Eccomi qua, ma presumo che ti deluderò, perché rimarrò abbastanza evasivo, per restare in tema.
La questione sta in questi termini: se facciamo mente locale ai più cospicui accertamenti fiscali che hanno riempito le cronache mondane degli ultimi anni, ci ricordiamo di Apple, Google, Prada, Ryanair, che grossomodo hanno versato al fisco italiano circa mezzo miliardo a testa. Questa primavera il gruppo Gucci ha transato per 1,2 miliardi. Apparentemente cifre importanti. Obiettivamente, dal mio punto di osservazione, briciole rispetto alle obiezioni iniziali contestate. Mi limito, per rendere piu digeribile l'amaro calice del cittadino, a considerare che queste contestazioni erano mosse per diversi anni, e non per un solo anno.
Alcune delle multinazionali accertate sono del mondo new economy: il senatore PD Muchetti, vicino all'area più di sinistra di quel partito, aveva fatto una battaglia quasi personale per l'introduzione di un sistema di tassazione più aderente agli enormi utili di queste realtà. Poi arrivato nella stanza dei bottoni, ha partorito una leggina insulsa, efficace quanto una mano che accarezza gli squali. E questo per quale motivo? Presumo perché avesse meno palle di quante ne desiderava mostrare prima di essere eletto. Però non voglio nemmeno essere così banale: se pensiamo che le leggi vengano fatte dal parlamento o dal governo, per il rimando legislativo straordinario che gli è concesso, vivremo nella canonica illusione che il dito tocchi la luna. Le leggi, e quelle tributarie non si sottraggono a questo cliché, vengono fatte direttamente dagli uffici legali dei ministeri. È in quegli uffici che studiano certe porcherie. Poi se allarghiamo lo sguardo, il confine si sposta a livello internazionale, nelle commissioni europee. L'ultima è stata presieduta dall'ex primo ministro del Lussemburgo, ben noto per essere un paradiso fiscale pressoché inviolabile.
Adesso mi domando: come potrà mai un sistema tributario essere equo (fantasie accademiche), o ancor meglio, moralmente inflessibile (fantasie personali) se di fatto l'etica o la morale sono ingabbiate fra l'incudine (uffici ministeriali) ed il martello (commissioni europee) ?
Io mi sono fatto l'idea che gli step dell'evoluzione fiscale si compongano di 3 stadi, come nell'aeronautica spaziale: evasione, elusione e corruzione. Siamo giunti nel terzo stadio, quando il razzo ormai viaggia per inerzia nel vuoto. Per dimostrarlo, prendo l'esempio del modello OCSE, che è sufficientemente evasivo proprio sull'argomento della "stabile organizzazione" di realtà economiche estere in territori esteri. Cosa costava circostanziare meglio il punto focale attorno al quale ruota l'ambiguità della tassazione di queste multinazionali virtuali? Il problema è volutamente mondiale, a riprova che gli stessi USA hanno un problema di identificazione del corretto luogo di tassazione degli utili d'impresa transnazionali. E Trump non a caso si è inventato un'imposta alternativa pur di far rientrare cifre incalcolabili di utili e depositi esteri riconducibili alle sue corporations.
Evasione fiscale: non dichiaro affatto. Embe'.......troppo rischioso.
Elusione fiscale: la legge è fumosa anche se la aggiriamo. Embe'........rischiamo sempre una contestazione.
Corruzione fiscale: la legge è chiara. Non rischiamo più nulla. E grazie al cazzo, la legge l'hanno fatta gli stessi che la volevano eludere.
Cosa hanno fatto? Questi "famosi" utili transazionali, si spostano nelle legislazioni di favore. Attraverso prezzi di comodo fra società dello stesso gruppo. Per farla breve, se in Italia pago il 40% ed in Irlanda il 15%, lo stesso bene sul quale guadagno 100 lo vendo maggiorato di 99 dall'Irlanda all'Italia. Là resta il 99% tassato al 15% e qui l'1% tassato al 40%.
Siccome il giochino cosi era diventato troppo evidente, è stata fatta una legge specifica proprio sul transfert pricing. E chi l'ha fatta questa legge, di comune accordo, se non l'incudine ed il martello?
Così, quello che era un problema di merito, cioè l'attendibilità di un prezzo, e quindi passibile di dimostrazione, è stato tramutato in una certezza di diritto. Il delitto perfetto.
Noi possiamo anche star qui a discutere tutta la vita se i furbi sono gli artigiani, i commercianti, i professionisti, la classe media in genere, piuttosto che il dipendente che fa straordinari in nero. Discutiamone, se c'abbiamo voglia e tempo, facciamolo. Ma non dimentichiamoci del l'esempio più incredibile che vede protagonisti proprio noi: se vendiamo le azioni in gain, ci palpano il 26%. La stessa identica operazione fatta da una società di capitali, è passibile di essere tassata a poco più dell'1%. Viene spacciata dagli accademici come un parallelismo per equivalenza, che, vista l'ora, non commento. La mia idea invece è che si tratti di una rapina a mano armata con l'aggravante dei futili motivi.
Il problema, in sintesi, è lo strapotere delle lobbies: e questo è evidente proprio in questi giorni, nei quali possono anche cambiare i colori politici ma la sostanza rimane sempre quella. L'incudine sotto ed il martello sopra.
A volte mi viene proprio da sghignazzare quando leggo che lo Stato "ha chiuso un occhio" su certi fenomeni. Come se, avendoli invec'è aperti entrambi, si raddoppiasse la vista.
!!?!
Può anche chiuderli entrambi o tenerli spalancati, sarebbe lo stesso.
Fin tanto che non scorre il sangue per le strade, non cambia niente. Io alle rivoluzioni pacifiche non credo. E se da noi le cose stanno alla cazzo di cane come stanno, significa che stiamo ancora troppo bene per alzare anche solo il culo dalla sedia.