Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
"Si posseggo un Suv e abito a Torino.

Questa mattina la sorpresa di una ruota a terra e nel ringraziarvi del piccolo disagio

vorrei poter condividere anche il pensiero di chi come dite voi fa sacrifici per comprare un auto che di Suv ha solo il nome,

Hybrid che il più delle volte viaggia in elettrico, elettricità prodotta dal proprio motore e che consuma benzina come una utilitaria,

con sensori di frenata automatica per evitare incidenti se il conducente distratto e ancora...

Sì un Suv come auto di famiglia perché la gente non può permettersi di avere l'auto per la famiglia grande e spaziosa e l'auto per andare a lavorare tutti i giorni".

"Suv più piccolo di molti monovolume o berline medie, ma non entro nel merito,

credo che la mia libertà si scelta auto sia lesa dalle tue idee...e mi piacerebbe sapere quali sono i tuoi mezzi abituali...

spero che se usi i mezzi pubblici non sali per principio su autobus inquinanti,

che se usi la bici non vai sotto i portici di Torino che sono pedonali

o non vai in contromano come spesso si vede".

"Non conosci le abitudini dei proprietari, suggerisci per oggi la bici o i piedi.

Personalmente appena posso uso i mezzi alternativi per evitare inutili sprechi, lo dimostrano i km annui percorsi, ma avrei piacere di incontrarla e scambiare le opinioni.

Il gesto folle, fatto di nascosto, dimostra che l'uso del cervello è stato disabilitato e anche questo è potenzialmente dannoso per la società".

"Immaginiamo se fra le auto sgonfiate ci fosse un emergenza, portare all'ospedale qualcuno, magari una donna che ha rotto le acque, un anziano o disabile... Lascio pensare alle conseguenze di un ritardo al lavoro, magari in una azienda poco tollerante durante un periodo di prova...".

"Posso capire il disappunto e i valori che portano a tali azioni, sicuramente non si usa più la materia grigia

per comprendere che le azioni sono anch'esse dannose per il pianeta...

Viene usata carta e fotocopie per avvisare, il rigonfiare una ruota costa energia elettrica, peggio l'avessi bucata sai che inquinamento...".

"Sì, posseggo un SUV e l'ho scelto perché hybrido e non inquino come il vostro movimento pensa.

Come chiudi la comunicazione è necessaria la collaborazione di tutti...inizia con accendere il cervello

e non farti manipolare dai social, influencer o media: usa il tuo cervello che per ora non puoi pensare di rivenderlo come nuovo".
 
Il programma Rai di Filippo Facci che viene cancellato. E giù esultanze.

Poi tocca a Roberto Saviano e scoppia la polemica.

Succede ai giorni nostri, dove il fango “sinistro” va in scena con tutta la sua solita enfasi.


Il caso di specie, nel dettaglio, riguarda l’intervento di Giuseppe Provenzano (Partito Democratico):
ospite della trasmissione In Onda, su La7, senza troppi giri di parole, sostiene che Matteo Salvini,
ministro delle Infrastrutture, sia il “mandante politico” della scelta che ha riguardato lo scrittore napoletano.

“Un Pd che solleva la questione Saviano in Antimafia
anziché in commissione Vigilanza Rai è evidentemente in confusione cronica.

Al di là del comportamento sconclusionato dell’opposizione,
rimane una scelta legittima della dirigenza Rai che condividiamo
nell’ottica dell'applicazione in maniera uniforme di regole e principi
a cui Saviano non può essere sottratto.

Peraltro, gli interventi di Saviano – che lo rendono incompatibile con il servizio pubblico –
avvenuti in maniera reiterata nulla c’entrano con uno pseudo impegno contro la criminalità organizzata.

Voler arrivare ad applicare in Rai due pesi per due misure –ha terminato –
è l’ultimo tentativo di una sinistra spiazzata dal pluralismo
e dalla riorganizzazione dell’azienda, che per questo ha il nostro plauso”.
 
Prof. Sinagra: LETTERA APERTA A SERGIO MATTARELLA.

Egregio Presidente, Lei già in passato si è spesso distinto per interpretazioni della Costituzione molto singolari, diciamo “innovative”. Ora accade che lei in occasione del consueto incontro con i giornalisti per la consegna del “Ventaglio”, abbia colto la circostanza per altre considerazioni fuori contesto e sul presupposto di una ennesima e ancor più singolare interpretazione della Costituzione, “ammonendo” il Parlamento che le Commissioni di inchiesta per il Covid e per la scomparsa della compianta Emanuela Orlandi non possono sovrapporsi ai giudici (meno che mai quelli della Corte costituzionale, ovviamente). Quanto accaduto ha un precedente illuminante: la onorificenza da lei conferita a quel tal Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (quello che rassicurava il non rimpianto Speranza Roberto che l’IIS non avrebbe diffuso i dati corretti –e non allarmanti-) relativi alla c.d. epidemia da Covid. Ora questa sua nuova e singolare “uscita”. Egregio Presidente, come sa, sul piano tecnico-giuridico la mia e la sua interpretazione del diritto costituzionale non coincidono. Lei, tuttavia, deve sapere che al Parlamento che è (rectius, dovrebbe essere) la sede e l’organo espressivo della volontà popolare sovrana, non dovrebbero essere inviati messaggi preventivi e fuori contesto. Infatti, il procedimento legislativo per la creazione delle due Commissioni parlamentari di inchiesta è ancora in corso. E lei che fa? Già si pronuncia in corso di dibattito parlamentare influenzandone oggettivamente lo svolgimento. E questo lei fa pur non conoscendo il testo dei relativi disegni di legge (oppure li conosce; e a che titolo?). Lei poi dovrebbe sapere che l’art. 82 della Costituzione non prevede necessariamente l’atto legislativo (potendo le Commissioni parlamentari di inchiesta essere costituite con provvedimento interno delle Assemblee parlamentari). Ma lei addirittura si spinge a censurare il merito dei disegni di legge in questione, e lo fa preventivamente consapevole dell’oggettiva influenza che può avere per prevenire la costituzione e il lavoro delle Commissioni di inchiesta. E questo lei fa senza che dal merito dei relativi disegni di legge emerga alcun profilo di incostituzionalità. Ma quel che è sorprendente è che lei faccia dichiarazioni fuori da ogni sede propria e rivolgendosi a soggetti estranei. Lei ben sa che la sede propria è il suo Ufficio (nel senso fisico e funzionale) e il momento è quello in cui lei è chiamato a promulgare la legge con la sua firma; firma che lei certamente può rifiutare, chiarendo però quali sarebbero i profili di incostituzionalità e richiedendo nella dovuta forma scritta e doverosamente motivata, che il Parlamento deliberi una seconda volta. Cosa che, ove avvenga, la obbliga alla firma e promulgazione della legge. Lei poi, con parole, accenti e postura da vecchio saggio, ammonisce ancora che la Commissione parlamentare non si può sovrapporre al lavoro della magistratura. E perché? 1. Il Parlamento, e solo il Parlamento, può decidere quale sia l’oggetto di indagine di una Commissione di inchiesta. 2. Fosse anche e direttamente l’attività della magistratura nel suo complesso (compresa la Corte costituzionale); o no? 3. Secondo il suo ammonimento, non dovrebbe esistere neppure la Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia, considerati i tanti, travagliati e discussi processi che al riguardo sono stati celebrati (ovviamente dai giudici). 4. Lei forse non ha adeguatamente considerato il fatto che le sue considerazioni portano ad una sostanziale abrogazione dell’articolo 82 della Costituzione, devitalizzandolo. 5. Ma lei è il garante della Costituzione, non è il modificatore. 6. D’altra parte, seguendo il suo ragionamento, su cosa dovrebbe indagare una Commissione parlamentare di inchiesta che non “tocchi” i magistrati? Ho riflettuto a lungo: sicuramente sui differenti metodi di coltivazione dei tulipani in Turchia e in Olanda. Vi è poi un aspetto di politica corrente e ora mi rivolgo alla maggioranza che sostiene il governo e in particolare a “Fratelli d’Italia” (ah, Mameli che hai combinato!...). Cosa faranno ora i “Fratelli” dopo le chiassose esultanze alla Camera per l’approvazione dei due disegni di legge in questione? Manterranno la loro stessa determinazione al Senato o faranno come fa il Ministro Carlo Nordio che “si inchina dinnanzi agli orientamenti del Capo dello Stato”? Nessun imbarazzo la Anna Bolena da Garbatella City, adusa a cambiare posizione e idee con la stessa facilità con la quale si cambiano le scarpe. Joe Biden insegna. Ma quel che più mi accora è che maggiore saggezza politica avrebbe avuto suo padre Bernardo. Umanamente auguro le migliori cose a lei e famiglia. Politicamente mi auguro che lei vorrà far dono al Popolo italiano delle sue dimissioni. Augusto Sinagra
 
  • Mi piace
Reactions: Val
1690727014389.jpeg
 

Scherma, l'atleta ucraina?​

Non dare la mano all’avversaria è negare l'essenza dello sport.​

Che è - e deve rimanere - al di sopra della politica.
 
ma non eravamo in rialzo ?


e qui a luglio siamo sulla falsariga del secondo trimestre, se non peggio e non servono tanti studi per capirlo.

 
Dagli il ditino, dagli la manina, dagli il braccio
.....ecco cosa succede.

Spettacolo Carte noire nommée désir (“Una carta nera chiamata desiderio”),
andato in scena lo scorso 25 luglio, durante il quale otto attrici di colore (nero)
– anzi non si può dire neppure questo, ma “afrodiscendenti” impone oggi la neolingua del politicamente corretto –
dirette da Rébecca Chaillon, hanno ad un certo punto infilzato una serie di bambolotti bianchi,
che rappresentano dei bambini
, tra le urla di protesta del pubblico
che ha assistito alle sconcertanti immagini di questi bambolotti presi dai rispettivi passeggini e appunto infilzati.

Pubblico che non era composto da seguaci della Le Pen,
essendo il Festival nella città dei papi una manifestazione dichiaratamente progressista.


Un altro momento di questa bizzarra rappresentazione teatrale
si è vissuto allorquando si è fatto riferimento alla violenza della polizia francese contro i cittadini di colore,
e anche qui il pubblico ha rumoreggiato, qualcuno ha alzato il dito medio,
e qualcun altro pare abbia urlato “Questa è casa nostra”.


E se fossero state attrici bianche a infilzare bambolotti neri?
 
Ahahahahahahahah poveretta. Aiutiamola.

Chi ha problemi dovrebbe farsi curare,

Ma può essere anche che Giorgia Vasaperna non abbia alcun problema,
bensì che stesse recitando – bene o male lo lasciamo decidere al lettore -.

Spieghiamoci meglio.

Si chiama Giorgia Vasaperna la ragazza di cui si fa, in questi giorni, un gran parlare
perché soffrirebbe di “eco ansia” come ha detto in lacrime, con voce impostata e una palese teatralità,
durante un’iniziativa connessa al Giffoni Film Festival di Roma.

Ebbene, non ci è voluto molto tempo a scoprire che la ragazza, 27enne siciliana,
è un’attrice, nonché femminista e vegetariana, come tiene a precisare sul social Instagram,
ed è anche “ally”.

Qua fermiamoci un attimo, giacché, dopo eco ansia,
abbiamo imparato un nuovo termine:

ally si definiscono le persone etero che nutrono profonda simpatia per le (ossessive) rivendicazioni della comunità LGBT.

Insomma, con mirabile sintesi, “un’Elly Schlein che non ce l’ha fatta”.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto