RUBLO -USD -EUR

Un po’ di petrolio russo lo stanno comprando anche gli Stati Uniti. Lo scorso 8 marzo la Casa Bianca ha messo al bando gli idrocarburi della Russia ma ha dato tempo agli operatori fino al 22 aprile prossimo per muovere e ricevere i cargo con consegne concordate prima dello stop.


 
GRAFICO DEL GAS
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con po' di pazienza, lo short del rublo e' sicuro come un tbond
a dicembre avranno al minimo meta' entrate da energia, poi a a finire entro 3 anni
sono estremamente indietro col vendere gas alla cina...10 miliardi contro 160 in europa...e fra 4 anni arriveranno a 50
ora e' una valuta sostenuta artificialmente che dissangua valuta pregiata
nessuno e' mai riuscito a sostenere il cambio a discapito dei fondamentali.,..nessuno
 
c'e' qualcuno con apple che vuole fare sta prova gratis (con android c'e' una lungaggine)?

e' la concorrenza di bloomberg...reuter...insomma max livelli, non perderete tempo...le piatte standard costerebbero migliaia di euro


quando l'avrete installato vorrei chiedervi una cosa
grazie
 
con po' di pazienza, lo short del rublo e' sicuro come un tbond
a dicembre avranno al minimo meta' entrate da energia, poi a a finire entro 3 anni
sono estremamente indietro col vendere gas alla cina...10 miliardi contro 160 in europa...e fra 4 anni arriveranno a 50
ora e' una valuta sostenuta artificialmente che dissangua valuta pregiata
nessuno e' mai riuscito a sostenere il cambio a discapito dei fondamentali.,..nessuno
sempre che non riescano a vendere sottobanco ai disonesti europei
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che valuta spazzatura
basta che la nabiullina si svegli in ritardo la mattina, -5
ho letto che le riserve della banca centrale sono scese di 39 miliardi in 1 mese ( In risposta la Banca Centrale russa ha alzato il costo del denaro e messo mano alle riserve ufficiali che, in un mese, sono scese di 39 miliardi di dollari)

alle 11.30 nostrane ho notato che fanno dei movimenti...vediamo
 
LA BCE SI ARRENDE ALL’EURO: NON PUÒ PIÙ STARE IN PIEDI
Lo fa capire Luis de Guindos, vice presidente della Banca Centrale, nell'intervista rilasciata al quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt
ECONOMIA BCE EUROPA
By Megas Alexandros On 07 Aprile 2022 60,683

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org

Oggi, vi voglio riportare la traduzione dell’intervista che il Vice Presidente della Banca Centrale Europea, Luis de Guindos, ha rilasciato al quotidiano tedesco di economia e finanza Handelsblatt. [1]

Intanto vorrei fare i complimenti agli intervistatori (Frank Wiebe e Jan Mallien), per la loro professionalità e precisione nel porre le domande appropriate, che ci permettono di capire molto, sulle difficoltà che la BCE sta avendo nel gestire il suo mandato e nel tenere in piedi quello che è un esperimento che non trova conforto nella scienza economico-monetaria, ovvero una Moneta senza Stato.

Già alla prima domanda, il Vice della BCE ammette candidamente che le difficoltà che le economie europee stanno vivendo, non sono connesse .......
......
.....
.....
E’ armai chiaro a tutti, che questo “tipo” di Europa, fondata sulla follia della politica del cambio fisso che unisce paesi, ognuno con politiche fiscali diverse, può reggersi solo sul presupposto della deflazione salariale infinita, che in economia e nella realtà ha come approdo sicuro, la definitiva schiavizzazione dei lavoratori ed il fallimento delle piccole e medie aziende che devono rispettare la logica concorrenziale.


 
Ultima modifica:
Si ingarbuglia la situazione del debito russo denominato in valuta straniera. In sostanza bond emessi da entità russe (Stato e imprese) in dollari. Nei giorni scorsi gli Stati Uniti hanno bloccato l’operatività dei conti russi presso banche nazionali come Jp Morgan o Citigroup, conti che servono per erogare i pagamenti in valuta straniera ai possessori di titoli. La scorsa settimana Mosca è stata così costretta a pagare in rubli una cedola da 650 milioni di dollari. Le agenzie di rating statunitensi (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch) hanno però messo in chiaro nelle scorse settimane che un pagamento delle cedole con una valuta differente rispetto a quella prevista dai contratti comporta a tutti gli effetti un default. Sabato scorso il rating del debito russo in valuta estera è stato declassato da S&P da CC a SD, cioè in default selettivo. Oggi le ferrovie di Stato russe, Russian Railways, sono state dichiarate in default, dopo avere mancato il pagamento degli interessi su un green bond in franchi svizzeri, il mese scorso. Il pagamento della cedola sarebbe dovuto avvenire entro il 14 marzo, con un periodo di tolleranza di 10 giorni, secondo il Credit Derivatives Determinations Committee britannico, organismo che regola i termini internazionali di gestione dei crediti sui derivati. Tra i creditori di Russian Railways c’è anche Unicredit che ha erogato alla società finanziamenti per 545 milioni.

La situazione è oggettivamente particolare perché la Russia dispone delle risorse per effettuare i pagamenti e probabilmente ha la volontà di farlo. Ma non può a causa dei blocchi imposti dalle controparti occidentali. Oggi il ministro delle finanze Anton Siluanov ha annunciato che la Russia intraprenderà un’azione legale se l’Occidente cercherà di costringerla al default del suo debito sovrano. “Naturalmente faremo causa, ha spiegato il ministro, perché abbiamo adottato tutte le misure necessarie per garantire che gli investitori ricevano i loro pagamenti”, ha detto Siluanov al quotidiano in un’intervista aggiungendo “Presenteremo in tribunale le nostre fatture a conferma dei nostri sforzi per pagare sia in valuta estera che in rubli. Non sarà un processo facile. Dovremo dimostrare molto attivamente il nostro caso, nonostante tutte le difficoltà”. La Russia ha cercato in buona fede di ripagare i creditori esterni”,- ha detto Luanov – “Tuttavia, la politica deliberata dei paesi occidentali è quella di creare artificialmente un default”. Il debito russo in denominato in valuta estera rappresenta circa il 20% di tutto il debito che complessivamente vale 261 miliardi di dollari. Prima dell’invasione dell’Ucraina le agenzie di rating collocavano Mosca nella categoria “investment grade”, ossia paesi per cui la possibilità di un default è ipotesi molto remota. A decidere su eventuali contenziosi legali sarebbero i fori previsti nei contratti dei singoli bond, più frequentemente New York e Londra, dove potrebbero entrare in gioco elementi non puramente tecnici.

Nel frattempo la banca centrale russa ha allentato le misure volte al controlli dei movimenti valutari introdotte per limitare i cali del rublo. La valuta nazionale russa è tornata su valori precedenti all’invasione e viene in questi giorni scambiata circa 1 a 81 con il dollaro. Nella mattinata il cambio con il dollari è peggiorato per effetto dell’allentamento. Venerdì la banca centrale ha dichiarato che eliminerà una commissione del 12% per l’acquisto di valuta estera tramite intermediari a partire dall’11 aprile e rimuoverà il divieto temporaneo di vendere contanti in valuta estera a privati dal 18 aprile. La decisione di eliminare la commissione del 12% significa che gli speculatori saranno in grado di fare nuovamente trading, ha affermato la società Alor Brokerage a Reuters.

La Russia verso il default pilotato. Ma Mosca avvisa: "Azioni legali contro chi ci impedisce di pagare regolarmente" - Il Fatto Quotidiano
 

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