Krugman sul New York Times: Il Suicidio Economico dell’Europa

Sulla sua Opinion Page del New York Times - The Conscience of a Liberal - Krugman parla amaramente dell'incredibile autolesionismo dei politici europei, imperterriti di fronte agli effetti devastanti delle loro politiche sulle loro economie e sulla loro gente. Stiamo seguendo una inutile politica suicida.

Krugman sul New York Times: Il Suicidio Economico dell’Europa - Dall'Estero - Investireoggi.it




appunto
mandiamo l'europa dei tedeschi affanqulo





Si consideri la situazione in Spagna, che ora è l’epicentro della crisi. Non si parla di recessione, la Spagna è in piena depressione, con un tasso di disoccupazione globale al 23,6 per cento, paragonabile all’America nel fondo della Grande Depressione, e il tasso di disoccupazione giovanile superiore al 50 per cento. Non può andare avanti – e il segno che non può andare avanti è che i rendimenti dei bonds spagnoli crescono.
...
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Tuttavia, la prescrizione proveniente da Berlino e Francoforte, sì, avete indovinato, è una maggiore austerità fiscale.





Qual è l’alternativa? Ebbene, negli anni ’30 – un’era che l’Europa moderna sta iniziando a replicare in maniera sempre più fedele – la condizione essenziale per il recupero era l’uscita dal gold standard. La mossa equivalente adesso sarebbe l’uscita dall’euro, e il ritorno alle valute nazionali.
 
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