Indennizzo bond Sns, per i bondholders la possibilità di recuperare qualcosa è adesso più concreta
Ma torniamo agli aspetti legali della vicenda che vede centinaia di obbligazionisti italiani impegnati in una lotta estenuante fatta di ricorsi e carte bollate contro la decisione del Ministro delle Finanze
Jeroen Dijsselbloem di non restituire neanche un centesimo agli obbligazionisti SNS Bank. Stando ai regolamenti internazionali, ai detentori dei bond dovrebbe essere riconosciuto un indennizzo calcolato in base al prezzo dei titoli al momento dell’esproprio, oltre agli interessi maturati. Ma è evidente che, a conti fatti, la banca non può riconoscere cifre desumibili da prezzi che vedevano i bond subordinati oggetto di esproprio aggirarsi mediamente sopra il 50% del valore nominale. Così il giudice ha deciso di ricorrere a
un team di esperti in grado di valorizzare le attività e gli effetti della SNS Reaal espropriati per calcolare il risarcimento in base al patrimonio di SNS Bank e alle disponibilità della banca dopo il salvataggio da 3,7 miliardi di euro da parte dello stato. Un passo avanti verso un possibile risarcimento che a questo punto non sarà più pari a “zero”, come si temeva, ma qualcosa che si collocherà probabilmente a metà strada fra i valori dei bond al momento dell’esproprio e il nulla. Anche se di ciò non v’è certezza.
Secondo l’avv. svizzero Luca Bernasconi che segue la vicenda per un grosso fondo d’investimento, con la nomina di un “perito” indipendente, l’Enterprise Chamber di Amsterdam si è voluta scrollare di dosso ogni dubbio circa l’entità del risarcimento da riconoscere, mettendo in atto tutto quello che è nelle sue possibilità per dare più certezza possibile a una sentenza che passerà sicuramente alla storia. Quindi, non è sicuro che vi sarà un risarcimento “generoso” alla fine. Tutto dipenderà dai calcoli che faranno gli esperti e dal tempo che passerà ancora prima che si giunga a una conclusione. Questo però non esclude – prosegue Bernasconi – la responsabilità del governo olandese che ha agito d’impeto, non solo in violazione di regolamenti internazionali, ma anche di diritti umani legalmente riconosciuti, per i quali è sicuramente lecito farsi risarcire i morali patiti.
SNS Bank, 1,6 miliardi di perdite nel primo trimestre 2013, attesa per il piano di ristrutturazione
Il passare del tempo, tuttavia, depone a favore dei ricorrenti anche perché si sta cercando di rimettere in carreggiata SNS Bank, travolta dalle perdite su una valanga di mutui immobiliari contratti a ruota libera soprattutto in Spagna. Proprio in questi giorni SNS ha staccato un assegno di 50 milioni di euro, inclusi interessi, per rimborsare quasi interamente alcuni bondholders subordinati che avevano acquistato alcuni certificati nel lontano 2003 senza essere propriamente informati dei rischi che correvano. Quindi un po’ di soldi ci sono e ne potrebbero arrivare ancora, anche se il quadro contabile non sembra migliorare. Il primo trimestre 2013 si è infatti chiuso con perdite per
1,6 miliardi di euro (+64%) per SNS Reaal Bank sempre a causa del mercato immobiliare in continuo peggioramento e si attende il piano di ristrutturazione che sarà presentato il prossimo mese. Nel frattempo il Core Tier I ratio è migliorato del 14,9% durante il trimestre in parola, grazie in particolare al profitto realizzato dalle attività bancarie e assicurative core che hanno totalizzato utili per 443 milioni.