RASSEGNA STAMPA 6

FORTEBRACCIO

Forumer attivo
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[center:1a149551bb]VOTA LA FECCIA[/center:1a149551bb]


“La scoperta che c’è un’Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime…

Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l’avevo vista né sentita mai.
Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo”.

Indro Montanelli




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“Bisogna votare per qualcuno, non contro qualcuno”, mi disse una volta Luciano Violante.

Ma è possibile in Italia?
Nel 1992 votai contro Craxi e Andreotti.
Dal 1994 voto contro Berlusconi.
Comincio a essere un po’ stufo.
Anche perché non sono così sicuro, avendo votato Progressisti, Ulivo e Unione, di aver votato davvero contro il tipetto che mi sembrava il peggiore.

Ad ogni elezione il dilemma si ripropone.
Votare gli amici di Consorte o annullare la scheda?
Sono ancora incerto.

E sento che in molti condividono tale incertezza.
Nel 2006 ingaggiai una mia personale campagna elettorale, documentata dai film Qui Milano Libera e Radio Foppa, per esprimere questo semplice concetto: occorre andare a votare, al costo di turarsi il naso, per impedire un nuovo, esiziale lustro di governo della Banda Berlusconi.

Sappiamo com’è finita, ipotesi brogli a parte.
Ma additare il male senza riferimenti in positivo non basta, e io stesso non ne ho più voglia, mentre quell’incubo è più attuale che mai.

Il che vuol dire che in quindici anni non siamo riusciti a liberarci, in nome di una visione alternativa, della destra più impresentabile del mondo occidentale: “la feccia che risale il pozzo”, come la chiamava Indro Montanelli.

Non ne usciamo bene come italiani.
Non ne esce bene la cosiddetta sinistra italiana.
Nel medio periodo, la speranza è che dalle macerie nasca qualcosa di completamente nuovo.

Nell’immediato, l’unica speranza concreta è di impedire il trionfo della Banda con un sostanziale pareggio al Senato.
Chi pensa che questo sia utile voterà partito democratico, magari turandosi le narici con le mollette.

Chi invece pensa che tra i due principali contendenti non ci sia più alcuna differenza, nemmeno quanto a capacità di far danno, farà altre scelte, magari annullando la scheda (che è sempre meglio che astenersi).

La gran parte delle persone che stimo sono ancora incerte fra queste due opzioni. Tra questi ci sono anch’io.
Deciderò domenica mattina, a urne aperte.


Piero Ricca
 
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[center:d5f401339e]Quasi, quasi querelo Berlusconi...[/center:d5f401339e]


Ci sto pensando, quasi, quasi querelo Silvio Berlusconi per plagio.

Perché?
E’ presto detto.
Con Enrico Deaglio abbiamo fatto due film inchiesta- Uccidete la democrazia!

E Gli imbroglioni- per denunciare i brogli che ci furono alle elezioni del 2006.

Troppe cose erano andate storte nel 2006 per pensare solo a un concatenarsi di coincidenze.
Noi, dopo un’inchiesta molto approfondita, eravamo arrivati alle conclusioni che i risultati erano stati falsati da un maneggio informatico capace di commutare le schede bianche in voti al centrodestra al momento del conteggio al Viminale.

I sondaggi e gli exit poll di decine di Istituti di ricerca, l’inspiegato crollo delle schede bianche, i risultati che non arrivavano a causa dei blocchi ai computer del Ministero degli Interni, le visite irrituali del ministro degli interni a casa del presidente

del consiglio Silvio Berlusconi per comunicargli dati elettorali che davano la CdL vittoriosa, la faccia stravolta di Fassino che annunciava la vittoria dell’ Unione senza aspettare il Viminale erano stati i punti di partenza dell’indagine giornalistica.

La bufala delle schede nulle all’indomani dei risultati e le pretese di Silvio B. rivolte al Quirinale di sospendere il risultato elettorale, in una situazione definita dal segretario del PdCI Oliviero Diliberto di pre-golpe ci avevano vieppiù convinto.

Quando i film uscirono fu uno scandalo, la destra li attaccò dicendo che erano tutte fandonie.
Ma poi è successo un fatto strano.

Zitto,zitto Silvio B. ha cominciato a smontare la sceneggiatura in tanti pezzetti e ha usato ciascun pezzetto per costruirci sopra una campagna politica.

Ha detto che il crollo delle schede bianche era servito per spostare voti, ha denunciato i blocchi al sistema del Viminale, ha raccontato la visita dell’ on. Pisanu che la notte dello scrutinio mentre i risultati non affluivano è entrato nel suo studio per annunciargli la

vittoria del centrodestra sia al Senato che alla Camera, ha detto di aver controllato personalmente i verbali di seggio, quelli che servono alla Cassazione per proclamare i risultati, e di aver trovato moltissime irregolarità.

Insomma ha attinto a piene mani al nostro lavoro senza citarlo mai.
Ovviamente ha affermato che i brogli sono della Sinistra che è professionista nel manipolare i voti.

Ovviamente si è dimenticato di dire che l’organizzazione e il conteggio dei voti alle elezioni del 2006 era tutto a cura del governo di centrodestra, ovviamente non ha detto che il travaso delle bianche in schede votate è avvenuto a vantaggio del centrodestra e

che molti studiosi di flussi elettorali spiegano così il fantastico recupero della Casa delle Libertà data sotto di almeno quattro punti in percentuale dai sondaggi e dagli exit effettuati il giorno stesso del voto.

Adesso Silvio Berlusconi parla di nuovo di brogli, li teme, è quasi sicuro che ci saranno, ha detto che i sondaggi lo danno in vantaggio di dieci punti e che se perderà sarà a causa dei brogli.

Ha affermato anche di essere sicuro che torneranno le schede bianche.
Beato lui che può dire certe cose senza che un magistrato e i suoi avversari politici gli chiedano conto.

Forse non lo prendono sul serio.
Niente di più sbagliato perché l’uomo sa essere stranamente profetico.

L’altra volta ci aveva azzeccato.
Ricordate?

Cominciò a parlare di brogli in campagna elettorale quando nessuno ci pensava e non ha mai smesso fino ad ora.

Direte voi, forse non è solo profetico, forse sa qualcosa che noi non sappiamo.
Può darsi.
A me intanto domenica mattina venivano i brividi leggendo la vignetta di Altan sulla prima pagina de La Repubblica.

C’era un tizio prono davanti al cavalier Banana che diceva riferendosi alla sinistra: “ E se i brogli non li fanno? “

“ Facciamoli noi “ rispondeva il cavalier Banana.
In conclusione cari amici domenica andate a votare, soprattutto abbiate cura del vostro voto cercate di seguirne il viaggio dal seggio alle segrete stanze dove si conta. Non vorrei passare l’estate a lavorare a una nuova sceneggiatura post elettorale.


Beppe Cremagnani


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[center:967d6ed643]BOSSI E L'IMBARAZZO DEL PDL[/center:967d6ed643]

Fini tace, Berlusconi cerca giustificazioni nella "salute cagionevole" ma il Senatùr assicura di "stare benissimo" e il suo fedelissimo Borghezio conferma il carattere costituzionalmente eversivo della strategia della Lega.
Il centrodestra arranca tra schede elettorali e fucili

Bossi è capace di intendere e volere e dunque responsabile delle sue affermazioni, oppure è "malato" , non è responsabile di ciò che afferma e dunque è inaffidabile?

Il dilemma non è certamente di quelli che ci tengono svegli la notte, ma varrebbe la pena scioglierlo non fosse altro perché il Senatùr potrebbe ricoprire in un futuro ormai prossimo un qualche ruolo istituzionale di notevole peso.

Eppure, a distanza di 24 ore dall'ultima "sparata" sul ricorso alle armi per sventare il rischio di brogli elettorali, il dubbio è ancora vivo.

L'antefatto è presto spiegato, trattandosi di una "bega di condominio": sulla scheda elettorale, figlia della legge a firma del leghista Roberto Calderoli, il simbolo della Lega Nord è a fianco a quello della Lega Lombarda e a qualche elettore male informato potrebbe "scappare la matita" negando consensi al Carroccio.

La scheda elettorale "confusa" ha spinto Umberto Bossi ad attaccare il Governo e minacciare di "imbracciare i fucili" contro "la canaglia centralista romana che sta facendo apposta a impedire il voto".

Secondo il Senatùr, "i comunisti non sono cambiati, sono canaglie antidemocratiche".
E dunque è lecito tornare a minacciare il ricorso alle armi: "Se fanno un broglio di questo genere, cacciamo i fucili stavolta, glielo facciamo vedere noi.

Canaglia romana, centralista, attenti, decine di milioni di lombardi e di veneti sono pronti a battersi per la loro libertà contro le m... che voi rappresentate.
Ci hanno ridotto ad un Paese del Terzo mondo.

Altro che brogli elettorali - ripete Bossi - è una cosa preparata.
E non so neppure se faranno più in tempo a ristampare la scheda.
Ma state attenti a voi - conclude - state molto attenti perché la misura è colma.

Siamo pronti: poi verrà il giorno in cui le chiacchiere finiscono e si andrà ai fatti".

Quindi il dubbio che abbiamo posto in apertura è più che mai legittimo: se Bossi è responsabile delle sue parole, e queste corrispondono alle intenzioni, ci troviamo di fronte un politico evidentemente estraneo alla cultura civile e democratica del nostro paese, che dovrebbe essere emarginato da parte di tutti a partire dal suo principale alleato.

Se, al contrario, Bossi non è responsabile delle sue parole, se dice una cosa pensando ad un'altra, allora andrebbe detto agli elettori del Lombardo Veneto che non devono fidarsi della Lega, che al giuramento di Pontida seguiranno altri giuramenti di fedeltà. Insomma che è tutta una truffa.

L'imbarazzo nel centrodestra è palpabile, tant'è che di fronte a quella che è una domanda politica di un atto di chiarezza, ci si rintana dietro a improponibili "questioni di salute".

Lo ha fatto Silvio Berlusconi che vista la malaparata ha negato anche di aver discusso con il suo alleato principale un suo ruolo attivo nello scacchiere governativo.
"Bossi ministro?
A me non ha mai chiesto niente nessuno.

E poi le condizioni di salute sono quelle che sono...". Con queste parole il Cavaliere ha smentito un futuro impegno del leader del Carroccio come ministro delle Riforme.
E poi, a proposito di "fucili" si è affrettato a dare la sua interpretazione: "Questo linguaggio - ha detto Berlusconi - Bossi l'ha sempre usato, Bossi ha avuto quello che ha avuto e si esprime per slogan.

Quante volte ha parlato di fucili? I fucili non ci sono.
Per lui imbracciare i fucili vuol dire fare una battaglia politica forte sulle schede".

Ma con i suoi alleati, il leader del Pdl ha ribadito che il Senatur certe frasi "potrebbe risparmiarsele, perché sa che queste cose poi vengono strumentalizzate".

Poi, dopo aver ribadito di voler svolgere il primo Consiglio dei ministri a Napoli di essere nei sondaggi molto avanti rispetto al Pd, Berlusconi ha ripreso una parte del ritornello bossiano facendolo suo: "gli esponenti del Pd sono sempre gli stessi, hanno lo stesso astio nei confronti di tutti, sono i comunisti di sempre con la concezione padronale dello Stato. Bisognerà cambiare generazione per vedere un mutamento".

Il silenzio di Gianfranco Fini, le osservazioni "affettuose" di Berlusconi dedicate allo stato di salute cagionevole di Bossi (peraltro smentite dall'interessato in persona che dichiara di "sentirsi benissimo"), rivelano rapporti personali non proprio brillanti all'interno del centrodestra.

Bossi sornione esterna senza tregua e ogni nuova dichiarazione, anche la più conciliante, è uno schiaffo agli italiani.
E' il caso, per esempio, delle sue affermazioni riguardo agli alleati di An e Mpa: "Concilieremo, concilieremo... Quando si governa dipende dal numero di parlamentari che si hanno.

Se si ha un forte numero di parlamentari si fa il programma al governo in corso d'opera.
Non è mica detto che quello che è scritto viene realizzato e non è mica detto che quello che non è scritto non si possa realizzare".

E le dichiarazioni di Borghezio confermano il carattere costituzionalmente eversivo della strategia della Lega:"È incauto pensare di escludere Bossi dal prossimo Governo, perchè un Governo senza Bossi non darebbe a noi Patrioti Padani la garanzia piena che

il nostro progetto di libertà viene portato avanti, con la trasformazione del vecchio Stato centralista in un moderno Stato federale, prima tappa verso l'autoderterminazione della Padania", afferma in una nota il capo delegazione della Lega Nord al Parlamento europeo.

"In caso contrario - sottolinea Borghezio - sarebbe evidente fin sul nascere che il prossimo Governo non avrebbe proprio nulla di nuovo, ma sarebbe la realizzazione della vecchia filosofia del Principe di Salina.

Dietro alle parole titubanti di chi mette in forse la presenza di Bossi al Governo c'è il terrore dei gattopardi dell'Italia che non vuole il vero cambiamento.

Roma ladrona - conclude - è sempre la stessa e vede il Braveheart (cuore coraggioso, ndr) come il pericolo pubblico numero uno. E fa bene...".


Ida Rotano


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[center:548ce49525]BASTA CON QUESTA ITALIA[/center:548ce49525]


Rivoluzione, secessione o emigrazione? - Il fallimento dello Stato mafio-massonico

Scopri quello che la Casta dei professionisti della politica e la Casta dei giornalisti nascondono sull’organizzazione economica, politica e criminale del nostro paese.

I parlamentari eletti nei collegi elettorali dominati dalla criminalità organizzata sono numericamente indispensabili per qualsiasi maggioranza politica, con qualsiasi premier e con qualsiasi legge elettorale.

L’Italia è uno stato-mafia.
Uno stato che non ha mai funzionato e che ora non sta più insieme. Forse è tempo di staccare la spina. Di dire basta.

Dietro il quadro, quasi folkloristico, di un’allegra brigata di politici ladri, il nostro paese nasconde una situazione ben più allarmante: gli indici economici sono da fallimento e anche il tessuto sociale sta marcendo, la legalità è ridotta a una vernice screpolata,

mentre da ampi settori della magistratura arrivano trame di intimidazione e condizionamento denunciate anche in parlamento.
Sui centri di potere italiani si consolida la proprietà finanziaria straniera, colonialista,

che i nostri governanti hanno dotato di potenti strumenti informatici per sorvegliare e schedare i cittadini e le imprese. E al contempo, con risibili pretesti, impongono l’uso del falso denaro bancario in sostituzione della valuta legale.

Attraverso i suoi grandi finanzieri e i suoi uomini in politica e nelle istituzioni anche europee, il potere massonico deviato sta mandando l’Italia al dissesto finanziario ed economico, per poi assumerne il dominio in modo completo e irreversibile.

Oggettivamente, siamo al fallimento.
Che fare, a questo punto? Rivoluzione, secessione o emigrazione?


Marco Della Luna
 
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[center:ad8a26f6b3]IL SOLITO SCANDALO ELETTORALE ALL'ITALIANA[/center:ad8a26f6b3]

Ci siamo quasi, tra 7 giorni sapremo come è andata a finire questa assurda campagna elettorale di cui sentivamo proprio il bisogno.
Oggi voglio farmi una domanda e darmi una risposta (vi ricordo qualcuno ?) e giocare con la sfera di cristallo, perchè una serie di risultati li possiamo già considerati acquisiti.

Prima la domanda ?
Ma qual è il vero motivo che spinge dei piccoli partiti a candidarsi ben sapendo che non avranno alcuna possibilità di essere eletti ?

Impossibile, infatti, che i Socialisti, solo per fare un esempio, raggiungano il 4% a livello nazionale.

Il motivo è sempre il solito: i soldi.

Raggiungere l' 1% dei voti vuol dire guadagnare 2,2 milioni di euro a Montecitorio e 2 milioni nell'altro ramo del palamento.

Sono i famosi costi della politica, meglio noti come rimborsi elettorali: 430 milioni di euro.
Tanto per fare qualche esempio: il 2,5 % porterebbe a Storace oltre 10 milioni di euro e tornando a Boselli, l'obiettivo vero non è il 4%, per poter eleggere qualcuno, ma l'1%, per prendere i soldi e mantenersi vivo in vista delle prossime elezioni europee.

Avanzo allora una proposta per la prossima campagna elettorale (che ci sarà tra non più di due anni).
Non si può fissare un tetto massimo di spesa, non troppo alto, che tutti i partiti devono rispettare ?
Se spendi meno quello che risparmi te lo tieni, ma lo stato non ti da più di quella somma.

E per presentare le liste devi raccogliere le firme dei cittadini, perchè è troppo facile farti firmare la candidatura da 2 parlamentari uscenti.

Passiamo ai risultati elettorali.

1) Riduzione dei nanetti.
Nel prossimo parlamento ci sarà un bel colpo di cesoia nei confronti dei piccoli partiti. Pd, Pdl, Sinistra Arcobaleno, Italia dei Valori, Udc e La Destra.
Questi potrebbero essere i soli partiti presenti.
Non ci saranno più i socialisti, non c'è Mastella (ma arriva Cuffaro) mentre An si ferma un giro ma non è assolutamente detto che non la rivedremo più, anzi...

2) A meno di sorprese clamorose le elezioni verranno vinte da Veltrusconi.
Di fronte a un sostanziale pareggio, soprattutto al senato, Pd e PdL si metteranno d'accordo per un grande governo di salvezza nazionale che potrebbe durare un paio d'anni, ma potrebbe continuare anche per tutta la legislatura.

Solo in questo modo Berlusconi potrebbe tessere le fila per il suo ultimo progetto: diventare presidente della Repubblica.

Il Cavaliere lo sogna da anni, vincere l'ultima sfida elettorale per poi fare il gran gesto: lasciare la presidenza del Consiglio a qualcun'altro (Monti o Draghi andrebbero benissimo) per poi tentare il gran colpo ed entrare nella storia.


Tiziano Scolari

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