Situazione Ucraina

Tutto condivisibile, per carità,
“non dovrebbero essere necessari eventi come questi per riportare in vita le nostre coscienze”.


Per questo, a maggior ragione,
colpisce che le stesse parole non siano mai state spese nei confronti dei bimbi e dei morti palestinesi
o nei confronti dell’esercito israeliano e Netanyahu.


Infatti, nelle stesse ore in cui veniva bombardato l’ospedale pediatrico a Kiev,
Israele bombardava furiosamente tutta la Striscia, come fa ogni giorno.

Fra i tanti obiettivi che ha preso di mira lunedì,
un’attenzione speciale l’ha riservata al cuore del campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza.

Sappiamo, grazie ai testimoni e ai filmati,
che sei dei nove morti erano bambini che stavano giocando per strada.



Le riprese video, verificate dall’agenzia di controllo Sanad di Al Jazeera,
hanno mostrato l’arrivo dei corpi dilaniati dei bimbi, sia morti che feriti,
mentre venivano trasportati dentro all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir el-Balah.

Le immagini erano a tal punto atroci che la testata qatarina ha scelto di non metterle on line.

Una strage degli innocenti che si ripete ogni giorno, da nove mesi, su scala industriale.

Anche ieri, a Khan Yunis, sono stati uccisi 29 palestinesi, per lo più donne e bambini,
vittime di un attacco israeliano a una scuola gestita dalle Nazioni Unite che ospitava famiglie sfollate.

La giustificazione dell’IDF è sempre la stessa: era un covo di Hamas.

Una strage che si somma a tutte le altre compiute in questi mesi,
ospedali compresi, distrutti da Israele in modo sistematico e abietto.
 
Per questi crimini dovrebbero valere le parole spese per il bombardamento di quello pediatrico di Kiev da Joyce Msuya,
sottosegretario generale ad interim dell'Onu per gli affari umanitari al Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina

"Vorrei ricordare che gli ospedali godono di una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario.
Condurre attacchi intenzionali contro un ospedale protetto è un crimine di guerra e i responsabili devono essere chiamati a risponderne".

Eppure, non una sola delle testate, telegiornali italiani,
non uno solo dei nostri politici e di quelli d’oltralpe
che ha pronunciato parole di condanna per i bimbi ucraini
si espresso allo stesso modo per le decine di migliaia di quelli Gaza.

È così da mesi.


In Ucraina in due anni di guerra sono stati uccisi almeno 559 bambini
e altri 1.449 sono rimasti feriti.


A Gaza sono decine di migliaia ma nessuno s’indigna,
e la stampa nostrana, prona alla propaganda,
è complice solidale di questo immondo silenzio
e immorale disparità di trattamento.
 
Eppure, il numero dei morti e dei feriti a Gaza è talmente abnorme
che dovrebbe occupare d’ufficio tutte le prime pagine dei giornali
e avere ampio spazio nelle aperture dei Tg e Radiogiornali nazionali, ogni giorno.

Invece nulla di tutto questo accade,
se non nelle radio indipendenti e sui canali social,
che devono comunque misurarsi con la censura bulgara applicata da Meta
la quale, malgrado sia stata criticata per anni per il modo in cui gestisce i contenuti che coinvolgono il Medio Oriente, proprio ieri ha annunciato
che inizierà a rimuovere più post che prendono di mira i “sionisti”,
termine che ormai per legge è assimilato al popolo ebraico e agli israeliani,
piuttosto che ai sostenitori del movimento politico.


Anche il dissenso è diventato antisemita.

Una distopia che fa rabbrividire.
 
Ormai è chiara l’ipocrisia occidentale:

sempre e comunque tira più 1 morto a Kiev che 10.000 palestinesi a Gaza.

La propaganda israeliana è distillato di verità e Netanyahu un lottatore solitario.

Questo, in sintesi, il mantra cucinato dai media
che vogliono ficcarci a tutti i costi nella testa a suon di servizi e articoli.

Sembra quasi di essere piombati nella Fattoria degli animali di George Orwell,
profetico e crudelissimo romanzo distopico, metafora della manipolazione delle masse
e della meta comunicazione che, attraverso l’alterazione graduale dei messaggi
e l’instillazione del dubbio, raggiunge il sistematico sabotaggio della memoria.

E la realtà nella quale siamo immersi ricalca perfettamente ogni singola pagina di quel libro,
con l’unica differenza che lì ci sono i maiali e qui ci sono bipedi che hanno perso sanità mentale e coscienza.



Tornando ai numeri, solo ricorrendo a quelli forniti dal Ministero della Sanità di Gaza,
contestati dalle autorità israeliane, ma ritenuti veritieri da parte delle Nazioni Unite
e dall’Organizzazione mondiale della sanità, in media sono 141 i palestinesi uccisi ogni giorno nella Striscia,
il 70% di loro sono donne e bambini.


Ad oggi, secondo i dati forniti dal Ministero della Sanità di Gaza,
sono più di 17.000 i bambini rimasti uccisi negli attacchi israeliani.
 
Serve a ricordare a tutti che Zelensky ha messo fuorilegge ben 12 partiti, nonché invitato a lasciare il suo Paese un sacco di giornalisti e "dulcis in fundo" fatto arrestare il capo del principale partito di opposizione....!!
Travaglio giustamente si domanda che razza di democrazia sia quella ucraina.
Giusto mettere le cose tutte al loro posto ecco.
 
Ormai è chiara l’ipocrisia occidentale:

sempre e comunque tira più 1 morto a Kiev che 10.000 palestinesi a Gaza.

La propaganda israeliana è distillato di verità e Netanyahu un lottatore solitario.

Questo, in sintesi, il mantra cucinato dai media
che vogliono ficcarci a tutti i costi nella testa a suon di servizi e articoli.

Sembra quasi di essere piombati nella Fattoria degli animali di George Orwell,
profetico e crudelissimo romanzo distopico, metafora della manipolazione delle masse
e della meta comunicazione che, attraverso l’alterazione graduale dei messaggi
e l’instillazione del dubbio, raggiunge il sistematico sabotaggio della memoria.

E la realtà nella quale siamo immersi ricalca perfettamente ogni singola pagina di quel libro,
con l’unica differenza che lì ci sono i maiali e qui ci sono bipedi che hanno perso sanità mentale e coscienza.



Tornando ai numeri, solo ricorrendo a quelli forniti dal Ministero della Sanità di Gaza,
contestati dalle autorità israeliane, ma ritenuti veritieri da parte delle Nazioni Unite
e dall’Organizzazione mondiale della sanità, in media sono 141 i palestinesi uccisi ogni giorno nella Striscia,
il 70% di loro sono donne e bambini.


Ad oggi, secondo i dati forniti dal Ministero della Sanità di Gaza,
sono più di 17.000 i bambini rimasti uccisi negli attacchi israeliani.
Vabbè ma si sa che l'informazione occidentale soffre di uno strano tipo di strabismo e non da oggi purtroppo
 

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