Sgarbo agli Usa

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Tratto da : www.peacereporter.net


Cile - 20.6.2006
Sgarbo agli Usa
Il Cile riconosce la Corte Penale Internazionale, irritando il governo statunitense




Una seduta della Corte Penale InternazionaleI fatti. Il governo cileno ha fatto sapere che riconoscerà la Corte Penale Internazionale, l’organismo in grado di giudicare i crimini di guerra, facendo crescere la preoccupazione dell’amministrazione statunitense. Per voce del ministro degli Esteri, Alejandro Foxley, il governo di Santiago ha affermato che è assurdo pensare che gli Usa (applicando l'Aspa, l'American Servicemenbers Protection Act), decidano di sanzionare il Cile, da sempre considerato loro fedele amico.
“Certo, il Cpi, sarà approvato - ha affermato il ministro cileno - e mi sembra che gli Usa adesso debbano guardare in faccia la realtà” confermando anche che la decisione della ratifica è stata appoggiata in modo massiccio dal parlamento. Infatti, gli Stati Uniti non hanno mai ratificato la nascita del Cpi per un motivo molto semplice: la giurisdizione di questo organismo di controllo potrebbe raggiungere e quindi processare cittadini statunitensi, soprattutto militari. A stupire però è un’altra cosa. Gli Usa hanno minacciato di imporre sanzioni militari al Cile se firmerà a favore del
Tribunale. “Nel caso altamente improbabile che scattino sanzioni, siamo coordinati con le Forze Armate - ha detto il ministro Foxley - e abbiamo un piano alternativo già elaborato per arrivare ugualmente a disporre di tutto quello di cui necessita il nostro esercito”. La Corte Penale Internazionale, il cui statuto venne approvato a Romail 17 luglio 1998 (ma entrò in vigore il 1 luglio del 2002) ha come obiettivo assicurare che i crimini internazionali (come genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità) non restino impuniti. La competenza della corte è limitata ai crimini più seri, che abbiano a che fare con la comunità internazionale nel suo insieme.

Il simbolo della leggeCommenti. “E il tipico atteggiamento degli Stati Uniti” dice il giornalista Gennaro Carotenuto. “Potrà piacere oppure no, ma questo è un tipico atteggiamento di chi vuole costruire un impero. Gli Usa hanno sempre avuto bisogno di un quadro legale dietro il quale trincerarsi. Che è lo stesso quadro legale che ha protetto gli assassini del Cermis. Gli Usa – continua Carotenuto - non ammettono che, a torto o a ragione, i loro cittadini vengano giudicati da un tribunale internazionale. E questo purtroppo è un atteggiamento imperialista".

La legge deve essere uguale per tuttiSanzioni e dubbi. Le ritorsioni nei confronti dei paesi che hanno già ratificato il Cpi sono contemplate nell’Aspa (American Servicemenbers Protection Act), che fra le altre cose garantisce l’immunità alle truppe Usa e conferisce al presidente statunitense di usare tutte le misure per liberare i cittadini nordamericani arrestati per ordine del Cpi. In più, l’Aspa, elimina tutti gli aiuti militari alle nazioni che approvano il Cpi, fatto già successo per 11 stati latinoamericani. Lo spauracchio di restare senza sostegno militare aveva trovato nei mesi scorsi una dura opposizione alla ratifica del Cpi, da parte d’esponenti dell’esercito cileno. Rodolfo Codina Diaz, capo della marina, aveva espresso i propri dubbi in merito all’argomento e aveva fatto notare l’importanza dell’aiuto statunitense all’armata cilena. Anche dall’aeronautica militare, dotata di una flotta di F16, erano state manifeste preoccupazioni per l’eventuale possibilità che gli Usa, una volta riconosciuta la Corte, bloccassero la vendita di pezzi di ricambio, come avvenuto per il Venezuela. Il primo passo importante, e coraggioso, in politica estera del giovane governo di Michelle Bachelet sembra essere stato fatto.

Di Alessandro Grandi
 

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