Che storia triste.
I PARENTI
«Viola è una bimba, non un feto. Deve stare tra le braccia della madre»
MARSCIANO (Perugia) — Nella bara, accanto alla mamma. Vestita con la tunica di cotone leggero che Barbara aveva scelto di portare in ospedale per farla indossare a Viola, la sua piccola, subito dopo il parto. I familiari di Barbara Cicioni hanno deciso di chiedere un doppio funerale, che la bimba riposi accanto alla madre, come se fosse già nata, e non nella sua pancia, dove è morta.
Per ottenere questa possibilità, per vestire quella piccola occorre l'intervento del magistrato e del medico legale. Perché, dopo aver effettuato l'autopsia sul corpo di Barbara e dopo aver constatato che la piccola era perfetta, già pronta a nascere, il medico legale ha lasciato la bimba nel corpo della madre. Ora i parenti chiedono, in qualche modo, di farla nascere. Una richiesta che, dice l'avvocato della famiglia, ha già avuto assicurazione che sarà accolta.
E infatti ieri un membro della famiglia Cicioni ha ottenuto l'autorizzazione degli inquirenti ad entrare nella casa messa sotto sequestro dai carabinieri per cercare e portare via i vestiti per Barbara e quelli per la sua bambina. Un desiderio, una sorta di cortesia che gli investigatori non si sono sentiti di negare. Anche a costo di «violare» la villetta analizzata in questi giorni centimetro per centimetro dai reparti speciali dei carabinieri. Anche a costo di compromettere la temperatura interna, rimasta la stessa dell'ora della morte.
Con il suo vestito candido e la coperta sempre scelta dalla madre, la piccola sarà quindi deposta nella bara insieme alla madre. Oggi il pubblico ministero Antonella Duchini dovrebbe concedere il nulla osta e per domani i familiari vorrebbero organizzare i funerali nella piccola chiesa di Morcella, il paesino dove Barbara era nata.
D'altra parte l'arcivescovo di Perugia, monsignor Giuseppe Chiaretti, che sabato sera ha fatto visita alla famiglia Spaccino, il giorno della tragedia aveva parlato di «barbaro» duplice omicidio e aveva chiesto che la magistratura indagasse sulla morte di due persone e non di una sola. Perciò il funerale sarà celebrato in memoria di Barbara e della figlia che aveva in grembo. Forse nell'incisione comparirà il nome di Viola, il nome che i genitori avevano scelto d'accordo con i due figli.
E sono proprio i due bambini a preoccupare ora i parenti di Barbara che li hanno in custodia. Spiega lo zio Francesco, fratello della madre: «Mia sorella ha perso l'unica figlia che aveva e io l'unica nipote ma ora dobbiamo pensare agli altri bambini. Ancora non sanno nulla, abbiamo detto che la mamma è in ospedale e cerchiamo di tenerli lontani dalla televisione e dalle locandine dei giornali. Cerchiamo di proteggerli ma prima o poi dovremo dirglielo».
Oggi il più grande di otto anni non andrà a scuola e i familiari faranno affidamento su uno psicologo infantile per spiegare loro che la mamma non c'è più. Un sostegno determinante perché i due piccoli possano assorbire la notizia nel modo meno doloroso possibile. Anche perché, come confermato ieri da don Mario, parroco del paese, «loro non si rendono conto di cosa sia successo. Il più grande, di otto anni, chiede in continuazione della madre ma gli è stato detto che è in ospedale per un problema legato alla gravidanza. Il più piccolo, di quattro anni, si è invece chiuso nel mutismo».
La notte del delitto i due bambini dormivano in una camera accanto a quella della madre, ma non si sono accorti di quanto stava accadendo, ha detto il padre. L'uomo è stato più volte a trovare i suoi due figli in questi tre giorni nella casa della nonna materna, a Marsciano, dove sono stati portati il giorno dopo il delitto. Lontani dunque dal rumore e dalle televisioni che ormai da quasi quattro giorni si accampano davanti alle abitazioni della famiglia Spaccino, lungo la strada di Vocabolo Montestradello, da venerdì mai così transitata e filmata.