Val
Torniamo alla LIRA
Parlando di reddito di cittadinanza e della proposta grillina è il caso di fare un minimo di chiarezza.
In realtà quello di cui parlano i 5Stelle non è, ed è erroneamente definito ‘reddito di cittadinanza’, ma è invece il ‘reddito minimo garantito’.
Questo perché il reddito di cittadinanza è una misura che spetta a tutti, per il solo fatto di essere cittadini.
Di conseguenza, un reddito di cittadinanza vero e proprio andrebbe indistintamente nelle tasche di tutti, ricchi e poveri, e sarebbe un reddito in più per chi ha già uno stipendio, indipendentemente dalla sua entità.
Considerando che nella proposta di legge del M5S si parla esplicitamente di sostegno al reddito e di raggiungimento dei 780 euro minimi mensili “anche tramite integrazione”, è chiaro che quello a cui il M5S fa riferimento è appunto il reddito minimo garantito.
E in effetti, mentre il reddito di cittadinanza non esiste praticamente da nessuna parte al mondo, il reddito minimo garantito è una misura che si trova in molti paesi.
Al di là della questione nominale la proposta, chiaramente, piace.
E piace nonostante sia costosa, una stima approssimativa parla di un costo di poco inferiore ai 20 miliardi annui, e per molti versi discutibile e vaga.
Del rapporto con la pensione minima abbiamo detto, e a questo si aggiunge che siamo il paese delle finte pensioni d’invalidità e del lavoro nero, e quindi chissà in tasca a chi finirebbe parte di quei miliardi.
E poi non è chiaro a quali condizioni verrebbe assegnato, da che età, se se ne ha diritto comunque o se si rifiutano proposte di lavoro decade, chissà…
In realtà quello di cui parlano i 5Stelle non è, ed è erroneamente definito ‘reddito di cittadinanza’, ma è invece il ‘reddito minimo garantito’.
Questo perché il reddito di cittadinanza è una misura che spetta a tutti, per il solo fatto di essere cittadini.
Di conseguenza, un reddito di cittadinanza vero e proprio andrebbe indistintamente nelle tasche di tutti, ricchi e poveri, e sarebbe un reddito in più per chi ha già uno stipendio, indipendentemente dalla sua entità.
Considerando che nella proposta di legge del M5S si parla esplicitamente di sostegno al reddito e di raggiungimento dei 780 euro minimi mensili “anche tramite integrazione”, è chiaro che quello a cui il M5S fa riferimento è appunto il reddito minimo garantito.
E in effetti, mentre il reddito di cittadinanza non esiste praticamente da nessuna parte al mondo, il reddito minimo garantito è una misura che si trova in molti paesi.
Al di là della questione nominale la proposta, chiaramente, piace.
E piace nonostante sia costosa, una stima approssimativa parla di un costo di poco inferiore ai 20 miliardi annui, e per molti versi discutibile e vaga.
Del rapporto con la pensione minima abbiamo detto, e a questo si aggiunge che siamo il paese delle finte pensioni d’invalidità e del lavoro nero, e quindi chissà in tasca a chi finirebbe parte di quei miliardi.
E poi non è chiaro a quali condizioni verrebbe assegnato, da che età, se se ne ha diritto comunque o se si rifiutano proposte di lavoro decade, chissà…