SI PUO' CHIUDERE GLI OCCHI SULLA REALTA' , MA NON SUI RICORDI

Spagna, dietro la crescita record ci sono esplosione del debito e salari bassi che aumentano la competitività

Sono evidenti le cicatrici delle ferite, gravi, inferte dalla lunga crisi iniziata nel 2008 e finita, a tutti gli effetti, soltanto nel 2017.

Bassa produttività,
bassi stipendi,
povertà diffusa e
disoccupazione elevata e volatile,
oltre alle diseguaglianze crescenti, restano problemi irrisolti.
 
La IV Corte d’appello di Milano ha disposto il non luogo a procedere per il Senatur e il figlio Renzo imputati per appropriazione indebita con l’ex tesoriere Francesco Belsito.

Tutti quei documenti che noi negli anni abbiamo portato, difendendoci in tutte queste udienze,
dimostravano che quei soldi non li avevo mai presi e che quelle spese le avevo pagate io.
La stessa scelta di derubricare il reato da appropriazione a tentata appropriazione,
già dimostrava che la Lega non aveva fatto pagamenti a mio favore.
Alcune spese non erano proprio mie”.

Eppure sia Bossi junior che Bossi senior erano stati condannati in primo grado.
“Avrei voluto discutere il merito dei capi di imputazione – ha aggiunto l’ex consigliere regionale in Lombardia -.
Ormai da 7 anni vengo a tutte le udienze, porto documenti che dimostrano che queste spese
le ho pagate io e non è mai stato dimostrato che queste spese le abbia pagate la Lega.

Siamo arrivati ad oggi e va bene così
“.
 
La Lega resta il primo partito, il Movimento 5 stelle continua ad essere sopra al Pd.

È quello che emerge da un sondaggio di Emg Acqua presentato oggi ad Agorà, su Raitre.

Il Carroccio è stabile sopra i trenta punti percentuali: è 32,2%, in crescita dello 0,9% rispetto alla settimana scorsa.
Poco meno di dieci punti sotto c’è il M5s, al 22,9% n discesa dello 0,2% rispetto alla rilevazione di una settimana fa.
Se si andasse a votare domani, invece, il Pd otterrebbe il 21,9% delle preferenze.
Un decimale sopra la soglia psicologica del 10 percento sarebbe Forza Italia.
Entrerebbe al Parlamento europeo anche Fratelli d’Italia che è dato al 5,1%.
Resterebbero fuori, invece, sia Più Europa, al 3%, che La Sinistra al 2,5%.
 
Da anni scrivo sui cinghiali. La situazione peggiora.
Ma cosa ci fa un capo così ?........recinzioni elettrificate ? .......mortaretti ???????
Ma questa c'è o ci fa ? Rischio che un bambino prenda una scossa o che qualcuno perda un dito per un mortaretto ?
Invece che eliminare degli animali che non sono autoctoni. Che non hanno predatori e che figliano in continuazione.

Sopralluogo della Polizia Provinciale nel pomeriggio di ieri, giovedì 2 maggio, a Oliveto Lario:
al centro dell'attenzione degli uomini del comandante Raffaella Forni, ancora una volta,
una serie di segnalazioni relative alla presenza di cinghiali a ridosso del centro abitato
con l'ultima telefonata ricevuta nella stessa mattinata da una residente di Limonta
esasperata dopo l'ennesima "scorrazzata" di un nutrito gruppetto di ungulati nel giardino di sua proprietà.

Una situazione ben nota agli agenti, essendo quell'area caratterizzata da una folta presenza di esemplari
che hanno trovato "casa" nell'area boschiva a ridosso del confine tra le province di Lecco e Como,
indicata tra l'altro da sempre quale zona di caccia pur non essendo quest'anno ancora iniziata la stagione venatoria.

E proprio le doppiette di coloro i quali praticano tale attività potranno aiutare i residenti, non tanto per l'abbattimento degli animali
- alla resa dei conti, il numero di capi uccisi non è mai stratosferico - quanto piuttosto per contenere gli stessi nell'area boschiva più riparata e dunque lontano dalle case.

"Il nostro primo intento è impedire che i cinghiali creino pericolo in primis per l'utenza e poi per i nostri operatori"
ha spiegato il comandante Forni, all'esito dell'uscita di ieri. "Prima di prospettare soluzioni radicali come l'abbattimento
- che avviene con arma da fuoco - abbiamo, come sempre facciamo in questi casi, fornito delle indicazioni ai richiedenti per scongiurare il ritorno degli ungulati.
Tra queste, dove è possibile e dunque in presenza di terreni non troppo estesi, la posa di recinzioni anche elettrificate
nonché l'uso di mortaretti per allontanare gli animali, che si spaventano facilmente.
Proprio per questa ragione, con l'avvio della caccia, a giugno, dovrebbe tenersi lontani, non ripresentandosi a ridosso delle abitazioni".

A chi, invece, invoca un'azione di forza, la responsabile della Polizia Provinciale risponde che non è così immediato
trovarsi al momento giusto nel posto giunto, richiedendo comunque anche l'abbattimento una "preparazione" per attirare l'animale nel posto prescelto, con tutti i rischi del caso.
Le frazioni di Oliveto, infatti, "schiacciate" tra le montagna e la strada provinciale, sono aree delicate, stante anche la presenza delle case.
"Non possiamo prevedere la reazione di un esemplare, magari anche di grosse dimensioni, ferito ma non ucciso che, inferocito inizia a correre,
magari verso la strada, con il rischio di causare anche incidenti" ha semplificato la dottoressa Forni comunque pronta,
con i suoi agenti, a tenere monitorata la situazione, nell'interesse di residenti e automobilisti.
 
Ci manvaca un assessore così.......leggete bene che disposizioni ha impartito. Il furbo.

Ma avete visto Via Cavour ?
Alle ore 12,00 centinaia di sacchi di immondizia sono ancora in attesa di essere raccolti.
Mi sono incrociato con una comitiva di turisti stranieri ed ho avuto vergogna !

Fosse solo via Cavour: l’intero salotto buono lecchese, oggi 2 maggio 2019, con l’orologio che si appresta a segnare le 13 è ancora sommerso dal pattume.
Via Roma, via Mascari, via Fratelli Cairoli, via Carlo Cattaneo: una distesa (quasi) infinita di sacchi di tutti i colori abbandonati ai margini della strada, a ridosso delle vetrine di esercenti disperati.

“Questo è il biglietto da visita che offre Lecco”, ironizza qualcuno con un turista che chiede “ma è sempre così?”.
La risposta è no ma evidentemente oggi, dopo la giornata festiva di ieri, qualcosa non ha funzionato.

“E poi ci dicono che il quantitativo di rifiuti avviati verso l’incenerimento a Valmadrera è in diminuzione:
ci credo i sacchi li lasciano per strada” , con il pattume accatastato a due passi – proprio due – dall’uscio della sua attività commerciale.
“Almeno nel mio caso è rifiuto secco. C’è chi mangia il gelato tra i sacchetti dell’umido” aggiunge.

“In piazza Garibaldi i mezzi ci sono: ci chiediamo cosa stiano aspettando per la raccolta” gli fa eco, in via Roma, un altro esercente.
“Il meglio deve ancora venire” la battuta di un lecchese che si inserisce nel discorso, usando lo slogan elettorale del sindaco Virginio Brivio, citato ad ogni problema che si presenta in città.

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A spiegare cosa è successo quest'oggi in centro città è l'assessore all'Ambiente Alessio Dossi.

"Si è trattato di un disservizio legato alla festività di ieri" ha detto il delegato alla partita, ricordando come nella giornata del primo maggio
non abbia prestato servizio, rinviando a quest'oggi le adempienze previste per ieri che si sono così sommate al classico giro del giovedì.

Il risultato è stato che, in una sola mattinata i netturbini sono stati chiamati a operare in più zone di Lecco scegliendo, per direttiva aziendale,
a detta dell'esponente della Giunta Brivio, di iniziare dalla periferia per poi portarsi verso il centro.
E così alle 14 la monnezza esposta lungo via Cavour e via Roma ma anche in via Fratelli Cairoli o Carlo Cattaneo ancora non era stata ritirata, tra lo sconcerto di cittadini e turisti.
 
Ragazzi. Ma quante volte rimango senza parole ? E Voi ?
.....oltetutto, pensate un po', chi paga i 2 DUE avvocati ?

TREVISO Dopo aver disarmato la militare della guardia di finanza, ha continuato a provare a fare fuoco
contro di lei e contro il collega, salvati solo dalla sicura che bloccava l’arma.

Ma per la procura, Blessing Rapuruchoukwu Okofor non voleva uccidere e per questo non dovrà rispondere di tentato omicidio.

Alla 31enne nigeriana, arrestata all’aeroporto Canova di Treviso con un carico di 74 ovuli di cocaina (quasi un chilogrammo) nello stomaco
e che martedì mattina, all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha aggredito due finanzieri e tre agenti di polizia,
il magistrato di turno Barbara Sabattini, ha contestato i reati di tentata evasione aggravata e resistenza
perché, al momento, non ci sarebbero elementi per sostenere l’intento omicida.

La nigeriana, che da martedì è nel carcere della Giudecca a Venezia, assistita dagli avvocati Cristiana Polesel e Francesco Pagotto,
è comparsa davanti al gip Piera De Stefani per l’udienza di convalida dei due arresti.

Il volo dal Belgio
Lunedì sera, infatti, Okofor è stata fermata dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Treviso
e dai militari della guardia di Finanza appena atterrata con un volo da Charleroi, in Belgio.

Segnalata alla partenza come «sospetto corriere della droga», dallo scalo trevigiano è finita direttamente in ospedale dove una radiografia ha confermato i sospetti.
Su questo ha fatto alcune dichiarazioni al gip, affermando di non conoscere né chi le aveva consegnato la cocaina alla partenza né chi l’avrebbe dovuta accogliere all’arrivo a Treviso per la consegna.

Ricoverata e sottoposta a una terapia per espellere gli ovuli, il mattino seguente improvvisamente, la violenta reazione.
La donna ha chiesto di andare in bagno e la militare che la stava piantonando, maresciallo in servizio alla compagnia di Treviso, l’ha seguita.

Improvvisamente l’africana l’ha aggredita, strappandole la fondina, impugnando l’arma e sparando.
Continuando a farlo anche quando il collega è corso ad aiutarla mentre nel reparto scattava un fuggi fuggi generale.
Non è riuscita a fare fuoco solo perché la Beretta di servizio, aveva la sicura e non aveva il colpo in canna
.

Per disarmarla è stato necessario l’intervento di tre agenti di una squadra volanti.

Sull’aggressione, la 31enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere e dopo la convalida, il gip
ha disposto la misura cautelare in carcere respingendo l’istanza di arresti domiciliari a casa di un’amica a Palermo.

Su quanto accaduto nella stanza di sicurezza, le indagini sono ancora in corso e il maresciallo rischia un procedimento disciplinare.
Ipotesi prontamente smentita però dal comando provinciale della finanza che riferisce di «procedure seguite correttamente».
 
Nulla è più aberrante del "politicamente corretto".

L’hanno chiamato, con la misura tipica di chi cerca clic in Rete, il «dibattito del secolo».
Di certo, l’incontro pubblico che a Toronto ha messo di fronte lo psicologo canadese Jordan Peterson
e il filosofo sloveno Slavoj Žižek deve essere stato interessante. Non come una puntata di “Ciao Darwin”, si capisce, ma comunque interessante.

Diciamo questo perché Peterson, insegnante universitario e scrittore, è noto soprattutto per le sue apparizioni televisive,
nelle quali riesce sempre a essere efficace e provocatorio al punto giusto,
mentre Žižek è una delle intelligenze riconosciute della modernità.
Il loro incontro non può che aver prodotto uno scambio stimolante: la riprova è disponibile online ma, spoiler doveroso, dura giusto quelle tre orette.

A dimostrazione definitiva del fatto che nulla si crea e nulla si distrugge,
Peterson e Žižek hanno scelto di dibattere su un tema freschissimo: meglio il capitalismo o meglio il comunismo?
Messa così sembra una ben poco auspicabile riesumazione di un conflitto del Novecento ma, in fondo, la discussione sul rapporto tra mercato e Stato è ancora d’attualità.

Per farla breve, Peterson ha difeso il capitalismo, attaccando il comunismo nel suo «mancato riconoscimento della gerarchia come fatto naturale»,
mentre Žižek, lungi dal riconoscersi comunista, ha tuttavia sostenuto che gli individui possono aspirare a sviluppare pienamente le loro potenzialità solo se garantiti di educazione e assistenza sanitaria.

È interessante sottolineare che, divisi sulla visione del mondo, Peterson e Žižek si sono ritrovati uniti sugli strumenti a loro disposizione per esprimere questa divisione.
Vale a dire che entrambi hanno fatto stracci di ciò che oggi viene definita “cultura del politicamente corretto”.

Quello di proiettarsi all’attacco di tale “cultura” è decisamente l’esercizio sportivo più in voga tra gli intellettuali, non importa se di destra o di sinistra.

Quest’ultima è spesso accusata di essere depositaria di tale cosmesi del linguaggio e del pensiero ma, a ben guardare, parecchi, in quell’area,
la rifiutano in quanto museruola del pensiero, marcia bassa della libertà di espressione.

In tutto ciò c’è del vero: l’umanità, o almeno quella parte di essa che ha accesso illimitato alle opinioni,
è diventata molto “sensibile”, facile allo scandalo “dovuto” e all’indignazione automatica.
È difficile allora esprimere posizioni di una certa sostanza su temi che possano coinvolgere minoranze, inclinazioni sessuali, tendenze sociali e radicate “verità” storiche.

Ne consegue che il pensiero - e i pensatori che tale pensiero producono - soffrono all’idea di dover trattare con i guanti argomenti sensibili,
evitare parole ricche di grassi saturi e limare concetti grossolani: sottoposto a tale trattamento, il pensiero ne esce diminuito, quasi umiliato.

E poi la sfida di esprimere un’idea, qualunque essa sia, senza oltrepassare i confini della decenza, mai tracciati ma sempre ben presenti alla coscienza,
è davvero troppo impegnativa: occorrerebbe pensare per davvero i pensieri senza poi, beffa delle beffe, incassare mai il premio di un misero clic.
 
SE la notizia fosse vera, questa sarebbe la democrazia ?
A me sembra tanto un ritorno al passato. Dove le persone venivano schedate.
Alla faccia della libertà........sarebbe questa la libertà professata ? ....dal board, sento puzza di soros .......
E chi controlla i fondi che ricevono queste associazioni e che per la maggior parte sono espressione
di una certa politica che vuole imporre a tutti i costi la distruzione della cultura occidentale
per poter poi sfruttare il traffico di esseri umani per i loro sporchi fini ??
Mi chiedo. Solo i bianchi non possono essere a favore della loro razza. Tutti gli altri invece si' ?
E tutti hanno diritto alle loro terre e nazioni, meno i bianchi che devono essere invasi da tutti ?

We use our power as consumers, workers and investors to hold the biggest companies in the world to account.

L'ultima idea contro "la destra" è stata partorita dagli attivisti di SumOfUs, una Ong dallo sguardo globale.
I militanti che combattono il suprematismo bianco e l'estrema destra avrebbero cercato di
convincere Mastercard a creare una sorta di "comitato per i dirittti umani" al proprio interno
che possa decidere se un'associazione può ricevere fondi da partner e finanziatori. Una sorta di santa inquisizione moderna.

Secondo BuzzFeed, che ha riportato documenti interni, la Consob americana (SEC) avrebbe dato il via libera alla Mastercard a creare questo comitato.

"Che sia il pagamento di pubblicità online o l'organizzazione di manifestazioni violente, i gruppi di suprematisti bianchi hanno bisogno dei servizi finanziari da aziende come Mastercard",
ha spiegato a BuzzFeed Eoin Dubsky, una delle attiviste del gruppo. L'Ong si basa su un sito (Blood Money) che avrebbe registrato quali piattaforme creditizie utilizzano movimenti e gruppi di destra.

È ovviamente arrivata anche la risposta ufficiale della diretta interessata.
Mastercard
in un comunicato degli azionisti ha spiegato che "è impegnata a trattare tutta la gente con correttezza e dignità,
e il nostro interesse nei diritti umani si estende a tutte le aree in cui il nostro business è coinvolto e dove abbiamo particolare competenza".

Ma a quanto pare non dovrebbe creare il "comitato" richiesto dalla Ong.
"Il board - si legge nella nota - non crede che istituire un comitato separato per i diritti umani sia necessario
al fine di esercitare appropriatamente la nostra supervisione di questa importante area".
 

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