SE TI PRENDE FISICAMENTE... E' ATTRAZIONE. SE Ti PRENDE CARATTERIALMENTE...

Le più importanti aziende tecnologiche per un formato video open source. Google, Microsoft, Amazon, Netflix e altre imprese hanno deciso di mettersi insieme per creare un un sistema di codifica video che consenta di guardare in streaming filmati in alta qualità, sostituendosi a Flash, considerato poco sicuro
 
•In Ungheria il parlamento vota sull’inasprimento delle misure di sicurezza per far fronte alla crisi dei migranti. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán incontra a Bruxelles i vertici dell’Unione europea per discutere della gestione dell’emergenza
•A Francoforte riunione del consiglio dei governatori della Banca centrale europea che annuncerà la sua decisione sui tassi. Conferenza stampa del presidente Mario Draghi
•In Lussemburgo riunione dei ministri della difesa europei sulla missione navale Eunavfor Med contro i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo
•A Berna, in Germania, conferenza stampa della cancelliera tedesca Angela Merkel dopo la pubblicazione delle statistiche 2014 sull’immigrazione
•A Pechino in Cina grande parata militare per il 70° anniversario della sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale
•In Vaticano papa Francesco riceve il presidente israeliano Reuven Rivlin
•Alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia comincia la proiezione dei film in gara
 
•Corriere della Sera: “Alleanza per l’asilo europeo”
•La Repubblica: “Migranti, i marchi della vergogna. Ue, ecco il piano”
•La Stampa: “Taglio alle tasse, Renzi sfida l’Ue: “Decidiamo noi, non Bruxelles””
•Il Sole 24 Ore: “Caso Cina e rischio crescita. Bce pronta a nuove misure”
•Il Messaggero: “Multe ai paesi che non accolgono”
•Il Fatto Quotidiano: “Le grandi riforme: insegnanti deportati, Jobs act fuorilegge”
•Il Giornale: “Tasse giù, ma solo agli immigrati”
•Libero: “Gli amici di Renzi pagati due volte”
•L’Unità: “Nessuna lezione da questa Europa”
•Il manifesto: “Niente asilo”
 
Qui ci stiamo dimenticando di qualcosa di mooooolto importante :D
 

Allegati

  • 09%20-%20Vanessa%20Hoelsher.jpg
    09%20-%20Vanessa%20Hoelsher.jpg
    90,5 KB · Visite: 93
Aveva ricevuto un richiamo formale scritto da parte dell’Unar, l’Ufficio antidiscriminazioni raziali che fa capo al Dipartimento per le pari Opportunità di Palazzo Chigi, per i toni utilizzati in pubblico sul tema dell’immigrazione.
Giorgia Meloni non aveva gradito l’interferenza, considerando anche il suo ruolo di parlamentare e leader politico.
Aveva denunciato le pressioni subite, considerate una sorta di censura, e manifestato imbavagliata, lanciando poi sui social l’hashtag #bavagliodistato, diventato rapidamente trend topic su Twitter.
Nel mirino il governo, a cui l’Unar fa capo.

Meloni aveva anche scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per denunciare l’accaduto.

Una nota di Palazzo Chigi fa sapere che il segretario generale Paolo Aquilanti ha chiesto chiarimenti al dirigente dell’Unar Marco De Giorgi. Nella lettera all’Unar, Aquilanti ricorda al Consigliere «l’art.21 della Costituzione in tema di libertà di manifestazione del pensiero e l’art.68 in materia di insindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari»

Per qualcuno è un atteggiamento "normale". Prima si censura, se l'altro sta zitto.....è andata. Comincia sempre così.

Occhio alla libertà di espressione.
 
problemi con i nuovi server .....

“Un concetto elementare, quello espresso da Giorgia Meloni, in linea con le più recenti posizioni dei principali politici europei, ed espresso, già diversi anni fa, da esponenti di spicco del Vaticano come il cardinal Biffi. Al di là del merito delle dichiarazioni, è di inaudita gravità il fatto che esista un ufficio del governo, pagato con i soldi degli italiani, che si permette di dire agli italiani e ai parlamentari cosa possono e non possono dire. Praticamente siamo alle prove generali di regime: prima ci hanno tolto il diritto di voto, adesso ci vogliono togliere il diritto di parola” conclude Fdi.
 
Come la strega di Biancaneve, Laura Boldrini ha bisogno ogni giorno di sentirsi rassicurata: «Palazzo, palazzo delle mie brame, chi è la più fotogenica del reame?».

La risposta evidentemente non deve soddisfare il presidente della Camera, che si mette in posa e chiede «Riproviamo?».
Ogni giorno. Spendendo 696 euro ogni volta che tramonta il sole su Montecitorio. Laura Boldrini (foto Olycom)

La somma è una media simile al pollo di Trilussa, e si desume dal rendiconto sulle spese della Camera dei deputati nel primo semestre 2015.

Alla voce cerimoniale risultano 114.993,20 euro divisi quasi equamente fra due agenzie fotografiche che seguono passo a passo la Boldrini: Image Communication Net srl (56.864,20 euro) e la Luxardo Foto di Angelina Sulpizi (58.129 euro), a cui si aggiungono 10.980 euro per un evento istituzionale per cui si è resa necessaria l’opera della prima delle due agenzie.

Fanno proprio 696 euro al giorno di fotografie tutti e 181 i giorni del primo semestre 2015, sabati e domeniche compresi.

Siccome alla Camera nei weekend quasi mai accade qualcosa, e difficilmente si incontra da quelle parti la Boldrini, significa che nei giorni di vera presenza la Camera spende in fotografie che vedono quasi sempre protagonista il proprio presidente ben più di mille euro al dì.



La buona notizia è che la spesa si sia lievemente ridotta rispetto agli 803 euro al giorno (anche qui sabati e domeniche compresi) che la Boldrini ha speso nel secondo semestre del 2014.

In quei sei mesi la Luxardo aveva fatto la parte del leone (82.444 euro) distanziando la concorrente Image Communication Net (63.330 euro).

E qualche spicciolo (2.069 euro) era andato a fine contratto anche all’Impero fotografico srl, l’agenzia di destra che da sempre ha seguito ovunque sia andato l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini.



Nel primo semestre 2015 comunque il totale delle spese di cerimoniale è stato di 163.401 euro, superando quindi quello del semestre precedente.

L’extra è dovuto probabilmente ad eventi istituzionali come quello che ha interessato una delle due agenzie fotografiche, perché fra le principali spese ci sono i 16.332,44 euro pagati al Relais Le Jardin spa, agenzia di catering di un noto ristorante di un albergo di Roma la cui proprietà riporta ad Amedeo Ottaviani, suocero di Gianni Letta.
Altri 7.645 euro sono stati pagati alla San Pietro 2000, società cooperativa di noleggio auto con autista con sede sociale proprio nella via di fronte a piazza Montecitorio.

E infine 13.450,56 euro saldati alla Print Company srl, che è una sorta di tipografia di lusso, che disegna e stampa cartoncini, inviti, libri, brossure etc, e che più volte ha realizzato lavori per il Senato della Repubblica.



La Boldrini è al centro di gran parte delle foto scattate dalle due agenzie, e in effetti il presidente non ne fa mistero nemmeno nel suo sito Internet istituzionale, dove elenca gli scatti negli “album” della sua frenetica attività.

Solo nell’ultimo mese di giugno 2015 preso in considerazione dal rendiconto semestrale, la Boldrini si è fatta ritrarre alla Festa della Repubblica (2 giugno) e a Montecitorio (7 foto) dove ha accolto davanti agli obiettivi i cittadini comuni durante un’apertura straordinaria dle palazzo.

Il 3 giugno nel suo studio personale la Boldrini si è fatta ritrarre insieme a Regina Catrambone, promotrice dell’iniziativa Moas- Migrant Offshore Aid Station.

Stesso giorno flash richiesti per la stretta di mano del presidente con Salim al-Jubouri, presidente del Consiglio dei Rappresentanti della Repubblica dell’Iraq.

Il 4 giugno foto della Boldrini a un convegno di Montecitorio e stretta di mano con il presidente del Cile Michelle Bachelet.

Il 5 giugno Boldrini ad altro convegno.

L’8 giugno lei presenzia al premio Strega giovani.

Il giorno dopo lei che presenta un libro di Aldo Cazzullo.

Il 10 giugno convegno sull’acqua, e incontro con la nipote diGiacomo Matteotti.

E via così tutto il mese, con la Boldrini che si porta il fotografo in trasferta: 19 giugno a Milano – Expo, Caritas ambrosiana con i migranti di turno – e stazione ferroviaria con altri migranti, e 20 giugno a Firenze, altre foto opportunity con qualche povero migrante per la giornata del rifugiato.



Ah, lì solo flash: i luculliani catering del Relais Le Jardin non erano per quei poveri palati.

Laura Boldrini, 54 anni, è stata eletta presidente della Camera il 16 marzo 2013.
 
Il nostro Prevosto va alla radice del problema :up:

Monsignor Franco Cecchin si schiera con i profughi.
Ma lo fa da una prospettiva insolita, perché vorrebbe aiutare i migranti… a non partire.

«Dobbiamo creare opinione pubblica sul fatto che tutte le nazioni, l’Europa in primis, ma anche e soprattutto il Medioriente si debbano dare da fare. Io sono disponibile a dare subito 500 euro perché il problema venga affrontato là dove la gente si imbarca, dove abita. Non si deve portarli qui. Ci deve essere una concordanza per aiutarli là, nel loro paese. Tra tutte la realtà di missione e volontariato anche lecchesi, penso al Laboratorio missionario: con l’adozione a distanza si sostengono le persone là dove vivono. E quindi bisogna bloccare gli scafisti per far diminuire questo flusso che destabilizza e non risolve i problemi».

«Una visione storica»

Tutto il resto per Cecchin è demagogia fatta sulla pelle dei poveracci:
«Proprio così. E poi noi cristiani siamo d’accordo ad ospitare le persone ma non basta fare questo: occorre andare alle radici, dobbiamo premere sul fatto di andare a risolvere i problemi a monte».

Facciamo notare a monsignor Cecchin che le sue parole sembrano una mano tesa alla Lega Nord, criticatissima invece dalla Cei e da altri altissimi prelati:
«Io non sono leghista. Bisogna vedere quali sono le cause della situazione e riparare le cause stesse. Dalle origini. Ma, a un certo momento, il mondo occidentale deve interrogarsi perché siamo responsabili noi, non possiamo girarci dall’altra parte. E poi sia chiaro: accogliamo, questo va benissimo, promuoviamo una presenza diversa, va altrettanto bene. Ma è un tamponare. Non è la Lega che si sveglia ma siamo noi che dobbiamo avere una visione storica delle situazioni».
 
Cecchin ne fa un discorso geopolitico, non solo sociale:
«Dobbiamo avere il coraggio da parte nostra, dell’opinione pubblica, di andare a monte di questa problematica perché la responsabilità di questa situazione è quasi tutta del mondo occidentale. Dell’America, della Gran Bretagna, della Francia che con il pretesto della democrazia hanno destabilizzato tutto il Medioriente, buttando giù Saddam Hussein, Gheddafi… Si parlava di democrazia, ma si pensava al discorso economico, al petrolio».

Ripariamo gli errori

Per il prevosto di Lecco non c’è che un modo per attenuare l’emergenza e, con il tempo, risolverne le cause profonde:
«La situazione del Medio Oriente è un fatto che coinvolge l’umanità intera, specialmente l’Europa e i paesi del Nord Africa e Medio Oriente (non possiamo disinteressarci!); riconoscere e riparare da parte del mondo occidentale i gravi delitti compiuti nella logica del denaro e del petrolio; favorire un dialogo con i musulmani autentici e sostenere la coalizione degli stati mediorientali moderati; porre gesti profetici di accoglienza e di promozione umana».
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto