Val
Torniamo alla LIRA
Dante, immenso Dante Alighieri:
era un cristiano medievale e dunque era convinto che la “Donazione di Costantino”,
ovvero il presunto testamento nel quale il primo imperatore cristiano
riconosceva la superiorità del Papa sulle autorità civili
e attribuiva al vescovo di Roma la giurisdizione civile su Roma,
l’Italia e tutte le province dell’impero romano d’Occidente fosse autentico.
Concezione antica (il senso romano della Res Publica)
e nello stesso tempo modernissima che sgretolava la concezione del potere come “cosa propria” di chi riveste una carica.
era un cristiano medievale e dunque era convinto che la “Donazione di Costantino”,
ovvero il presunto testamento nel quale il primo imperatore cristiano
riconosceva la superiorità del Papa sulle autorità civili
e attribuiva al vescovo di Roma la giurisdizione civile su Roma,
l’Italia e tutte le province dell’impero romano d’Occidente fosse autentico.
E tuttavia Dante
– che gli attributi ce li aveva d’acciaio –
dichiarava che quel documento era autentico, ma non legittimo:
l’aveva scritto Costantino, ma non aveva il diritto di farlo!
Infatti, l’impero non era un bene privato, ma pubblico:
l’imperatore non poteva disporne a piacimento
ma doveva solo prendersene cura in vista della felicità di tutti.
Concezione antica (il senso romano della Res Publica)
e nello stesso tempo modernissima che sgretolava la concezione del potere come “cosa propria” di chi riveste una carica.