SI FA PRESTO A CANTARE CHE IL TEMPO SISTEMA LE COSE...

ho avuto un calo glicemico stanotte, il dottore mi ha detto che dovevo prendere un pò di zucchero allora ho comprato un pò di zucchero vediamo se rimbalza:d::d::d:

ps dany mi raccomando quando prendi il bus entra e non sporgerti:d::d::d:
 
:d::d::d:

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Se c'è un'articolo della Costituzione che dice questo :
L'articolo 66, dice che è la Camera di appartenenza a giudicare sulla ineleggibilità e incompatibilità di un parlamentare.
La decadenza non è automatica.

Allora qualcuno ha sbagliato. O nella Legge Severino o nel non modificare la Legge Costituzionale.
Ma poichè il Diritto prevale. La Legge Costituzionale prevale sulla Legge Ordinaria.
Questo lo puoi chiedere a qualsiasi Legale.

L'articolo 66 dice anche una cosina in più rispetto a quella riportata, dice "cfr. art. 65". Cioè richiama l'attenzione all'art. 65 della Costituzione. E che dice l'articolo 65? "La legge determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di deputato o di senatore". Quindi, LA LEGGE (in questo caso la Severino) determina i casi di ineleggibilità ed imcompatibilità. L'articolo 66 quindi dice che la camera di appartenenza deve giudicare se un deputato o senatore è compatibile con la carica, secondo la legge. Nel caso specifico, non è compatibile.


E la stampa - sino a prova contraria -
è e deve essere libera da ingerenze esterne........

Su questo potremmo parlare per una settimana ma meglio lasciar perdere
 
Ultima modifica:

Alcune decine di anni fa, (sono vecchio) circolava la barzelletta del Tizio che incontra un amico che gli dice:
ti vedo triste e pensieroso, che ti succede?
Taci, ho il trilemma.
Ma che cos'è?
Ho prestato diecimila lire a un amico, che non si faceva più trovare. Allora mi sono deciso ad andare a casa sua. Mi apre la moglie in vestaglia, un gran pezzo di gnocca, e con un gran sorriso mi fa accomodare sul divano, mi offre da bere e poi la vestaglia si apre......... immagina come è finita, una scopata favolosa. Ritorno dopo una settimana, idem e la settimana successiva anche, finché un giorno, nel momento più bello si apre la porta, appare il marito e con due occhi fuori dalle orbita si abbassa i pantaloni e ...zacchete, ....prima un po' male, ...ma poi....insomma....
Beh ma allora?
Eh,.... allora, ....allora la cosa va avanti da tre mesi e ho il trilemma, non so più vado là tutte le settimane per le diecimila lire, per scopare la moglie o per l'insomma.

Note:
andrebbe raccontata in dialetto, con le debite parolacce, io l'ho modernizzata, perché allora gnocca e scopare non esistevano.

andgui.
 
Nelle scorse ore, una rivelazione del Wall Street Journal annunciava l’intenzione dell’amministrazione Trump di introdurre dazi, fino al 100%, su alcuni marchi europei.
Una “vendetta” maturata dalla disputa, che dura a fasi alterne da quasi trent’anni tra USA e UE, sulle carni americane trattate con gli ormoni.
Il coro dell’opinione pubblica liberal e progressista, più che analizzare la questione, ha preferito cogliere la palla al balzo per attaccare, in maniera strumentale, l’ iniziativa del presidente Donald Trump.

Anche nel caso questa si concretizzasse, il presidente statunitense non farebbe altro che mantenere
ciò che promesso ai suoi elettori in campagna elettorale: proteggere le aziende e i lavoratori americani.
Ma ci sono altri aspetti da sottolineare ed evidenziare in questa vicenda che ha scatenato l’opinione pubblica europea (e italiana).
Nella corsa a chi la spara più grossa contro l’odiata amministrazione USA c’è anche Facebook, che annuncia: «Protezionismo è mezzo disastro».
 
Come ha evidenziato Mario Sechi su Il Foglio, la lista dei prodotti europei oggetto della controversia tra l’Unione Europea
e gli Stati Uniti non è stata affatto stilata dal team di Trump ma dalla precedente amministrazione:

“La notizia – osserva – è una non notizia e se proprio vogliamo cercarne una, di notizia,
è il riflesso pavloviano dei levrieri da tastiera democratica nell’azzannare l’amministrazione Trump
anche quando l’origine del problema – se di problema si tratta – è da un’altra parte.
La lista dei prodotti oggetto della contesa non è uscita dopo una riunione alla Casa Bianca tra Steve Bannon e Kellyanne Conway,
ma era stata depositata nell’atto del 26 dicembre scorso. […]

Questa lista è un aggiornamento di una serie di prodotti europei che erano soggetti a tassazione rafforzata già nel 1999
e sottoposti a regime speciale di importazione, in tutto o in parte, fino al 2011. Presidenze Bush, Clinton e toh! sempre Obama“.
 

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