Situazione Ucraina

La dichiarazione ha provocato l’immediata reazione della Russia, che non la pensa allo stesso modo.


O meglio, ritiene che qualora valesse il discorso di Londra,

allora Mosca sarebbe legittimata a colpire il territorio Nato

(la Polonia, ad esempio) per distruggere i convogli di armi occidentali che transitano verso l’Ucraina.



“Capiamo correttamente che per ‘interrompere la logistica dei rifornimenti militari’
la Russia può colpire obiettivi militari sul territorio di quei paesi della NATO che forniscono armi al regime di Kiev?

– si chiede Maria Zacharova, portavoce del ministero degli Esteri russo – .

Dopotutto, questo porta direttamente alla morte e allo spargimento di sangue sul territorio dell’Ucraina.

Per quanto ne so, la Gran Bretagna è uno di questi Paesi”.


Minacce neppure troppo velate che non fanno ben sperare.

E che poco dopo sono state rese ancor più esplicite da fonti del ministero russo
alla luce dei tentativi di Londra di “spingere le autorità ucraine” a colpire la Russia:


“L’esercito è pronto a condurre raid di rappresaglia

se la Russia verrà attaccata con armi occidentali – riporta la Tass –

raid proporzionati contro i centri decisionali a Kiev, dove si trovano i consiglieri occidentali”.
 
PAZZI

Per l’avvio della nuova Guerra (poco) Fredda tra Stati Uniti e Russia
non dobbiamo dunque aspettarci una comunicazione formale.

Occorre accontentarsi dei segnali.

E quelli sono ormai tanti, anche troppi.

A tal punto che forse è arrivato il momento di dirlo chiaro e tondo: la Nato è in guerra con la Russia.


Nella Nato si sono creati due schieramenti.

Da una parte Usa, Gran Bretagna e paesi dell’Est Europa, pronti ad andare al muro contro muro con Putin.

Dall’altra le più concilianti Francia e Germania, uscite però sconfitte da questo duello.

Le dichiarazioni degli ultimi due giorni lo dimostrano.

E sono un allarme sulla tenuta della pace nel mondo intero,
non solo una mannaia sulle speranze di pace in Ucraina
(i negoziati, per dire, ormai sono scomparsi dai radar).


Il generale Mark Milley, capo di Stato maggiore congiunto delle forze armate Usa,
oggi ha aggiunto senza troppi fronzoli un dettaglio.

“Credo che l’obiettivo di tutto il governo sia quello di vedere un’Ucraina libera e indipendente,
con il suo territorio intatto e con il suo governo ancora in piedi.
Credo che questo implichi anche una Russia indebolita”.


Tradotto:
non ci saranno concessioni sul Donbass né sulle condizioni di neutralità o smilitarizzazione
(oggi Washington ha riaperto le porte della Nato a Kiev, in teoria cardine dei primi timidi segnali di pace).

E senza accordo sulle repubbliche secessioniste, ribatte Putin,
“non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina”.


Posto che la Crimea è stata annessa otto anni fa, ma Kiev la considera ancora un proprio dominio,
quel “territorio intatto” evocato da Milley sembra essere il preludio ad una riconquista.

Cioè una guerra in cui la Nato, o almeno gli Stati che stanno inviando armi,
aiuta l’Ucraina a riprendersi le regioni perdute tempo fa.

Nella speranza, magari, che il piano inclinato porti al “regime change” evocato da Biden.


Con tanti saluti alle speranze di pace.


Ma col rischio, serio, di ritrovarci davvero a combattere in prima persona contro Mosca.
 
Intervista al Segretario del Consiglio di Sicurezza della Russia N.P. Patrushev

@rgrus

Gli Stati Uniti stanno facendo di tutto perché gli altri centri del mondo multipolare non osino nemmeno alzare la testa, e la Russia non solo osa, ma dichiara pubblicamente che non giocherà secondo le regole imposte.
 
Cosa vuoi...per gli idioti ad essere in difetto sono sempre gli altri.

Ma sei un cecchino della Nato o del PD?

Per lo staff: me lo bannate questo per favore?
Sono andato a spulciarmi un po' dei suoi messaggi e definirli provocatori è un eufemismo. Se lo vedo ancora in giro sarò costretto a dedurre che la redazione è favorevole all'escalation verbale e potrei imbracciare il lanciafiamme.
Quisquiglie in confronto alle atomiche che, visto il clima, penso che assaggeremo presto.
 

Opinione personale:troppo schierato il ns draghetto. Nessuna attenzione all'interesse politico economico dell'Italia nel difficile contesto attuale. Dovrebbe trasferirsi in America e restarci. Anche a me piace l'america e ci ho vissuto per mesi, ma farsi trascinare in questa guerra americana di fatto.... Speriamo sia rispedito presto a fare il nonno.
 
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