SAREBBE IL COLMO SE A CARNEVALE CI TOGLIESSERO LE MASCHERINE

Archiviato Giuseppe Conte, il capo dello Stato ha convocato per questa mattina, al Quirinale, Mario Draghi.

All’ex governatore della Banca centrale europea verrà consegnato,
insieme al certificato di morte della buona politica, il mandato a salvare la patria.

A un personaggio di tale peso internazionale sarà un problema per tutte le forze politiche voltargli le spalle.


Prepariamoci ad assistere alla liquefazione della mitica unità del centrodestra.


I berlusconiani si precipiteranno festosi a omaggiare il nuovo premier;

Matteo Salvini resterà impantanato a metà del guado
con una parte del partito che lo tirerà per la giacchetta in direzione Draghi
e con l’altra che sarà annichilita dalla paura di lasciare campo libero
all’espansione di Fratelli d’Italia nella vasta prateria dello scontento italiano.


Alla sinistra non andrà meglio:

il Partito Democratico non è strutturato per opporsi alle scelte di un Capo dello Stato
che finora lo ha tutelato e tenuto al potere facendo strame di sensibilità democratica e di buon senso.


Ma il dramma più grande sarà per i grillini, che dopo aver rinnegato storia e ideali
pur di tenere Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e se stessi sugli scranni parlamentari,
si ritrovano a non avere più peso specifico nel nuovo quadro politico.


Seguiremo l’evolversi della crisi e ve ne daremo conto.

Ma non faremo eco alle ricostruzioni menzognere e interessate della politica politicante, perché a noi non la danno a bere.
 
con un ritardo non scusabile porgo gli auguri di BUON COMPLEANNO a VAL e ringrazio perchè continua a inviare materiale per far funzionare quei due neuroni che ci sono rimasti.
:auguri::auguri::auguri::accordo::accordo::accordo::auguri::auguri::auguri::band:
 
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La caduta degli dei ahahahahahah
 
La risposta che Roberto Fico ha dato a Sergio Mattarella è che la maggioranza,
dilaniata da troppi dissidi e veti, semmai ci sia mai stata, non c’era più.

Molti sembrano non essersene accorti.

Tra questi il solito giulivo Nicola Zingaretti.

Il suo sguardo era fisso in alto, alla sua unica stella polare,
che è solo quella di evitare le elezioni per salvare la sua poltrona e quella dei suoi deputati.


A tale fine era disposto a tutto e ha cercato di coprire i dissidi e le vergogne della maggioranza
(incluse quelle della sua alleanza opportunista con i Cinque Stelle) con i panni retorici del feticcio di un Conte ter.


Viene in mente il pittore Daniele Ricciarelli da Volterra, detto “il Braghettone
in quanto fu incaricato dal papa Pio IV di coprire con panni pudichi le michelangiolesche vergogne dei profeti e dei santi sulla volta della Sistina.

Non sa forse Zingaretti che un Conte ter sarebbe stato solo un nido di vipere e quindi solo un rinvio,
di poco momento della resa dei conti, oltre che della resa del (Giuseppe) Conte?


Lo sapeva benissimo, ma ha preferito tirare a campare, mantenere un bassissimo profilo,
condannando così il Partito Democratico all’inconsistenza politica.


Non facendo vera politica, ma solo propaganda, in realtà avrebbero finito per lavorare per il re di Prussia, cioè per un Conte ter.
 
Un uomo....un'idea.


Un uomo copertina?

Anche no: meglio “un uomo, un perché”.

Eh già, la storica rubrica della Gialappa’s Band avrebbe ospitato – e accolto a braccia aperte – il pentastellato Danilo Toninelli.

L’ex ministro dei Trasporti ha lasciato nuovamente il segno, con un post su Facebook da “Vai col liscio”:

“Non ci vengano a chiedere di votare Mario Draghi. Abbiamo fatto di tutto.
Perfino annientarci negli uffici a lavorare pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno.
Questo per noi è stato governare l’Italia”.



Prendere gli elementi, accendere il mixer, frullare bene ed è ecco il risultato: un bel niente.


Non ci resta che piangere.

Il riccioluto Cinque Stelle, ancora una volta, si è reso protagonista di un’uscita a vuoto, stile portiere di calcio farlocco.

“Abbiamo fatto di tutto. Perfino annientarci negli uffici a lavorare, pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno”
è la rappresentazione plastica di chi ha vinto la lotteria e si è ritrovato, da un giorno all’altro, catapultato nelle stanze del potere.

Quel potere che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno.

Tonno che, alla fine, non è stato poi così indigesto.


Danilo Toninelli spesso è stato protagonista di dichiarazioni tragicomiche,
dal tunnel del Brennero (che non c’è) a un “orgoglioso della Guardia Costiera italiana
che con la nave Diciotti ha preso a bordo 60
migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa”.
Ma era un rimorchiatore.
Senza scordare “ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere
durante il dibattito sull’annullamento delle concessioni ad Autostrade per l’Italia,
società che ha in gestione le tratte autostradali di casa nostra, dopo il crollo del Ponte Morandi.

Il post su Instagram – che lo immortalava insieme a parrucchiere e figli – venne cancellato.

Ma ormai la frittata era fatta.


Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?”:
chissà se è questo il tarlo di Toninelli, che forse ogni tanto ha bisogno di emergere dalla mischia.

Salvo poi rientrarci, dopo una bordata di fischi.

Fischi che non rischierebbe se fosse in gara alla settantunesima edizione del Festival di Sanremo,
dal momento che la kermesse sarà a porte chiuse.

Noi lo immaginiamo così: testo e musica di Rocco Casalino, dirige l’orchestra Beppe Grillo.

“Inno al nulla”: canta Danilo Toninelli.
 
I buffoni dell'era bidet si presentano.


Stati Uniti, terra dei liberi e dei conflitti d’interesse dei potenti.

Bisogna affrontare dal punto di vista regolamentare ed istituzionale
tutto quello che è successo con Robinhood, i piccoli trader, Wallstreetbet e Gamestop.

Quello che è successo necessita di apportare delle modifiche di carattere regolamentare,
anche per far fronte a tanti altri fenomeni di carattere speculativi, come gli high frequency trade,
o gli ordini in anticipo etc. tutte cose fatte dai grandi hedge fund,
di cui uno splendido esempio è il fondo Citadel che, tra l’altro è il proprietario di Robinhood,
la società di trading che è al centro delle polemiche perchè prima è stato lo strumento speculativo per milioni di piccoli trader,
poi è stato il suo peggior nemico limitando gli acquisti dei titoli stessi.



Janet Yellen, neo nominata segretario del tesoro, avrebbe dovuto presiedere il comitato per i regolamenti sulla borsa

che doveva proprio occuparsi di Robinhood e dei recenti casi simili, ma si è scoperto che ha incassato,

come premi per conferenze pagate, ben 810 mila dollari proprio da Citadel, le ultime delle quali ancora ad ottobre.



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Tutti si aspettavano che, avendo lei preso cifre importanti da un hedge fund la Yellen si ricusasse, o fosse ricusata,

dal dirigere un comitato in cui parte in causa, in modo indiretto, fosse il fondo stesso, ma vi sbagliavate.


Il portavoce della Casa Bianca ha affermato che non c’è nulla di strano,

che va tutto bene e che, essendo lei un’esperta, è stata pagata giustamente e che ora,

allo stesso modo, lei può occuparsi direttamente dei problemi di regolaamentazione legati al caso Gamestop.




Janet Yellen accepted $810,000 in speaking fees from Citadel, owner of Robinhood.
Reporter: Are there any plans to recuse herself from advising the President on GameStop and Robinhood situation?
Psaki: ‘No and she’s an expert and deserves that money.’
pic.twitter.com/fvn1Chu30P
— Jessica Grace (@IsicaLynn) January 28, 2021




tutte bene, non ci sono conflitti di interesse e Janet Yellen sicuramente sarà imparziale e farà gli interessi del piccoli investitori.


Basta crederci.
 
General Motors ha annunciato di essere l’ultima vittima della guerra globale dei semiconduttori.

Mercoledì la casa automobilistica statunitense ha annunciato che la carenza di chip per le auto
“avrebbe avuto un impatto sulla produzione nel 2021”, secondo StreetInsider.

La società ha affermato in una dichiarazione che “la fornitura di semiconduttori per l’industria automobilistica globale rimane molto fluttuante”.


Ha continuato: “La nostra organizzazione della catena di fornitura sta lavorando a stretto contatto con la nostra i fornitori
per trovare soluzioni per i requisiti di semiconduttori dei nostri fornitori e per mitigare gli impatti su GM.
Nonostante i nostri sforzi, la carenza di semiconduttori avrà un impatto sulla produzione di GM nel 2021”.


La casa automobilistica ha detto che sta “attualmente valutando l’impatto complessivo,
ma il nostro obiettivo è continuare a produrre i nostri prodotti più richiesti – inclusi camion a grandezza naturale, SUV e Corvette – per i nostri clienti”.

Il che significa che sta valutando di interrompere la produzione dei modelli meno richiesti
per concentrare le scarse forniture di semiconduttori sui modelli più venduti.

La società ha affermato che i seguenti impianti di assemblaggio GM dovranno fermare tutti i turni a partire da lunedì 8 febbraio:


Fairfax (Kansas)
CAMI (Ingersoll, Ontario)
San Luis Potosi (Messico)


Rallentamenti nella produzione sono attesi anche negli stabilimenti coreani facenti parte del gruppo.

Però General Motors non è l’unica società colpita da questo crisi di forniture:
infatti Nissan ha annunciato di essere stata vittima dello stesso problema e che quindi
sospenderà la produzione di autocarri nel suo stabilimento del Mississippi, sempre a causa della carenza di chip.



Infine poco prima la Ford aveva anche annunciato che, per lo stesso motivo ,
provvederà a tagli nei turni di produzione ed a licenziamenti in almeno cinque grandi impianti di assemblaggio di diversi modelli,fra cui i famosi Pick Up F150.

La situazione è talmente grave che perfino il sindacato dei lavoratori del settore auto, il potente UAW,
ha invitato i dipendenti ad essere “Finanziariamente cauti” per la difficile situazione nelle catene di produzione.


I chip solitamente usati nelle auto, ma ora comuni anche ad altri apparati elettronici come TV e console di gioco,
sono al centro di una guerra che vede i produttori di elettronica cinesi, Huawei in testa,
accaparrarsi miliardi di dollari di questi prodotti nell’eventualità di un’escalation della guerra commerciale fra USA e CINA
che possa portare ad un blocco completo delle esportazioni dagli USA.

Si calcola che gli importatori cinesi abbiamo cumulato chip per 32 miliardi di dollari,
ed attualmente questo componente elettronico costituisce il 18% delle esportazioni dagli USA alla Cina.

I produttori cinesi di semiconduttori, come la SMIC, stanno tentando di accelerare le produzioni comprando macchinari adeguati,
ma si tratta di un processo lento, per cui, nel frattempo, i chip spariscono dal mercato, e le produzioni automobilistiche si fermano.
 
Giusto per ricordarvi che anche agli "alti livelli" ci stanno prendendo per il kulo
mi piacerebbe che qualcuno ricordasse "al bianco" che
il 26 settembre, in Germania, si tengono le elezioni per rinnovare il Bundestag.


Infatti i tedeschi voteranno a Settembre, perchè non possono fare lo stesso gli Italiani?

Tra l’altro in un giorno solo si avrebbe l’idea di un risultato che potrebbe influenzare l’intera Unione, con 140 milioni di cittadini alle urne.

Allo stato attuale, dopo le barricate del M5s, comunque Draghi non avrebbe la maggioranza
in quanto PD e FI da soli non arrivano al 33% e nè Lega nè FdI appoggerebbero il PD.

Quindi, sino a scioglimento finale del M5s , il problema del governo Draghi non si pone.
 
La Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse
ha pubblicato una serie di grafici da cui risulta questo singolare primato dell’Italia:

siamo il Paese dell’Ue dove maggiormente si stanno verificando reazioni allergiche ai vaccini anti-Covid.

ora le questioni sono due:

o siamo i soli a segnalare le reazioni

oppure c’è un problema molto serio.



Dai piani alti della nostra politica, presa a spartirsi le poltrone, nessuna notizia.


Come riporta Il Messaggero, “alla data del 30 gennaio, su 26.849 eventi avversi al vaccino di Pfizer/BioNtech ben 8.741 casi,
di cui 7.811 classificati gravi, si sarebbero verificati in Italia, oltre il 32%”.




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Intanto il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, porrà la questione domani a Bruxelles.

Ciambetti anticipa che porrà due questioni.

La prima riguarderà le forniture:

“Se davvero vogliamo raggiungere l’obiettivo di una quota di vaccinati pari al 7% della popolazione Ue entro l’estate, è ora di cambiare rotta.
Come possiamo garantire che multinazionali farmaceutiche non cambino all’ultimo momento le quantità di dosi di vaccino concordate da consegnare agli Stati membri?”.




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La seconda è sulla statistica:

“In questo momento dovremmo informare e incoraggiare i cittadini a vaccinarsi.
Secondo quanto riporta EudraVigilance, il database europeo per la gestione e l’analisi
delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali autorizzati, in Europa, al 30 gennaio 2021,
sono stati segnalati 26.849 eventi avversi al vaccino Covid di Pfizer/BioNtech.
Lo Stato con più eventi avversi, circa il 32.55 per cento, è l’Italia con 8.741 casi, di cui 7.811, classificati gravi. Risulta questa statistica?”.


E così arriva un altro uragano in Italia.
 

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