Solo politica (6 lettori)

ilbiondo16

Forumer storico

Storia di un massacro. Storia di un delitto economico. Storia del più grande tradimento della storia della repubblica dell'anglosfera.

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Val

Torniamo alla LIRA
Siam sempre a milano. Toc toc sala, batti un colpo.

Alberto Dandolo, il giornalista che lavora per Dagospia e Oggi,
è stato "aggredito e picchiato da due teppisti nella sua casa a Milano".

A dare la notizia è stato proprio il sito fondato da Roberto D'Agostino.

Il cronista sarebbe stato assalito da due persone con l'accento del centro Italia, intimandogli:

"Ti devi fare i cazzi tuoi, la devi smettere di rompere i coglioni".

Ma secondo fonti ben informate ci sarebbe stata una terza persona presente, per fare da palo.

"Siamo abituati a pressioni, minacce, querele, diffide. Ora siamo alla violenza fisica.
Ma continueremo a fare il nostro lavoro e a denunciare, finché ci sarà possibile, chi ce lo impedisce.
A questo appello/denuncia aderisce Carlo Verdelli, direttore di 'Oggi
'".

Verdelli su X ha scritto:
"Chi ha picchiato a sangue Alberto Dandolo, giornalista mite e informato di Oggi e Dagospia? P
er conto di quale mandante? E a chi 'non dovrebbe più rompere i c......i'?
Anche la linea della violenza fisica è superata. È gravissimo, spero sia chiaro a chiunque
".
 

Val

Torniamo alla LIRA
E vai..con milano due.

Un episodio non isolato in città,
dove le denunce per violenza sessuale e in generale per reati di genere non accennano a diminuire.

Una circostanza che si riflette nel fatto che Bologna
si piazza sempre ai primi posti nella drammatica classifica delle violenze sessuali,
un podio da cui l’obiettivo è scendere al più presto.
 

Val

Torniamo alla LIRA
E per finire...milano tre

A sgominare la banda che ha commesso furti all’Esquilino,
nella zona di Borgo, Monti e in Prati, sono stati gli investigatori della squadra mobile
e dagli agenti del commissariato Esquilino.

A capo del gruppo un 41enne ucraino, finito in carcere.

Ad aiutalo due connazionali di 36, 39 anni indagati.

Stando alla ricostruzione, uno di loro, un uomo alto e con un tatuaggio al collo,
si presentava a casa della vittima di turno con una scusa,
si faceva aprire la porta, poi la prendeva per il collo.

Nel frattempo, i suoi complici entravano in casa e rubavano denaro, gioielli ... .
 

ilbiondo16

Forumer storico
E per finire...milano tre

A sgominare la banda che ha commesso furti all’Esquilino,
nella zona di Borgo, Monti e in Prati, sono stati gli investigatori della squadra mobile
e dagli agenti del commissariato Esquilino.

A capo del gruppo un 41enne ucraino, finito in carcere.

Ad aiutalo due connazionali di 36, 39 anni indagati.

Stando alla ricostruzione, uno di loro, un uomo alto e con un tatuaggio al collo,
si presentava a casa della vittima di turno con una scusa,
si faceva aprire la porta, poi la prendeva per il collo.

Nel frattempo, i suoi complici entravano in casa e rubavano denaro, gioielli ... .

Speditelo a zelesco, che lo manda subito in prima linea.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Chissà se riusciranno a tirare avanti sino al 10 giugno.......

Non che fosse una sorpresa, sia chiaro.

Ma adesso arriva l’ufficialità: il “giallo” del verbale di Roberto Spinelli su Giovanni Toti,
che poi un giallo non era, si chiarisce.

Di fronte ai magistrati di Genova che indagano su una presunta, e molto traballante, tangentopoli ligure
il figlio dell’imprenditore Aldo ha parlato di “finanziamenti leciti” e non di “finanziamenti illeciti”
come invece trascritto nel verbale di interrogatorio.



Stamattina nell’ufficio della giudice Paola Faggioni,
i legali Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, insieme ai pm Luca Monteverde e Federico Manotti,
hanno riascoltato la registrazione dell’interrogatorio.

E tutti i presenti, sia il giudice che gli avvocati che i magistrati,
hanno convenuto che Roberto Spinelli ha detto che “Toti chiedeva finanziamenti leciti“.

Fine.

Amen.

Maddai?

In fondo gli stessi legali di Spinelli, dopo aver ricevuto copia del verbale,
erano saltati sulla sedia leggendo quella parola “illeciti”
che l’imprenditore non ha mai pronunciato e avevano inviato una pec ufficiale alla Procura
per ribadire che il loro assistito aveva utilizzato il temine “leciti”.

Depositata l’istanza di correzione, oggi si è svolto il controllo di fronte al giudice
che porterà alla relativa modifica del testo.
 

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