ULTIMI SVILUPPI DELLA TRATTATIVA
Iris Ceramica, evitati 250 licenziamenti
Gli esuberi previsti dall’azienda saranno gestiti con la cassa straordinaria
SASSUOLO. Scongiurato il pericolo di 250 licenziamenti. E appare ormai superata la procedura di liquidazione. Sono gli esiti più significativi del secondo incontro in Regione a Bologna sulla vicenda di Iris Ceramica. La liquidazione dell’azienda è ipotesi di fatto superata dalla stessa presentazione di un Piano industriale di riorganizzazione per i prossimi tre anni e l’incontro bolognese verteva proprio su questo aspetto. Ma il Piano presentato l’altro ieri ipotizza anche circa 250 esuberi, su 750 lavoratori, nei tre stabilimenti di Sassuolo, Fiorano e Viano. Ed è diventato questo il nodo centrale del tavolo istituzionale di mercoledì sera in Regione, convocato dall’assessore regionale Duccio Campagnoli, con Giuseppe Pifferi in rappresentanza di Iris, le organizzazioni sindacali regionali e territoriali di categoria e con la partecipazione degli assessori Costi e Cavicchioli della Provincia di Modena e Ferrari della Provincia di Reggio Emilia. L’incontro ha avuto la durata complessiva di otto ore: è iniziato verso le 16,30 e si è protratto ben oltre la mezzanotte fino alla stesura di un verbale che rappresenterà la base di partenza per il prossimo tavolo, fissato per venerdì della prossima settimana. Non tanto una riunione senza interruzioni ma una serie di incontri separati fra le rispettive parti per valutare le posizioni opposte e confrontarle di volta in volta. Il verbale siglato stabilisce che il Piano industriale si articolerà in un triennio e punta ad una conferma dell’impegno produttivo di Iris nei diversi settori con un ulteriore investimento nei prodotti più innovativi e un processo di riorganizzazione delle linee produttive. Per la gestione degli organici e per il raggiungimento del nuovo assetto di equilibrio economico, finanziario e occupazionale del Gruppo, previsto intorno alle 500 unità e da raggiungere al termine del triennio, a marzo 2012, si farà ricorso alla cassa integrazione straordinaria con l’utilizzo anche della rotazione e tenendo conto delle esigenze produttive. Si ricorrerà alla mobilità unicamente volontaria e per i dipendenti che maturano il diritto alla pensione. Da definire ulteriormente le modalità della rotazione per l’uso della cassa integrazione straordinaria, l’anticipo e le eventuali integrazioni. Alla fine tanto i rappresentanti sindacali quanto l’assessore regionale Campagnoli hanno commentato con soddisfazione il verbale stilato dopo la mezzanotte.
Il primo punto di soddisfazione da parte dei sindacati è l’impegno di Giuseppe Pifferi a ritirare la procedura di liquidazione. Ma il sindacato non è disponibile ad accettare la mobilità di un solo lavoratore, quindi nemmeno un solo licenziamento se non su base volontaria per scelta del singolo lavoratore. Su questo i sindacalisti hanno ottenuto il loro obbiettivo perchè il problema dei possibili esuberi in seguito alla riorganizzazione verrà gestito mediante la cassa integrazione straordinaria, strumento che salvaguarda il lavoratore dal licenziamento stesso. Anche la minaccia del possibile smantellamento dello stabilimento di Fiorano, ipotizzato dal Piano, appare superata.
«La nostra soddisfazione - dice Manuela Gozzi di Cgil - deriva dal fatto che per tre anni saranno evitati i licenziamenti e al termine dei tre anni è auspicabile, se non prevedibile, che la recessione sia superata e il mercato della piastrella, sia pure riveduto e corretto, possa registrare una ripresa significativa. Tutto questo andrà comunque sottoposto al vaglio dei lavoratori e poi definito nell’incontro di venerdì 27. La cosa più importante è che sia sia passati dalla minaccia della liquidazione a un Piano industriale, che è testimonianza concreta della volontà, da parte di Iris, di continuare a produrre piastrelle. Iris ora dimostra di volere continuare a essere una delle aziende leader del settore nel mondo».
«Ci sono ancora punti da approfondire - ha detto l’assessore Campagnoli - ma la conclusione dell’incontro ha segnato un altro buon passo in avanti, fissando e condividendo alcuni punti fondamentali per raggiungere un accordo definitivo. Si sono definite le linee guida di un Piano industriale che assicurerà la continuità produttiva di Iris».
(20 febbraio 2009)