SI PUO' CHIUDERE GLI OCCHI SULLA REALTA' , MA NON SUI RICORDI

DANY1969

Forumer storico
(Stanislaw Jerzy Lec)
Soprattutto quando gli anni iniziano ad essere parecchi :d:
Buona settimana a tutti:)

Altra immagine dei parchi americani... Antelope Canyon (Utah) :)
Immagine27.jpg
 
Stiamo evolvendo in peggio, ma che crisi.
Da una parte c'è una persona che con atteggiamento stile "Mussolini", fa un gran can can
perchè uno si è preso della "checca isterica". A seguirlo, è la verità. Oggi più di ieri, la verità fa male.
Dall'altra parte succede che un "campanile" crea disagio..........ma andate a c.....

In una società sempre più secolarizzata, paradossalmente, sono i richiami religiosi ad aver "messo strizza"
a diverse liste elettorali della provincia di Lecco, chiamate a modificare celermente il logo presentato in vista della chiamata alle urne del prossimo 26 maggio.

Le commissioni elettorali circondariali hanno infatti bocciato, gli stemmi presentati da Carenno Ideale, Vercurago Ideale e Erve Ideale,
in "corsa" per tentare di far cambiare bandiera ai due centri della Val San Martino roccaforte del centrosinistra
nonché da altre 4 formazioni in lizza invece in Valsassina, tra Margno (entrambe le compagine scese in campo), Pasturo e Introbio.

Nei guai anche un veterano della politica come Antonio Rusconi con il logo della sua Progetto Valmadrera fermato seppur utilizzato da anni.
Niet all'uso di diversi stemmi anche nel casatese.

In tutti i casi - tranne per Vercurago Ideale - il problema è stato rappresentato dall'inserimento nel simbolo del campanile espressamente vietato dalla normativa vigente.
(o addirittura dei campanili come per Competenza e Rinnovamento del candidato sindaco per il dopo Agostoni a Pasturo Pierluigi Artana o di Carenno ideale)


A Carlo Malugani, invece, è stato imposto di rinunciare alla croce posizionata al centro del primo stemma depositato, rappresentante la Rocca dell'Innominato.

Come già Daniele Barzaghi a Erve e Giuseppe Brini a Carenno hanno provveduto a reimpostare lo stemma.
Dalla lista di quest'ultimo commentano: "i campanili, prima che simboli religiosi rappresentano il nostro paese,
la nostra cultura e la nostra storia. Soprattutto per noi carennesi. Comunque abbiamo rifatto il logo lavorandoci sopra tutta notte e oggi lo depositeremo presso la commissione elettorale di Lecco".

Difficile sarà assecondare le prescrizioni anche da parte di Giuseppe Malugani e Marco Cariboni, sfidanti per la poltrona di sindaco di Margno.
Sia il borgomastro uscente sia il presidente della Canottieri Lecco hanno infatti scelto di abbellire il simbolo con una panoramica del paese,
con il campanile ben visibile quale segno distintivo del borgo dell'Alta Valle.

Passando nel casatese, i problemi cominciano dalla lista Il Paese Barzago del candidato sindaco Mirko Ceroli,
il cui logo si caratterizzava proprio - e da ben 24 anni - dalla presenza del campanile.
''Ci adeguiamo alle disposizioni inserendo quale alternativa la torre di Villa Redaelli al posto della chiesa''
ci hanno spiegato dalla lista, senza nascondere una punta di amarezza per il cambio forzato del simbolo a nemmeno un mese dalla chiamata alle urne.

Stesso problema per Cassago. In questo caso ad essere contestato è stato il logo del gruppo #Insieme, del sindaco uscente Rosaura Fumagalli,
per la presenza - anche questa volta - del campanile della parrocchia, che sarà eliminato.

Stessa azione che ha dovuto compiere anche Luigi Aglioni, candidato sindaco di Unitiperilcambiamento, lista di Dolzago.

Non uno, bensì due campanili erano inseriti nel logo di Cremella Unita, la formazione di Ave Pirovano che da ormai qualche anno,
aveva deciso di indicare nel simbolo sia la torre della parrocchiale sia quella dell'edificio adiacente, che ospita la sala Giovanni Paolo II.
''Il logo è stato sistemato togliendo i due campanili che rappresentano un po' la peculiarità del nostro paese'' ci ha detto la prima cittadina uscente.
 
Il logo è lo stesso dal 1995, anno in cui la lista civica “Progetto Valmadrera” venne fondata,
ma la commissione elettorale circondariale, questa volta, lo ha bocciato:
a "mettere nei guai" il candidato sindaco Antonio Rusconi, ideatore del gruppo, l’icona di un campanile,
il cui uso è espressamente vietato nei simboli elettorali dalla normativa in vigore.

Non c’è più religione, verrebbe da pensare.
Eppure - come sottolineato da Rusconi, evidentemente infastidito dall’imprevisto - quello raffigurato dallo stemma di “Progetto”
è il campaniletto del 1600 del Centro Culturale Fatebenefratelli, non già quello della Parrocchiale di Sant’Antonio Abate.

"E’ una situazione paradossale”, è stato il commento del candidato primo cittadino.
“Il nostro logo non fa alcun riferimento religioso, rappresentando il simbolo di uno dei luoghi di aggregazione sociale e culturale
più importanti della cittadina, oggetto anche di una tesi di laurea. A ben vedere, poi, i campanili sono simboli civici,
considerato che gli orologi su di essi sono a spese dei Comuni. Nonostante il costo aggiuntivo non indifferente – ha proseguito l’Assessore in carica -
abbiamo già fatto modificare lo stemma, invece di fare ricorso, data la ristrettezza dei tempi.
Ci siamo comunque trovati spiazzati, non avendo ricevuto alcuna comunicazione circa modificazioni della legge in materia”.

Se, però, il dovere di ricusare i contrassegni di lista riproducenti immagini o soggetti di natura religiosa
imposto alle commissioni elettorali era stato in passato trascurato, questa volta niente “sgarri”.

E così il campaniletto del Fatebenefratelli, che spiccava appositamente su ogni manifesto affisso nel point elettorale affacciato su via Roma, oltre che sul web,
è stato prontamente “cancellato”, rimosso dal logo non senza l’amarezza del candidato sindaco.

logoprogettoPR.jpg
 
Pur non direttamente coinvolto - a Pescate non si vota nemmeno - Dante De Capitani commenta così
la scelta delle commissioni elettorali di Lecco e Bellano di ricusare diversi simboli di liste in lizza per le prossime Amministrative perchè raffiguranti elementi richiamanti la religione:

"Credo che togliere il campanile dai simboli elettorali nelle elezioni amministrative sia una cosa che non stia ne' in cielo ne' in terra
in quanto il campanile è da sempre il simbolo dei paesi stessi, la sintesi grafica di qualunque rappresentazione di comunità e non solo religiosa.
In un mondo che di fatto cerca di uniformare tutto e cioè razze, religioni e famiglia ci mancava anche togliere i campanili dai simboli elettorali.
Questo dimostra la deriva della nostra società, il non saper discernere tra un simbolo di appartenenza ed un simbolo di religione.
Posso capire il togliere la croce di Cristo che é simbolo religioso dai loghi elettorali, ma togliere il campanile che rappresenta il monumento principale dei paesi no. Sono disgustato".
 
Chissà se la rispediranno a casa sua ......

Tragedia sfiorata a Treviso, dove una nigeriana ha assalito un agente donna della Guardia di Finanza, sottraendole l'arma, puntandogliela contro e aprendo il fuoco contro di lei.

La militare delle Fiamme Gialle, fortunatamente, è rimasta illesa, salvata dalla sicura innescata nella pistola.
L'africana, infatti, ha cercato di scagliare il proiettile in direzione della donna in divisa, senza però riuscire a esplodere il colpo.

La 31enne extracomunitaria, corriere della droga, era finita nel mirino della Finanza trevigiana,
che in seguito a una perquisizione aveva rinvenuto numerosi ovuli celati nella pancia della donna.
È stato proprio a questo punto che la pusher ha dato in escandescenza, scagliandosi contro la militare, riuscendo a disarmarla e a puntarle contro la rivoltella.
 
Mi chiedo spesso.....ma il Vaticano che possiede e gestisce miliardi di euro/dollari, di immobili e quant'altro,
perchè non costruisce e gestisce delle case accoglienza ? Magari in quell'immenso parco che possiede
non lontano da Roma ? 55 ettari con palazzo e ville pontificie ........eh già....capisco....meglio tenerli lontani.
Da aprile 2014 insieme ad altri undici immobili, ha ottenuto il privilegio di extraterritorialità e l'esenzione da espropriazioni e da tributi.
Il mio 8/1000 ve lo potete scordare

Nel braccio di ferro tra Mediterranea saving humans e il governo la Chiesa si schiera con l'ong dei centri sociali
che da mesi sfida Matteo Salvini e la politica contro l'immigrazione clandestina del Viminale.

Da qualche giorno, infatti, sulla Mare Jonio si è imbarcato pure un prete.
È don Mattia Ferrari, 25enne vicario parrocchiale di Nonantola (Modena) che ha ottenuto il permesso di due arcivescovi per salire a bordo della nave.

.......................
PS: Scusate. Ma, sopra mi vietano il campanile dai loghi elettorali e qui c'è un prete con una croce che sale su di una nave
che non è - notoriamente - frequentata da cristiani.....mah.
 
Bella questa ......e meno male che qui il "contatto" è DIRETTO.

Così parlò Emilio Sirianni, giudice della Corte d'appello di Catanzaro, al telefono con Domenico Lucano, sindaco di Riace:

«Eh Mimmo, quello che faccio io non sono in molti disposti a farlo, perché teoricamente è anche giusto che un magistrato non deve avere rapporti con gli indagati».

Il giudice Sirianni, insomma, sapeva perfettamente che il suo rapporto di consiliori con il politico inquisito era fuori dalle regole.
Ma continuò imperterrito.

E ora quella intercettazione pesa sulla sorte di Sirianni, che il Consiglio superiore della magistratura intende chiamare
a rispondere dei «suggerimenti» legali, politici e mediatici forniti a Lucano e rivelati ieri. Compreso il messaggio in cui il magistrato allertava l'indagato sul rischio di essere intercettato.

L'inchiesta-stralcio per favoreggiamento a carico di Sirianni, aperta e condotta in gran segreto dalla Procura di Locri,
si è conclusa con la richiesta di archiviazione:

certi i contatti, sicura la loro anomalia, per i magistrati di Locri non c'è prova che il collega Sirianni, figura di punta di Magistratura democratica, abbia aiutato Lucano a inquinare le prove.

Ma ora le intercettazioni realizzate nel corso di molti mesi di indagine, a partire da quella citata qua sopra, sono destinate a finire sul tavolo del Csm.
Perché se il comportamento di Sirianni è penalmente irrilevante, a saltare agli occhi sono la contiguità amicale e ideologica,
il contesto confidenziale in cui un magistrato si mette a disposizione di un politico sotto accusa scrivendo gli atti al suo posto,
convocando conferenze stampa, organizzando campagne di solidarietà. Comportamenti che la Procura di Locri etichetta come «sconvenienti»,
«poco consoni» e che però non ha segnalato al Consiglio superiore della magistratura.

Al Csm hanno appreso di quanto accaduto tra il giudice democratico e il sindaco-icona dalle notizie di stampa;
così pure è accaduto in via Arenula, negli uffici del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Il ministro, titolare dell'azione disciplinare, fa sapere di avere la pratica Sirianni allo studio in queste ore.

Al Csm, più rapidamente, si sta mettendo in moto la macchina che punta a stabilire se Sirianni possa continuare a fare il giudice a Catanzaro,
a contatto ravvicinato con l'amico Lucano, inquisito e rinviato a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla truffa allo Stato e all'immigrazione clandestina.

La vicenda da ieri è sul tavolo della Prima commissione del Csm, che si occupa dei trasferimenti per «incompatibilità ambientale e funzionale»
dei magistrati che «non possono amministrare giustizia nelle condizioni richieste dal prestigio dell'ordine giudiziario».

La commissione, presieduta dal «laico» Alessio Lanzi, ha chiesto formalmente al Comitato di presidenza del Csm l'apertura di una pratica su Sirianni.

È un primo passo, ma la rapidità con cui è stato compiuto racconta bene lo sconcerto con cui in seno al Consiglio superiore
si è appreso dei comportamenti attribuiti dalla Procura di Locri al giudice calabrese. Il quale da parte sua ieri, dopo avere premesso di
«non sapere se ci sia stata una indagine nei miei confronti, non ho mai avuto notizia formale»,
rivendica nuovamente l'amicizia con Lucano, «una delle persone migliori che abbia mai conosciuto».

Ma non spiega perché, telefonando al sindaco, esordisse con un «buongiorno maresciallo»:
«Quasi a manifestare - scrive la Procura di Locri - la consapevolezza di essere intercettato».
 
Ma dai. Non ci posso credere. Tutti dati positivi. Chissà ora cosa avranno da dire ai TG

Finalmente qualche buona notizia dal mondo del lavoro.
Secondo l'ultima rilevazione condotta dall’Istat
, infatti, il tasso di disoccupazione, a marzo 2019,
è diminuito di 0,4 punti rispetto a febbraio, arrivando al 10,2%, il dato più basso dopo agosto 2018, quando era al 10,1%.

L'Istituto Nazionale di Statistica registra come, rispetto al marzo 2019, la disoccupazione sia scesa dello 0,8%.
In concreto ciò si traduce in 60mila lavoratori in più rispetto a febbraio 2019, mentre sono cresciuti di 114mila unità su marzo 2018,

Al netto di questi numeri, il tasso di occupazione sale di rimbalzo e arriva al 58,9%.
L'aumento dei posti di lavoro, si legge nel comunicato diramato, è determinato da entrambe le componenti di genere, maschile e femminile,
e si concentra tra i minori di 34 anni (+69 mila), sono sostanzialmente stabili i 35-49enni, mentre calano gli ultracinquantenni (-14 mila).

Inoltre, si rileva una crescita dei dipendenti permanenti (+44 mila) e degli indipendenti (+14 mila), mentre risultano sostanzialmente stabili i dipendenti a termine.

E in tutto questo scende anche la disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni), che si attesta al 30,2%
(-1,6 punti rispetto a febbraio 2019 e -2,5 punti sul 2018): si tratta del dato minimo da ottobre 2011 a oggi.
 

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