ricostruiamo in modo reale e non fazioso il periodo fascista

Ma no avevano detto che avevano risolto tutti i problemi della Grecia sti 4 bifolchi!

Nein

Conti,Grecia rischia declassamento

Agenzia Fitch: possibile livello "junk"


L'agenzia di rating Fitch minaccia di abbassare entro gennaio il giudizio sulla Grecia al livello "junk", vale a dire "spazzatura". Sotto osservazione, dunque, i conti di Atene, alla luce dei dubbi sul programma di risanamento nonché delle prospettive economiche del Paese e della capacità di adempiere alle misure di austerity volute dalla Ue e dal Fondo Monetario.
 
senti, forse perché son vecchio e fatalista

E SOPRATTUTTO NON HO FIGLI,quindi mi é facile fare il profeta


quello che fecero i nostri padri,la fame del dopoguerra
chiedilo ai giapponesi che dopoguerra ebbero

il benessere é diventato un diritto

i nostri padri in tutta europa sopravvissero alle tessere annonarie

e al pane fatto col legno


ecco il vero problema

non hai figli

non immaggini le nuove generazioni
passare dalla miseria al benessere è facile

ma passare dalla miseria al benessere specie se' ci sei nato nel benesssere è molto difficile

visto cosa hanno fatto a londra per l' aumento delle tasse universitarie i giovani?

pensa te che faranno quando sara' miseria nera senza lavoro

e poi almeno nel dopoguerra c' era lavoro

oggi non esiste piu' il lavoro è quel poco se' lo prendono gli extracomunitari

i ns figli nel frattempo che facciamo li iberniamo

ba' vedrai che allora tutti cercheranno un novello dux
 
senti, forse perché son vecchio e fatalista

E SOPRATTUTTO NON HO FIGLI,quindi mi é facile fare il profeta

cosa faremo?


quello che fecero i nostri padri,la fame del dopoguerra
chiedilo ai giapponesi che dopoguerra ebbero

il benessere é diventato un diritto

i nostri padri in tutta europa sopravvissero alle tessere annonarie

e al pane fatto col legno

ma tu sai cosa successe in inghilterra
mentre noi facevamo le cicale con l`oscar della lira?

ti ricordi il tessile ed il meccanico e il carbone in GB ?

e poi l`acciaio??
certo, gli inglesi bevono, il venerdi, ma ce l`hanno fatta

certo, aveva governi seri...

Dai, Mostro, falla finita. E' impraticabile la strada dei bancarottieri finanziari.
Devono farla finita, con una sola vera guerra neanche loro se ne gioverebbero. Ma so coiglioni tanto. Bene la Grecia che scende in piazza, finchè non si arrenderanno.
Vuol dire che da paladini della democrazia, diventaranno paladini della libertà a suon di molotov ( mi pare).
Non so se guardi i filmati da la, ma la polizia è praticamente sempre in ritirata.:cool:
 
Ddl Gelmini, votazioni caos al Senato
domani la mobilitazione a sorpresa


A palazzo Madama una seduta mai vista: la leghista Mauro perde la pazienza e nella foga dichiara approvati gli emendamenti del Pd. Schifani impone una nuova votazione tra le proteste dell'opposizione. GLi studenti: "Per i cortei non chiediamo autorizzazioni", e una delegazione al Quirinale per cercare l'appoggio di Napolitano
 
Ddl Gelmini, votazioni caos al Senato
domani la mobilitazione a sorpresa

A palazzo Madama una seduta mai vista: la leghista Mauro perde la pazienza e nella foga dichiara approvati gli emendamenti del Pd. Schifani impone una nuova votazione tra le proteste dell'opposizione. GLi studenti: "Per i cortei non chiediamo autorizzazioni", e una delegazione al Quirinale per cercare l'appoggio di Napolitano

Caro Osinod, ho aperto un thread apposito.;)
 
ecco il vero problema

non hai figli

non immaggini le nuove generazioni
passare dalla miseria al benessere è facile

ma passare dalla miseria al benessere specie se' ci sei nato nel benesssere è molto difficile

visto cosa hanno fatto a londra per l' aumento delle tasse universitarie i giovani?

pensa te che faranno quando sara' miseria nera senza lavoro

e poi almeno nel dopoguerra c' era lavoro

oggi non esiste piu' il lavoro è quel poco se' lo prendono gli extracomunitari

i ns figli nel frattempo che facciamo li iberniamo

ba' vedrai che allora tutti cercheranno un novello dux

E' vero, sti ragazzi festeggiano e vanno ai bar e ai ristoranti riposando solo la Domenica.
Sono grandi.:D

Mostro vai a ciapà.

Manifesto della rivoluzione al presidente di Gotham city
http://www.agi.it/in-primo-piano/no...berlusconi_le_parole_di_fini_sono_incredibili
 
smettila di giocare

e vai a lavorare sul serio

alla tua età non avevo tempo per fare il bamba a scriver scemate

di batman

Originalmente inviato da Kronos
Non so se guardi i filmati da la, ma la polizia è praticamente sempre in ritirata.:cool:

prego notare emoticon goduta

Guarda che è vero, è bellissima e io l'ho letta.:D
 
guarda caso le stesse cose che dico io :



PASSAPAROLA

Il lavoro che non vale più
Questa "La malattia dell'Occidente"


Il libro di Marco Panara indaga intorno al malessere diffuso nei paesi industrializzati a causa dell'impoverimento di operai e impiegati. Il cuore della crisi attuale è il crollo del concetto di lavoro come obiettivo centrale e rassicurante

di SILVANA MAZZOCCHI
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La copertina del libro

AL tempo in cui esplode il disagio giovanile per la mancanza di prospettive che la maggior parte delle nuove generazioni vive come una certezza, analizzare ciò che non è più aiuta a riflettere mentre, per non cedere al pessimismo spesso sterile, è almeno utile cercare un'alternativa a quel che si è perduto. Ed ecco allora la sfida più intrigante, quella di restituire valore al lavoro, a quel collante sociale che, almeno fino a qualche decennio fa, ha funzionato per i giovani come strumento finalizzato a realizzare aspettative e aspirazioni. Per riuscire a riaccendere finalmente un futuro ormai coperto di ombre, facendolo di nuovo percepire come possibile.

Va dritto allo scopo La malattia dell'Occidente (Laterza), il nuovo saggio di Marco Panara, in libreria da qualche settimana e già alla seconda edizione, che indaga intorno al malessere diffuso nei paesi industrializzati a causa dell'impoverimento di operai e impiegati e indica nel crollo del concetto di lavoro come obiettivo centrale e rassicurante, il cuore dell'attuale stato di crisi. Scandaglia Panara il percorso che ha portato alla situazione che è ormai sotto gli occhi di tutti e analizza le motivazioni del perché, in Occidente, "il lavoro non vale più".

Che cosa era per noi il lavoro e qual è il metro con cui oggi lo consideriamo? Sostiene Panara che il fattore umano, insidiato dalla tecnologia e dalla globalizzazione, è evidentemente in declino e che, di conseguenza, il reddito di
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interi gruppi sociali, è andato in caduta libera, con la quota destinata al lavoro calata nei paesi industrializzati di ben 5 punti. Di qui la perdita del valore del lavoro, non solo in termini economici, ma anche (e soprattutto) del suo appeal morale e sociale.

Ma, poiché tra lavoro e democrazia c'è un rapporto che sta al di sopra dei contingenti mutamenti economici e di costume, ricostruire questo irrinunciabile legame diventa il grande obiettivo del futuro. Restituire al lavoro la dignità sociale e culturale, come anche la nostra Costituzione gli attribuisce, va oltre il riconoscimento del suo valore economico e di sopravvivenza, che pure costituisce il motivo per cui i giovani tuttora aspirano a un'occupazione remunerativa e non temporanea. Ed è questa l'unica via d'uscita per una classe politica che, nei tempi attuali, dovrebbe vedere nella rifondazione del valore sociale del lavoro, il progetto più moderno e più urgente da realizzare.

Tutti vogliono un lavoro, eppure il suo valore è in declino. Che cosa succede in Occidente?

"La tecnologia e la globalizzazione hanno cambiato le carte in tavola: la tecnologia distrugge il lavoro - molte cose che prima dovevano essere fatte dall'uomo ora possono farle le macchine - e l'apertura di tutti i confini ha messo in competizione un miliardo e mezzo di lavoratori poco pagati e senza diritti dei paesi emergenti, con 500 milioni di lavoratori ben pagati e tutelati dei paesi industrializzati. L'esito di tutto ciò è che in Occidente, da 25 anni a questa parte, diminuiscono i lavori operai e impiegatizi, quelli che assicurano redditi medi, distrutti appunto dalla tecnologia e dalla globalizzazione e aumentano i lavori più poveri. Con la conseguenza che la quota della ricchezza prodotta che va al lavoro diminuisce e quella che va al capitale invece aumenta. L'esperienza di ciascuno di noi è piena di testimonianze in questo senso, intere categorie hanno visto diminuire progressivamente il loro reddito e il loro prestigio sociale, mentre siamo letteralmente circondati da persone anche qualificate che lavorano con remunerazioni molto basse o con tutele basse o inesistenti: è anche questo il modo in cui il lavoro si impoverisce".

Il lavoro era un valore sociale sicuro per i ragazzi del boom, che cosa è per i giovani oggi?
"Il valore economico e quello sociale del lavoro vanno di pari passo. Tra gli anni '50 e gli '80 del secolo scorso c'è stata l'epoca d'oro del lavoro, le economie dei paesi industrializzati crescevano e il lavoro conquistava reddito e diritti. Il lavoro era lo strumento per realizzare le proprie aspirazioni, esprimere il proprio ruolo nella società, creare un futuro migliore per sé e per i propri figli. Poi è cominciato il declino, lento ma costante. Perdendo valore economico, il lavoro ha perso anche valore sociale, culturale, politico aprendo lo spazio ad una visione più individualistica e frammentata della società. E l'impressione è che i giovani il lavoro lo desiderino, per conquistare la loro indipendenza e avviare un progetto di vita, ma non ci credano troppo, non riescano ad affidargli quelle aspettative che una generazione fa erano realistiche e oggi lo sono invece molto meno.

Qual è la sfida dei nostri giorni?
"La più affascinante che si possa affrontare: ridare valore economico, sociale, culturale, politico al lavoro. Non è una questione di ruolo del sindacato e di rapporto tra lavoro e capitale in senso classico. E' una cosa più sostanziale, dobbiamo creare lavori che valgano intrinsecamente di più e formare persone in grado di farli. Se il lavoro ha una sua forza economica crescente trascina con se tutto il resto, migliora l'equilibrio della società diminuendo le disuguaglianze che invece il declino del valore del lavoro ha accentuato, rende più solida la democrazia. più sostenibile lo sviluppo dell'economia. Questo è il solo vero antidoto al declino, la cui ombra da un po' ci accompagna"
 
corsi e ricorsi

dopo l`apogeo...


che si é dimostrato FARLOCCO

e che ha permesso grazie ad un mercato gonfiato da quello che cronos oggi aborrisce

ma che gli ha permesso 14ma e premi di produzione

a cui si é affezionato,
grazie a lehman fallita


ma per i quali incita a spaccar vetri e menar pulotti


c`é GOTTERDAMERUNG


anche questo è vero
 

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