SI FA PRESTO A CANTARE CHE IL TEMPO SISTEMA LE COSE...

I dazi, dunque, non sono affatto un’invenzione di Donald Trump.

Nel 2009, il colosso svizzero Nestlé – proprietario del marchio S.Pellegrino ma anche di Vera
guardava con grande preoccupazione ai dazi imposti dagli Usa sulle acque minerali italiane,
“un mercato – scriveva Milano Finanza – che sul fronte dell’export a stelle e strisce vale qualcosa come 120 milioni di dollari”.
Il 15 gennaio 2009 gli Stati Uniti avevano annunciato misure punitive da far scattare il successivo 23 marzo di quell’anno (poi diventato il 23 aprile),
e che vedevano l’imposizione di dazi del 100% su alcuni prodotti importati dall’Unione Europea per un valore che ammontava a 116.8 milioni di dollari annuali.
 
USA e Unione Europea rappresentano il 60% del PIL mondiale, il 33% del commercio mondiale di merci
e il 42% del commercio mondiale nel settore dei servizi.

Negli ultimi decenni si sono susseguiti una serie di conflitti commerciali tra le due potenze;
nonostante questo le dispute di cui si parla in questi giorni riguardano solo il 2% degli scambi.

Il TTIP– trattato transatlantico di libero scambio Europa-Usa – avrebbe dovuto abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti
rendendo il commercio più fluido e penetrante tra le due sponde dell’oceano, ma le trattative si sono arenate prima che Trump s’insediasse alla Casa Bianca.
 

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