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LA VERITÀ È HU

Premessa: lo stesso Wittgenstein andò in crisi quando Piero Sraffa
gli chiese la spiegazione logica di un noto gesto napoletano
(stringere tra loro le dita di una mano, e poi ruotare avanti e indietro il polso).

Alla fine del Tractatus, dopo aver detto che tutto può essere certificato dalle sue “tabelle di verità”),
scrisse che “esiste l’ineffabile”, che non fa parte del mondo logico.

Il che richiama alla mente il valore dubitativo del pensiero analogico, opposto a quello algoritmico,
e torna al silenzio del Messia in risposta alla domanda di Ponzio Pilato “cos’è verità?”.

Risposta perfetta: la verità nascosta della musica è il bordone continuo del silenzio tra una nota e l’altra.


Tornando al pensiero logico, si noti che il linguaggio comune è quasi indecifrabile
a causa della possibilità di mentire e delle diverse opinioni su un’opera d’arte.

Come fai a tradurre per Ai la risposta a “le piace Brahms?” se questa sarà “non saprei”?

Il forse era (forse) legato a un vezzo singolare dell’inventore della tripartizione logica.

Calipso per intere giornate si rinchiudeva in pensieri vaganti,
e per comunicare con gli altri utilizzava soltanto l’infra-lemma | Hu |,
che consiste nel fare un borborigmo con la gola, eseguito tenendo la bocca chiusa.

La conversazione diventava di questo tipo:

“Cosa vuoi per cena?”, “Hu”.

Così il malcapitato (o malcapitata) addetto (o addetta) alla bisogna proseguiva imperterrito/a con un
“preferisci una bistecca con patate e insalata?”. Risposta: “Hu”.

“Oppure una minestrina scema e un pezzo di formaggio?”. Risposta: “Hu”.

Al che gli si preparava (forse) una minestrina scema e una bistecca con insalata,
vedute le quali Calipso sfregandosi le mani, sedendo al desco, ribadiva “Hu”.

Il forse, secondo Calipso, è l’impronta genetica dell’umanità.

L’idea ebbe un certo successo mediatico e così, anche se fu di difficile applicazione,
portò all’affiancamento dell’Intelligenza artificiale (Ai) con la Artificial Heuristic Intelligence (Ahi).

La Ahi cominciò a interferire sulla comunicazione coi suoi loop dubitativi.

I notiziari premettevano a ogni notizia “forse”, anche se soggiacevano ancora al pensiero binario.

Per esempio, nel caso di una guerra esplosa all’improvviso tra A e B,
il commentatore premette “forse ha ragione A, quando sostiene che (eccetera, eccetera)”.

Subito dopo, però, ammette che “forse” ha ragione B.

A quel punto, la giornalista che lo sta intervistando lo interrompe con un “forse” hanno ragione tutti e due”.

Perciò il commentatore spiega che “forse” ci sono altre motivazioni per questa guerra, “che non sappiamo ancora”.
 
Successivamente, si passa a un’altra notizia.

Si trattava in sostanza di una contestazione del principio del terzo escluso,
enunciato prima da Aristotele e poi dai logici del Novecento.

Le persone finirono per parlare meno e fare di più, evitando forse di impelagarsi in oziosi discorsi.

Quanto all’Intelligenza artificiale accadde una mezza conversione mistica di Ahi,
che produsse una crisi di incoscienza del tipo “sono o non sono?”, come in Amleto.

Oppure pensieri apocrifi tipo “la vita è sogno?”, come in Pedro Calderón de la Barca.

Pertanto, si decise di curare la nevrosi di Ahi con un’accoppiata uomo-macchina
formata da uno psicologo in carne e ossa e da un sistema computazionale Psy-Ahi.

In effetti, la crisi psicologica di Ahi si stava ribaltando su tutta l’umanità, che tendeva sempre più verso il forse.

Il che non era un male, a parte che alcuni elementi disumani della civiltà, come l’energia elettrica,
andarono in crash con una continua serie di micro-interruzioni.

A questo punto, si decise di staccare la rete elettrica dal controllo Ai e Ahi.


Gli esseri umani, restaurando il dubbio metodico di Cartesio, diventavano indecisi a tutto.

Ciò in effetti creava qualche problema, soprattutto nel caso dell’applicazione delle leggi e delle pene.

Mi capitò di vedere un modesto manager di provincia aggirarsi nel suo ufficio pubblico, chiedendo senza posa ai presenti:
“Ehi, ma tu a metà di questa frase – e la leggeva – metteresti una virgola oppure un punto e virgola?”.

Giovani compravano dal fiorista colossali mazzi di margherite,
e poi si sedevano in gruppo sulle panchine di un parco e, staccando i petali a uno a uno,
recitavano l’antico mantra m’ama, non m’ama.


I politici della nuova generazione presero a dire che, forse, siccome niente più funzionava, tutto allora andava per il meglio.
 
iniziamo a raccogliere i frutti del governo dei migliori...
 

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e poi vogliono pure incentivi per arrivare a produrre 1 milione di veicoli..


 
Tra il primo e quello venuto dopo .........quanti debiti che abbiamo sul collo.

“Ci chiedono i soldi per la sanità, ma sono stati utilizzati

per ristrutturare meno del 4% del patrimonio immobiliare italiano,

prevalentemente seconde case, case di pregio, perfino 6 castelli

lasciando a ogni italiano un debito di 2 mila euro”.

Quando a Forte dei Marmi vedo TUTTE le VILLE del lungomare
ristrutturate a costo zero, mi rovino letteralmente la vacanza.
 
Uno dei motivi per i quali abbiamo milioni di giovani rincoglioniti
che si fanno abbindolare, non avendo la capacità di PENSARE
con la propria testa.

Li vogliono così e ci stanno riuscendo pienamente.

L'inciampo non sarebbe un episodio isolato,
spuntano infatti altri precedenti relativi al 2021 e al 2022.

L'influencer, infatti, - si legge su Il Fatto Quotidiano - era stata protagonista anche della Pasqua,
con le uova griffate Ferragni vendute da Dolci Preziosi.

Che anche quella volta dovevano andare a sostenere un progetto benefico: quello de "I bambini delle fate",
un'impresa sociale che crea percorsi di inclusione sociale per minori affetti da autismo.

Con lo stesso schema dei pandori Balocco.

"Le uova di Pasqua Chiara Ferragni per Dolci Preziosi sosterranno il progetto benefico I Bambini delle Fate"
scriveva all'epoca su The Blond Salad.
 
Ma anche qui - prosegue Il Fatto - c'è stato un errore di comunicazione.

Franco Cannillo, l’imprenditore che ha acquisito Dolci Preziosi, dice che

"assolutamente non c’è nessuna correlazione
tra le vendite delle uova e la donazione a “I bambini delle Fate”.

Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine.

Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto".


E il cachet?

"A memoria erano 500 mila euro nel 2021
e 700 mila euro nel 2022.
Poi ha chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto".


Cannillo spiega che la locuzione
"Sosteniamo I bambini delle fate è quello che abbiamo fatto.
"Sosteniamo" non vuol dire che se compri vai a sostenere la beneficenza.
Significa che noi abbiamo fatto una donazione e lo comunichiamo".
 
Candidata subito per il PD fate prestooooo.



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