Rapisarda ha scritto:
sembra che la legge sul conflitto di interessi sia solo la classica minestrina tricotta che l'estrema sinistra al governo ci propina salvo poi infischiarsene alle spalle del elettorato basito e incredulo...
L'elettorato però è almeno in parte incolpevole (in effetti Berlusconi aveva lasciato sottointendere che bisognava essere coglioni per votare i sinistri) fortunatamente grossa parte di questo ha capito il "sinistro" errore fatto durante le scorse votazioni ed è tornato verso la retta via della giustizia, uguaglianza, sviluppo e libertà rappresentata dal centro destra ed in particolare da Berlusconi.
Il risultati del governo sono sotto gli occhi di tutti... grazie al cielo
tra l'altro la legge sul conflitto di interessi che vorrebbero rifilare al Barlusca "ad personam" non esiste in alcun paese al mondo
Conflitto di interessi.
Gli antiberlusconisti di nuovo all’attacco con proposte marziane.
Ho cercato alcune informazioni sulle regolamentazioni in materia di conflitto di interesse vigenti in USA ed UK.
USA:
In America non esiste una legge sul conflitto d’interessi ma vige una serie di statuti etici (contenuti in un codice) il cui controllo è onere di un ufficio governativo chiamato “United States Office of Government Ethics”.
A nessun imprenditore, di nessun tipo, è impedito candidarsi alla presidenza; nessun imprenditore, anche nel mondo dell’informazione, è obbligato dalla legge ad affidare le proprie aziende a blind trust oppure a liberarsene.
Le regole che l’OGE controlla vengano rispettate sono spiegate qua e non si applicano né al presidente degli Stati Uniti né al vicepresidente né ai parlamentari di Camera e Senato e nemmeno ai giudici federali :
http://www.usoge.gov/pages/laws_regs_fedreg_stats/laws_regs.html
L’obbligo di non partecipare alle decisioni pubbliche potenzialmente in conflitto con gli interessi privati vale soltanto per i funzionari di governo e per gli impiegati federali.
Tutto questo secondo il criterio che in democrazia è più importante l’interesse pubblico che gli eletti sono chiamati a perseguire, piuttosto che il potenziale conflitto con gli interessi privati. Gli eletti a Washington, hanno soltanto l’obbligo di rendere pubblicamente noti i propri beni ed i propri debiti.
L’opportunità politica sarà poi sanzionata dagli elettori, non dalla legge.
Regno Unito:
In materia di conflitto d’interessi negli UK non è prevista una disciplina legislativa.
Vigono una serie di regole informali che non prevedono sanzione giuridica, ma sono considerate un obbligo.
I criteri generali sono descritti in codici e sono basati su alcune regole di condotta generale stabilite dal Committe on standards in public life:
http://www.public-standards.gov.uk/
In breve un titolare di cariche governative è essenzialmente obbligatorio soltanto alla dichiarazione dei propri interessi privati “declaration and registration of interests”
Nella regolamentazione britannica è però tenuta in grande attenzione la disciplina vigente nel campo dei media, che essenzialmente controlla e pretende la completezza e l’imparzialità dell’informazione radiotelevisiva sui temi di carattere politico ed industriale. L’insieme di normative è contenuto nel Broadcasting Act, che pone proprio il rispetto di questi criteri come vincolo per l’ottenimento ed il mantenimento della licenza delle singole emittenti:
http://www.england-legislation.hmso.gov.uk/acts/acts1990/Ukpga_19900042_en_1.htm
Le norme sono meglio dettagliate nel Broadcasting Code (competenza dell’OFCOM = ufficio delle comunicazioni) e sono applicabili a tutte le emittenti:
http://www.ofcom.org.uk/media/news/2005/05/nr_20050525