Natale LANZA :
Analisi del mercato (5/06/2010 - 18:38)
C’era una possibilità, seppur minima, che il minimo del 25 maggio rappresentasse la chiusura di un ciclo annuale allungato.
Se così fosse stato, la ripartenza avrebbe dovuto essere più sostenuta e adesso non dovremmo essere qui a temere per nuovi affondi; d'altro canto, non possiamo neanche continuare a fare credito ad un ipotetico allungamento che, per essere tale, è già fuori abbondantemente da ogni limite temporale di accettabilità.
L’alternativa, a questo punto, è quella di un nuovo annuale fortemente al ribasso che schiude le porte alle peggiori prospettive. Tuttavia, la Borsa è capace di tutto avendo sempre dimostrato di saper dare vita a sorprese clamorose, sia in senso positivo che negativo. Perciò, aspettiamo gli eventi.
Sul breve, che come traders ci interessa maggiormente, abbiamo avuto a che fare con una brutta chiusura settimanale che, però, ha lasciato inviolato il minimo del 25 maggio. A ben guardare, regge ancora l’isola, figura positiva, anche se non è il caso di farci grande affidamento.
Decisamente negative le medie di Guppy con quelle più veloci, proprio quelle che aprivano qualche spiraglio di rimbalzo, che tornano a svoltare all’ingiù; le altre, quelle medio-veloci e quelle lente, non hanno mai accennato ad un cambio di direzione.
Sul piano tecnico, insomma, il clima è quello che va avanti da due mesi.
Qui mi dovrei fermare. Però vorrei esternare una questione che mi pongo: prima la Grecia; adesso il rischio default dell’Ungheria, che peraltro ci interessa da vicino essendo le banche italiane quelle più esposte (ANSA del 5 giugno). Quanti altri Paesi si faranno avanti a batter cassa, visto che questo sta diventando uno sport di moda?
Come reagiranno le Borse di fronte alla prospettiva (anzi certezza) di un congelamento dei crediti verso quei Paesi e della necessità di continuare ad alimentarli per non farli affondare?
Una situazione nuova nella storia, ma non per questo poco chiara nella sua drammaticità.