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Chi li conosce .....li evita.

"Bottiglietta d'acqua a 8 euro in centro a Como": lo scontrino diventa virale


“Giro in centro in bici con pausa caffè a Como centro…e lo scontrino di Dubai”.

Ha fatto il giro dei social la denuncia di un ciclista milanese in trasferta sul lungolago
che si è fermato in piazza Cavour e si è trovato a pagare queste cifre:

"5 euro un caffè, 16 euro due bottigliette d’acqua da mezzo litro,
un succo di frutta all’ananas sempre a 8 euro per 16 euro totali. Conto finale, quasi 30 euro
."

“Non ci volevo credere”.


I prezzi erano effettivamente esposti sul menu.
LEGGILI.
 
E questi sono ancora lì, al loro posto.

“Occorrono interventi idraulici pazzeschi per mettere in sicurezza l’Emilia Romagna”,
ha sentenziato qualche sedicente esperto ancora pochi giorni fa.

Questo per rinforzare la tesi ideologica che dice:
nessuna responsabilità di Bonaccini e della giunta regionale nell’alluvione
del maggio scorso.

Qualche settimana prima era colpa del cambiamento climatico.


Ora si è aggiustato il tiro.
Sarebbe andata così:
il cambiamento climatico, con precipitazioni intense,
ha esasperato gli effetti prodottosi su un territorio alluvionale
ma amministrato con oculatezza.
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Benissimo, peccato sia tutto falso.

Lo dimostra la tanto decantata scienza che l’ha fatta da padrona durante la pandemia
e che oggi non viene mai utilizzata (che caso)
e le foto di torrenti e fiumi qualche giorno prima l’alluvione
.


Abbiamo già spiegato come alcune settimane fa l’Imperial Collage,
uno degli istituti più importanti al mondo nel campo delle scienze e dell’ingegneria,
si sia chiesto:

quanto c’entra il ruolo del cambiamento climatico globale
nelle alluvioni di maggio in Emilia Romagna?


La risposta è stata: non molto, quasi niente.

Questo perché

“non si registra alcun aumento rilevabile delle precipitazioni abbondanti”.


Lo capisce anche un cretino dove stia il problema.

Meglio ancora se si guardano le foto pochi giorni prima dell’alluvione di maggio
con gli alberi alti 20 metri cresciuti nel letto di torrenti e fiumi.



Il disastro era annunciato e Bonaccini aveva in mano tutti i poteri per intervenire,
era anche commissario straordinario al dissesto idrogeologico dell'Emilia Romagna.

Abbiamo già mostrato le carte della Regione stessa
che provano come il fiume Lamone, da Faenza alla foce,
dovesse essere messo in sicurezza, con una priorità definita “critical”
e con priorità “alta” e non è stato fatto.


Faenza è finita sott'acqua per la mancata messa in sicurezza del corso d’acqua.

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Stesso discorso per il fiume Santerno parzialmente esondato,
dove doveva essere costruita una cassa di espansione con priorità assoluta,
definita nella carte della Regione.

E anche qui niente.

Le foto precedenti all’alluvione, alcune raccolte da Google Earth,
ritraggono con sufficiente chiarezza ogni segmento del bacino idro geografico romagnolo.



Nel torrente Lamone all'altezza di Reda, frazione di Faenza,
una decina di tronchi disposti trasversalmente al letto del fiume
hanno determinato il duplice straripamento nell’area.

Le foto sono state scattate prima dell’alluvione
e l’altezza degli alberi cresciuti sul letto del fiume
raggiungono anche i 20 metri.


La mancanza di manutenzione è lampante.



Altre foto dello stesso periodo dimostrano che la manutenzione, in realtà,
sia stata eseguita a chiazze, forse solo nei punti ritenuti idonei

o anche semplicemente a rischio o ispezionabili, come ponti o strade adiacenti.


Le foto parlano da sole e sono comprensibili a un bambino:

un’analisi non di parte

dimostrerebbe facilmente la responsabilità diretta della pubblica amministrazione.


Altro che cambiamento climatico e interventi idraulici pazzeschi!


Non si fanno quelli ordinari...
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25 METRI DI ALTEZZA DI UNA PIANTA, NON SI RAGGIUNGONO IN UN ANNO,


MA NEMMENO IN DUE O CINQUE ANNI.........E NEPPURE IN 10 ANNI.
 
Ma è davvero pensabile che sia solo improvvisazione?

Francamente no.

Il Mef dà un parere "tecnico" sul Mes,
contro il parere della premier Giorgia Meloni
e del leader della Lega Matteo Salvini
e la maggioranza va in tilt,
con Forza Italia divisa e in imbarazzo ?

Salvini e Giancarlo Giorgetti si parlano tutti i giorni,
come è possibile che si sia arrivati a un tale cortocircuito?


L'ipotesi - molto probabile -
è che dietro la posizione del titolare del dicastero di via XX Settembre,
ci sia il Quirinale.

La presidente del Parlamento europeo Metsola
ha ricordato che serve la ratifica di tutti gli Stati dell'Unione
ma Fratelli d'Italia e Lega vogliono prima modifiche e garanzie.
 
Signor Ministro è arrivata l'ora di tirar fuori le palle.

Mattarella, spiegano fonti qualificate,
è preoccupato per la reazione dei mercati e per il Pnrr
oltre che per la riforma del Patto di Stabilità.

E per questo preme sul leghista draghiano, moderato ed europeista.

Che però è rimasto solo.
 
"polli" per questa notizia come la pensate ?
Che bella l'europa.


Christine Lagarde batte cassa, e chiediamo scusa per la sintesi brutale,
ma è proprio quel che è accade:

ben 100 miliardi di dollari dovrebbero essere stanziati
dagli Stati dell’Unione europea, ha affermato la presidente della Bce
.

Il dibattito di questi ultimi mesi si è concentrato per lo più sulla deriva green
intrapresa dalle istituzioni comunitarie in nome dei “cambiamenti climatici”,
tra la direttiva sull’efficientamento energetico
e la assurda proposta di requisire i terreni agricoli per coltivare la “biodiversità”.

Altrettanto folle ci pare, in una congiuntura economica che non è delle più felici, la richiesta della Lagarde:

“Serve un’azione coordinata che veda l’impegno di tutti,
in primo luogo dei governi che devono essere impegnati in prima linea
e devono onorare gli impegni di assistenza finanziaria presi con i paesi in via di sviluppo”
,

ha detto la presidente della Bce nel suo intervento al Summit per un Nuovo Patto Finanziario Globale a Parigi.
 
Erano stati presi degli impegni, ben 14 anni fa.

Impegni assunti, infatti, alla COP15 di Copenaghen nel 2009 per ben 100 miliardi di dollari.

Lagarde ha ricordato come oltre il 90% delle morti causate da eventi atmosferici estremi
nell’ultimo mezzo secolo sono avvenute nei paesi in via di sviluppo dove si verifica il 70% delle catastrofi.

Christine Lagarde ha, poi, aggiunto che i governi dovrebbero anche “mobilitare finanziamenti privati”.

“Il cammino davanti a noi è chiaro,
dobbiamo procedere con una transizione c
he metta al sicuro le nostre economie di fronte alle sfide future”
,

ha rimarcato Lagarde, facendo presente che, secondo le ricerche della Bce,

“solo in Europa oltre il 70% della nostra economia è altamente dipendente dall’ecosistema naturale“.

La priorità, dunque, è il cambiamento climatico,
al netto della pesante situazione economica dei Paesi Ue,
di cui però la Banca centrale europea pare disinteressarsi.
 

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