sembrerebbe essere uscita dalla parte giusta...incrocio e chiusura sopra la sma 50
pronta per un nuovo allungo?
per chi volesse farsi un idea
"Area Falck, dietro le quinte del piano. Dopo il marcia indietro degli arabi il Comune tratta con Banca Intesa e Zunino rilancia su Limitless.
Doveva essere la più grande riconversione d'Europa e invece rischia di naufragare spinta dal tracollo di "Risanamento".
Ancora con il fiato sospeso la situazione nell'area Falck, a Sesto San Giovanni, dove da decidere c'è il futuro di un milione di metri quadri, assolutamente strategici vista la vicinanza con Milano.
Se da un lato infatti il Comune dell'hinterland ha confermato a più riprese la volontà di procedere con la riconversione dell'ex-area industriale, dall'altro la procedura è di fatto arenata, almeno finchè una cordata d'imprenditori non sarà disponibile a rilevare l'operazione gestita finora da "Risanamento" che, malgrado il proprio nome, non sembra di godere di buona salute, con oltre 2 miliardi di debito sulle spalle e cinta d'assedio dalle banche che chiedono un rientro immediato.
Fino a poche settimane fa a tenere accese le speranze era stato il preliminare d'acquisto concluso con il fondo arabo, "Limitless", che sembrava interessato a rilevare l'ex-Falck, salvo poi fare un passo indietro al momento della conclusione dell'accordo.
Ad un paio di settimane dalla decisione che aveva creato un mezzo terremoto nell'ambiente finanziario emergono le prime spiegazioni, ufficiose, della decisione del fondo con base a Dubai.
Secondo i bene informati infatti Zunino avrebbe trattato con Limitless con la garanzia di costruire 1 milione e 40mila metri quadrati, peccato però che negli atti forniti agli arabi ci sarebbero 77mila metri quadrati in meno, ovvero 963mila formalmente approvati nel Prg licenziato dal consiglio comunale di Sesto San Giovanni.
A questo va aggiunto, particolare non secondario, che ai 963mila metri quadri si arriva grazie ad un percorso premiale che prevede 650mila metri quadri certi e altri 313mila concessi solo in caso si tratti di edificazioni di pregio realizzate secondo i più stretti dettami del risparmio energetico.
Un preliminare che fissava il valore della cessione attorno ai 475milioni di euro, somma sottratta all'esborso necessario per bonificare i terreni.
E proprio quest'ultimo aspetto, la bonifica dell'area, sarebbe il terzo passo falso commesso da Zunino, visto che la cifra originariamente prevista sarebbe lievitata con il passare dei mesi fino ad arrivare ad una spesa compresa tra i 170 e i 200 milioni di euro.
Incognite che hanno convinto gli arabi a frenare sulla conclusione dell'accordo, decidendo di non presentare il Piano d'intervento integrato per le ex-acciaierie.
In pratica ad oggi per Comune e Provincia l'unico ad impegnarsi sarebbe Risanamento, ritenuto però poco affidabile e assolutamente non in grado di far fronte ai 3/4 miliardi di euro indispensabili per portare a compimento il progetto di riqualificazione, visto che oggi l'intera capitalizzazione della società arriva a stento a garantire questa somma stellare.
Un'impasse da cui il Comune sta tentando di uscire grazie ai buoni uffici del suo super-consulente, Guido Rossi, che sta cercando di pilotare un'operazione con Banca Intesa, principale creditrice del gruppo, per creare un Fondo Immobiliare in grado di rilevare le aree.
L'architettura finanziaria dell'operazione, orchestrata dal Comune con l'accordo di Regione e Provincia, si regge sulla possibilità di trovare un interlocutore credibile, la banca, in grado di coagulare attorno a se l'interesse d'investitori e costruttori pronti ad intervenire sui singoli lotti dell'area.
Una possibilità che per ora è poco più di una speranza, l'unica però alla quale il Comune può appellarsi per non essere travolto dal, probabile, tracollo di Risanamento.
Con il mercato del mattone fermo e l'economia italiana in piena recessione sarebbe infatti mera utopia pensare ad una soluzione diversa, con il rischio di uno stallo che potrebbe proseguire per anni bloccando quella che era stata annunciata come la più grande riconversione industriale d'Europa.
Sottobanco, stando ai bene informati, sarebbero nel frattempo riprese anche le trattative da parte di Zunino con Limitless, il quale ha però ricevuto uno stop dal Comune sul tentativo di chiedere un aumento delle volumetrie.
In pratica per andare d'accordo con gli arabi il tycon di Risanamento dovrà limitare la sua quota di utili sull'affare e questo potrebbe indurre il gruppo a decidere di non alienare il bene, rischiando il tutto per tutto."
domani assemblea ore 10.00
