FTSE Mib Riflessi della Crisi Greca sul Listino italiano e sull'Euro, commenti in libertà

Da altra parte se dici che i titoli di stato greci saranno buoni da domenica sera per accendere il fuoco per la grigliata sulla spiaggia non ti fanno più scrivere.. Non vi è' peggior sordo di chi non vuole sentirsi dire la verità da altra parte..
 
Oggi rimbalzo tecnico per ricoperture prima del dramma di venerdì.. Forse domani una ultima boccata di ossigeno
 
09/07/15 16:58:21
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CRISI GRECIA: Schaeuble, Atene non puo' andare avanti cosi'
FRANCOFORTE (MF-DJ)--La Grecia non puo andare avanti cosi e Atene deve ridare fiducia agli altri Governi europei sulle riforme. Lo ha affermato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble spiegando di aver chiesto alla sua controparte ellenica, Euclid Tsakalotos, di mettere in campo una singola riforma per mostrare la volonta del Paese di portare avanti le misure richieste. Quanto alla possibilita di ristrutturare il debito ellenico Schaeuble ha infine detto che una riduzione del valore nominale violerebbe le regole dellUnione europea anche se una discussione sul profilo del debito dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. red/est/rug (fine) MF-DJ NEWS 0916:58 lug 2015





e con il nein alla ristrutturazione del debito è GREXIT!
 
09/07/15 17:28:04
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CRISI GRECIA: Moody's avverte, rischi contagio ridotti ma non eliminati
MILANO (MF-DJ)--Il contagio greco puo essere di molto inferiore a quanto visto nel 2012, ma non va sottovalutato. Questo lavvertimento lanciato dagli analisti di Moodys. Per gli esperti "i rischi di contagio sono stati sostanzialmente ridotti, ma non sono stati eliminati". Per lagenzia di rating "la piu grande minaccia deriverebbe probabilmente da uno shock di fiducia in scia alla Grexit" che potrebbe impattare sui debiti e sulla capacita di finanziamento degli Stati, cosi come sullattivita economica di tutto il Vecchio Continente. Cipro, Portogallo, Italia, Spagna e Irlanda sarebbero probabilmente i Paesi piu colpiti. Per Moodys la reazione del mercato ad unuscita della Grecia dalleuro "potrebbe inoltre influenzare negativamente i profili di credito di alcune banche europee". alb [email protected] (fine) MF-DJ NEWS 0917:27 lug 2015
 
Grecia, Merkel non cede: Il taglio del debito resta fuori questione
LaPresseLaPresse – 1 ora 2 minuti fa
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Grecia, Merkel non cede: Il taglio del debito resta fuori questioneVedi le foto
Grecia, Merkel non cede: Il taglio del debito resta fuori questione
Lussemburgo, 9 lug. (LaPresse/Reuters) - Un "haircut" del debito greco resta fuori questione. Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso di una visita nella capitale bosniaca Sarajevo. Merkel non ha escluso tuttavia altre forme di alleggerimento del debito, come l'estensione delle scadenze, tassi di interesse più bassi o una moratoria ulteriore sul servizio del debito.
Fonte Reuters - Traduzione LaPresse



tradotto: GREXIT!
 
Crisi economica Grecia: TSIPRAS o stratega o ciarlatano










Scritto il 10 luglio 2015 alle 17:31 da Paolo Cardenà

Negli ultimi giorni mi sono chiesto spesso se Tsipras sia un abilissimo stratega oppure l’ennesimo politico incapace che, comunque, si trova a gestire una situazione più grande di lui. Sono dubbi che ancora non hanno trovato una risposta, ma tra qualche ora, in un modo o nell’altro, verranno spazzati via dalla realtà.
Tuttavia, è possibile fare qualche considerazione in più.
Come sapete il governo di Atene, nelle ultime ore, ha presentato una proposta ai creditori che, a quanto pare, sembrerebbe essere stata accolta con favore dai diversi leader europei, seppur in modo informale. Tant’è che anche i mercati sembrano credere a un accordo ormai imminente.
Il fatto è che, ammesso che quel che circola sia il documento ufficiale (e c’è chi ha argomentato che non lo sia – si legga Zeroconsensus), la proposta fatta ai creditori sembrerebbe addirittura peggiorativa rispetto a alle condizioni che, domenica scorsa, gli elettori greci hanno rispedito al mittente.
Se le cose dovessero stare in questi termini, verrebbe da dire che la capitolazione di Tsipras è addirittura clamorosa, visto che prima ha indetto un referendum per dare la parola al popolo greco e poi ha presentato delle proposte che, in buona sostanza, sono asimmetriche rispetto al risultato referendario.
Stanno davvero così le cose? Non lo sappiamo.
Ma possiamo comunque immaginare alcune possibili alternative:
La prima: è quella per cui Tsipras abbia voluto assumere un atteggiamento più cauto, dopo aver toccato con mano alcuni effetti del fallimento delle trattative: dal deterioramento del quadro economico, ai disagi sofferti dalla popolazione per via delle banche chiuse, al crescente risentimento da parte della popolazione che, stando ai sondaggi (da prendere con cautela) e alle manifestazioni di piazza, vuole rimanere nell’euro. Quindi, in questa ipotesi, il compromesso potrebbe essere davvero imminente: a quali condizioni e quanto possa essere sostenibile, ne discuteremo in seguito, quando avremo qualche elemento in più per ragionare. E’ evidente che, se così fosse, la strategia di Tsipras sarebbe stata assai inconcludente (per non dire distruttiva) e per lui sarebbe una vera e propria capitolazione che, verosimilmente, aprirebbe la strada ad un rimpasto di governo per via del disappunto da parte dell’ala radicale di Syriza che, a quel punto, si trasformerebbe in sfiducia. Cose che avevamo ipotizzato QUI
La seconda: è che Tsipras, ancorché forte del voto del referendum di domenica scorsa, abbia voluto presentare un piano che l’Eurogruppo non può rifiutare, in modo che le responsabilità politiche dell’eventuale bocciatura (che, significherebbe o introduzione di una moneta parallela oppure Grexit) ricadano sulla nomenclatura politica europea. In buona sostanza, in questa ipotesi, lui potrebbe dire: “cari leader europei, nonostante abbia ottenuto specifico mandato a negoziare condizioni meno oppressive per il popolo greco, non solo mi sono avvicinato alle condizioni da voi proposte, ma sono andato addirittura oltre. Quindi, se le rifiutate, dovete prendervela solo con voi stessi”. Plausibile uno scenario del genere? Non lo sappiamo.
Oppure, l’alternativa è anche quella che Tsipras sia abbastanza sicuro del fatto che, nonostante le ulteriori concessioni che il suo governo ha proposto, una parte non marginale di paesi europei (con Germania in testa) vogliano sbattere la Grecia fuori dall’euro e quindi, anche in questo caso, la leadership di Tsipras ne uscirebbe rafforzata (al cospetto dell’elettorato greco). In quest’ultima ipotesi, nonostante Tsipras non abbia uno specifico mandato per condurre la Grecia fuori dall’euro, l’uscita di Atene dalla moneta unica diventerebbe quasi automatica, e quindi l’unica strada possibile da percorrere o quasi. In questa ipotesi, la responsabilità politica ricadrebbe nuovamente sull’Europa.
A sostegno di questa tesi depone anche la posizione del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, che non nasconde l’idea che la Grecia debba abbandonare la moneta unica.

Quanto appena affermato va interpretato anche alla luce del voto in Spagna del prossimo novembre che potrebbe riservare delle grosse sorprese, vista l’ascesa di Podemos. Considerato che la Spagna non è esattamente come la Grecia, l’affermarsi di Podemos alle prossime elezioni spagnole potrebbe essere fortemente destabilizzante per la zona euro, che potrebbe essere addirittura compromessa nella sua connotazione attuale. Ecco quindi che sacrificare la Grecia (inducendola ad abbandonare l’Eurozona) potrebbe costituire un modo per guadagnare la fedeltà della Spagna, posto il fatto che, a novembre, quando si voterà in Spagna, la Grecia si troverà ancora nell’occhio del ciclone per via degli effetti determinati dall’abbandono unilaterale dall’Eurozona. E quindi l’uscita di Atene dalla moneta unica potrebbe costituire un monito per gli elettori spagnoli.

grande Tzipras.. mette i tedeschi con le spalle al muro sapendo che Berlino vuole la greca fuori e così sarà rovesciandole addosso la responsabilità, a novembre si vota in Spagna e Podemos salirà al potere.. qua in italia è bene che il popolo bue insvegliarsi​
io sono sempre alla macchia in attesa del momento buono​
 

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