Penso che "E' un uomo" sia un tuo pregiudizio che non tiene conto di ampi spazi della persona. Dentro di noi c'e' sempre una parte bambino che va alimentata e curata, e' la parte piu' pura, istintiva, ingenua e giocosa ecc. (dentro di noi ci sono 3 parti: bambino, adulto, genitore; bambino e' la parte di quando eravamo piccoli, adulto e' quella che si sviluppa quando hai imparato ad assumerti responsabilita' e genitore e' quella che hai copiato dai tuoi che l'han copiata dai tuoi nonni o simili figure genitoriale; per esempio Gipa con la moglie quando non le dice che sa gia' i segreti delle figlie si comporta con lei agendo da genitore sulla sua (di lei) parte infantile, lei e' contenta perche' pensa di avere delle esclusive, lui che non e' avido sa "sacrificarsi" - non e' mica il penoso sacrificio che alcuni invasati operano in famiglia!! e' solo voglia di far contento l'altro cedendo una piccola parte di se'!!! - e concederle queste piccole soddisfazioni... non e' bellissimo??
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) .
Secondo me ti divertiresti moooooolto di piu' con lui se oltre a condividere il ruolo genitoriale e di adulti giocassi con lui come quando eravate bambini (da come ho capito lui trascura la parte bambino di se' - non sa cosa si perde e potresti anche stimolarla tu sia che emerga tra di voi sia che egli stesso la riscopra e se la curi)... per esempio quando andavate a ballare, quella era la tua parte infantile che entrava in azione e ti faceva star bene...
Tra due persone (2 amici, una coppia, una persona anziana e un adulto, prese insomma due persone x qualunque) la relazione e' tanto piu' ricca e stimolante quanto piu' si riesce a giocare senza strappi su piu' piani, senza per esempio impuntarsi sul ruolo genitoriale e normativo (che si e' probabilmente subito da piccoli e che si tende a simulare da adulti) quando in realta' l'altro in quel momento avrebbe bisogno di giocare o di essere trattato da adulto.... Tutto chiaro, vero?
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Sai... quello che dici è bellissimo e verissimo, però non tiene conto di una cosa che a me mette un'ansia mostruosa.
Lui arriverà a casa e avrà con sé un carico di pensieri e di stress notevole. Lo so, perché è dal 2008 che è così, per noi. I pensieri lavorativi che occupano tutto lo spazio nella sua testa e nella sua vita.
A me piacerebbe - e sul serio! - che abbandonasse quel cipiglio serio e perennemente preoccupato ed avendo io una parte bambina molto molto vivace, so che potrei giocare, come dici tu.
Ma quello che temo è di non riuscire a farlo perché non solo lui arriverà a casa pieno di pensieri e di stress, ma anche io sarò piena di pensieri e di stress. Il mio e anche il suo, perché il suo lo subisco anch'io e ne risento anch'io, mentre del mio lui non si fa carico.
Inoltre, io vivo immersa nel mondo dell'infanzia molte, molte ore al giorno e passo la stragrande maggioranza del mio tempo a prendermi cura di due ragazzini, a parlare di cose da ragazzini a vedere cose da ragazzini, ad occuparmi di cose da ragazzini.
Avere in casa - finalmente! - un adulto, per me significa un dialogo tra adulti. Una persona che parla con me da adulto e che mi tratta da adulta, sua pari, che condivide, da adulto, la parte finale della giornata.
Non so quanti di voi anelino così tanto ad un rapporto adulto con una persona, ne avete sicuramente molti più di me. Al lavoro, ma anche in casa... chi di voi ha famiglia e si ritrova regolarmente solo a casa dopo aver passato l'intera giornata in silenzio o a parlare con bambini?
E' abbastanza alienante e cancella molto della propria personalità adulta.
Forse è per questo che mi vengono i capelli bianchi a pensare di giocare con la parte bambina di mio marito.
Io di bambini non ne posso più.
Ne ho già due e la sola idea di aggiungerne un altro, sia pure solo per "finta" mi fa venire da vomitare.
Il mio terrore è proprio questo: di essere tanto ormai vessata dalla solitudine di crescere due bambini, che dover accudire o dover giocare, anche solo in senso figurato, con mio marito mi genera ansia.
Anche perché, ormai, ripeto, sono anni che lo faccio.
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