Lo posso dire, dopo un mese di colloqui e di incertezze varie.
Mio marito cambia lavoro, cambia città.
Il cambiamento si è reso obbligatorio, viste le condizioni sempre peggio del suo attuale posto di lavoro...
Erano due anni che cercava di cambiare, nel momento stesso in cui si è reso conto che il suo trasferimento tanto distante non avrebbe portato a niente di buono.
Lavorerà in una città vicina a Brescia.
La proposta contrattuale non è delle migliori, certo, è già tanto che abbia trovato un posto.
Sarà un contratto annuale, dopo di che, chissà.
Sono quasi sicura che gli facciano un contratto a tempo, perché hanno preso una fregatura dalla persona che lui va a sostituire, e quindi vogliono andarci cauti. E sono certa che di mio marito, invece, saranno contenti, perché è un OTTIMO lavoratore.
Ho bisogno che mi facciate sentire un po' di affetto perché ho davanti a me dei mesi abbastanza difficili:
Prima di tutto, deve dare le dimissioni e ci saranno i mesi di preavviso che sono tanti (non ricordo se 3 o 4 o 5...) e li vivrà malissimo.
E poi c'è il fatto che ha paura che nel nuovo posto (nel quale cambia tipo di attività, di mansione) si aspettino da lui dei miracoli, che lui, ovviamente non è in grado di fare. Ciò significa tensioni, ansie, preoccupazioni, fine settimana lavorativi.
Mi ha già detto che dovrò aiutarlo, ma che lui non potrà in nessun modo aiutare me (la gestione dei figli sarà comunque e sempre tutta mia, dalla mattina alla sera).
Io non so se ce la faccio (ad aiutarlo nel modo giusto).
Tutte le sue vicende lavorative portano stress a lui, ma anche a me. Io vivo il suo stress e anche il mio.
Sono un po' logorata.
Mi trovo a fronteggiare le ansie sue e le mie e anche quelle dei ragazzi che crescono e non hanno più solo bisogni fisici. E tocca sempre a me rispondere.
Io non sono brava a gestire i periodi di stress e ne ho sopportati così tanti che ho paura di non farcela stavolta. Di essere una compagna assente o non adeguata.
Ho paura di non riuscire a stargli vicino nel modo che vorrebbe.
Di non avere più risorse, di non essere più capace, di aver perso empatia.
Sono sinceramente terrorizzata.
Vorrei sentirlo felice e ottimista, ma lo sento solo dubbioso e insicuro. E non so dove posso trovare l'ottimismo che gli manca, perché se manca a lui, come posso averlo io?
Aiuto.