Val
Torniamo alla LIRA
conflitti di procure in corso ......e allora il primo che arriva è suo.
Da un lato una procura, dall’altro un’altra squadra inquirente. Milano e Torino.
In mezzo Fonsai, Premafin, l’ad di Mediobanca, il rischio che salti l’operazione Unipol e l’eventualità che quest’estate si profili addirittura un conflitto giurisprudenziale attorno alla parola, anzi il reato di aggiotaggio.
Sono i confini entro i quali si muovono i fascicoli di queste delicate inchieste.
Non solo perché toccano la famiglia Ligresti e sfiorano il salotto di Piazzetta Cuccia, ma anche perché sulle competenze le procure non scherzano.
E ci sono dei precedenti storici. Basti pensare al caso Ifil- Exor che nel 2006 toccò proprio le procure di Milano e Torino.
A rischiare di essere conteso è anche un altro pilastro della finanza italiana: Alberto Nagel.
L’ad di Mediobanca ricopre una duplice veste.
A Milano è indagato per ostacolo agli organi di vigilanza per il presunto patto occulto con la famiglia Ligresti e a Torino è stato sentito come testimone per ricostruire dieci anni di rapporti tra piazzetta Cuccia e Fonsai.
Illuminante per comprendere i rapporti tra le due procure è un lancio di agenzia del 15 maggio scorso.
L’Adnkronos alle 19.32 scrive: «L’incontro "cordiale" tra Nagel e i magistrati non ha riguardato in alcun modo gli aspetti su cui indaga la procura di Milano, ossia il 'papello' siglato tra Nagel e Salvatore Ligresti il 17 maggio 2012. Il colloquio di cui si è avuto conferma solo ora è avvenuto, secondo indiscrezioni, un paio di mesi fa».
Come dire nessuno sta invadendo il campo dell’altro. Ma se Torino che sta pigiando il piede sull’acceleratore dovesse chiudere le indagini a settembre, pur essendo tanti altri capi di accusa, la procura di Milano si troverebbe a rischio di competenze sulla manipolazione del mercato.
Alcuni addetti ai corridoi sostengono che se i pm meneghini volessero spiazzare tutti si concentrerebbero su Premafin.
Chiedendone il fallimento porterebbero gran parte dei fascicoli sotto le guglie del Duomo. Con un inconveniente. Le accuse e i rumor su Mediobanca resterebbero tali.
Leggi il resto: Arrestata la famiglia Ligresti e l?ex management Fonsai | Linkiesta.it
Da un lato una procura, dall’altro un’altra squadra inquirente. Milano e Torino.
In mezzo Fonsai, Premafin, l’ad di Mediobanca, il rischio che salti l’operazione Unipol e l’eventualità che quest’estate si profili addirittura un conflitto giurisprudenziale attorno alla parola, anzi il reato di aggiotaggio.
Sono i confini entro i quali si muovono i fascicoli di queste delicate inchieste.
Non solo perché toccano la famiglia Ligresti e sfiorano il salotto di Piazzetta Cuccia, ma anche perché sulle competenze le procure non scherzano.
E ci sono dei precedenti storici. Basti pensare al caso Ifil- Exor che nel 2006 toccò proprio le procure di Milano e Torino.
A rischiare di essere conteso è anche un altro pilastro della finanza italiana: Alberto Nagel.
L’ad di Mediobanca ricopre una duplice veste.
A Milano è indagato per ostacolo agli organi di vigilanza per il presunto patto occulto con la famiglia Ligresti e a Torino è stato sentito come testimone per ricostruire dieci anni di rapporti tra piazzetta Cuccia e Fonsai.
Illuminante per comprendere i rapporti tra le due procure è un lancio di agenzia del 15 maggio scorso.
L’Adnkronos alle 19.32 scrive: «L’incontro "cordiale" tra Nagel e i magistrati non ha riguardato in alcun modo gli aspetti su cui indaga la procura di Milano, ossia il 'papello' siglato tra Nagel e Salvatore Ligresti il 17 maggio 2012. Il colloquio di cui si è avuto conferma solo ora è avvenuto, secondo indiscrezioni, un paio di mesi fa».
Come dire nessuno sta invadendo il campo dell’altro. Ma se Torino che sta pigiando il piede sull’acceleratore dovesse chiudere le indagini a settembre, pur essendo tanti altri capi di accusa, la procura di Milano si troverebbe a rischio di competenze sulla manipolazione del mercato.
Alcuni addetti ai corridoi sostengono che se i pm meneghini volessero spiazzare tutti si concentrerebbero su Premafin.
Chiedendone il fallimento porterebbero gran parte dei fascicoli sotto le guglie del Duomo. Con un inconveniente. Le accuse e i rumor su Mediobanca resterebbero tali.
Leggi il resto: Arrestata la famiglia Ligresti e l?ex management Fonsai | Linkiesta.it