baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
1) dipende da come è arrivata l'opera, ne ho 2-3 che non venderei manco per 10k, sono parte del mio percorso di vita e quello non si vende; in linea di massima per gli acquisti da collezionista invece sì, è tutto in COMODAMENTE in vendita (tra poco tra l'altro aprirò la campagna cessioni che ho una marea di roba che non ha senso che tenga)
2) correttissimo, solo non bisogna essere frenetici, il che per un collezionista non è cosa banale...
Hai detto una cosa sacra. Perché una fatto è il collezionismo, o anche il raccogliere ecc. Ma ci sono pezzi che, come certe fotografie, sono talmente aderenti a momenti di vita importanti che li si ama in un modo certamente esagerato.
In questo mi riconosco, visto che la parte in certo modo intoccabile delle mie raccolte fu per la grande maggioranza acquistata in un dato periodo, o un po' dopo quello, però in stretta connessione mentale-affettiva con esso.
Vi sono altre cose, pur egregie, che magari furoino acquistate per stima, prezzo basso, anche amore, ma non potendo veramente incidere come specchi di vita, o come documenti personali di uno stato.
Funziona forse come la memoria a lungo termine, che da vecchi è dominante mentre il breve termine risulta difficile alla stessa età. E lo è perché non incide più sulla formazione della propria storia (ammesso che queste considerazioni non valgano solo per il sottoscritto).
Potrei anche dire che nel tempo si è stratificato un "tesoro", e che gli strati superficiali di esso saranno certo i primi ad andarsene. Ma si intenda che non tutto quello che ho da tempo è "incedibile", né che tutti i nuovi venuti rimangono sul predellino pronti ad essere sbalzati fuori. Diciamo che, come nella psicanalisi, gli eventi più antichi lavorano maggiormente nel subconscio. Salvo eccezioni e, ripeto, sempre che il discorso riguardi non solo altri da me, ma almeno la maggioranza.
Potrei fare degli esempi, ma, sinceramente, mi vergogno.