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Shawn Musgrave - December 11 2024

Durante la prima amministrazione Trump, il Dipartimento di Giustizia ha avviato quattro vaste indagini sulle fughe di notizie che alla fine hanno preso di mira due democratici del Congresso, decine di collaboratori del Congresso di entrambi i partiti e otto giornalisti di tre testate nazionali, come descritto in un rapporto del massimo organo di controllo del Dipartimento di Giustizia.

L'ispettore generale del Dipartimento di Giustizia ha rilevato che i procuratori non hanno mai notificato ai tribunali che stavano cercando i registri delle e-mail e delle telefonate dei membri del Congresso in carica e dei loro assistenti. Secondo il rapporto, inoltre, il Dipartimento di Giustizia non ha seguito le proprie regole per spiare i giornalisti.
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“Le rivelazioni dell'Ispettore generale sono più che inquietanti”, ha dichiarato il senatore Ron Wyden, D-Ore, in una dichiarazione inviata via e-mail. “È particolarmente preoccupante che il Dipartimento di Giustizia abbia indotto un giudice ad autorizzare la sorveglianza segreta di democratici e repubblicani del Congresso”.

“Come dimostrano questi abusi, ci sono pochi ostacoli che impediscono a un singolo procuratore o al procuratore generale, al Dipartimento di Giustizia o persino alle forze dell'ordine statali o locali di spiare il Congresso e di minacciare il nostro sistema costituzionale di pesi e contrappesi”, ha affermato Wyden.
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Macron snobba il vice presidente
Il Vice Presidente degli USA ovviamente non ha lo stesso status del Presidente francese.
Il Presidente francese accoglie personalmente chi ha cariche dello stesso livello.

Inoltre l'amministrazione Trump vada a farsi "friggere" visto l'atteggiamento che ha nei confronti degli "alleati" europei.



 
Ultima modifica:
Matt Sledge - February 11 2025, 7:02 a.m.

Pochi giorni dopo che Kash Patel ha risposto alle domande sulla sua nomina a direttore dell'FBI, un documento etico ha mostrato che ha guadagnato almeno 5.000 dollari come consulente del governo del Qatar.

Il documento ha messo in evidenza i potenziali conflitti di interesse che Patel porta con sé grazie ai suoi clienti passati, che vanno dal Qatar a un regista russo legato al Cremlino, fino al rivenditore di abbigliamento cinese Shein.

Inoltre, ha rivelato i limiti di una legge statunitense volta a smascherare le campagne di influenza straniera: Alcuni nominati dell'amministrazione Trump, tra cui Patel, non si sono preoccupati di registrare il loro lavoro per clienti stranieri ai sensi della legge.

Un altro candidato di Trump, l'ex rappresentante di New York Lee Zeldin, ha rivelato il suo lavoro per una società di venture capital fondata da un reale del Qatar, ma solo durante il processo di conferma per diventare amministratore dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente.

I critici sostengono che la legge, chiamata Foreign Agents Registration Act (FARA), è piena di scappatoie che permettono alle potenze straniere di non rivelare l'entità delle loro spese a Washington.

Le scappatoie stanno diventando ancora più grandi sotto Donald Trump. Il nuovo procuratore generale Pam Bondi, che in passato si è registrata come lobbista per il Qatar, all'inizio della scorsa settimana ha emesso una nota per sciogliere la task force del Dipartimento di Giustizia sull'influenza straniera e limitare la portata delle azioni penali previste dalla legge.

Sommando tutto questo, sembra proprio che l'amministrazione stia inviando un'insegna al neon lampeggiante che dice che “l'influenza straniera è benvenuta qui””, ha dichiarato Ben Freeman, direttore del programma di democratizzazione della politica estera presso il Quincy Institute.

L'organizzazione no-profit di Freeman ha criticato il ruolo del denaro straniero a Washington, pubblicando il mese scorso un rapporto che documenta l'entità dei flussi verso think tank apparentemente indipendenti da Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito e il Qatar.

Il Qatar è uno dei principali attori nel circuito dei think tank, con una spesa di 9,1 milioni di dollari dal 2019. La monarchia del Golfo Persico ha anche investito ingenti somme nell'attività di lobbying del governo statunitense, superando persino gruppi come la National Rifle Association con una spesa di oltre 72 milioni di dollari tra il 2015 e il 2022, secondo un'analisi separata di OpenSecrets.

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Il Qatar ospita la più grande base militare statunitense in Medio Oriente e ha svolto un ruolo cruciale nel cessate il fuoco a Gaza, ma ha anche attirato critiche per la sua gestione dei diritti umani e per aver ospitato membri di Hamas.

Il lavoro di Bondi a favore del Qatar, che ha dichiarato essere incentrato sulla lotta al traffico di esseri umani in vista della Coppa del Mondo FIFA del 2022, era già di dominio pubblico prima che Trump la nominasse.

Il lavoro di Patel e Zeldin con i legami con il Qatar, invece, era passato inosservato prima delle loro nomine.
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Il Vice Presidente degli USA ovviamente non ha lo stesso status del Presidente francese.
Il Presidente francese accoglie personalmente chi ha cariche dello stesso livello.

Inoltre l'amministrazione Trump vada a farsi "friggere" visto l'attegiamento che ha nei confronti degli "alleati" europei.

👍Si può essere, ma almeno un funzionario di alto livello ad accoglierlo non avrebbe guastato, a prescindere da tutto. Magari anche c'era e l'articolo non lo riporta. Tutti i giornali tendono a cercare il maggior risalto possibile alle notizie. Libero non fa eccezione
 
Secondo me hanno ottenuto un effetto contrario al desiderato con l'annullamento della precedente elezione. Quasi sicuramente georgescu vincerà. Opinione personale
 
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La rivelazione è passata sotto silenzio, ma lascia sbalorditi.

Nel Paese degli spioni, c'è anche chi registrava di nascosto Adolfo Urso nel suo ufficio a Roma.

Pare incredibile, ma a dirlo è stato lo stesso ministro delle Imprese
che ha aggiunto il nome di chi «intercettava» le riunioni che si svolgevano al ministero:
l'ex commissario di Condotte d'Acqua Spa, Giovanni Bruno.

«Il professor Bruno - ha affermato Urso in risposta all'interrogazione presentata dalla deputata M5S Emma Pavanelli -
ha registrato clandestinamente le conversazioni intercorse negli uffici del ministero delle Imprese.

Trattasi di riunioni presiedute da un ministro nell'esercizio delle sue funzioni.

Non risulta esistere - aggiunge Urso - alcun precedente di tale gravità,
in particolare nell'ambito di procedure commissariali dove la fiducia reciproca é un elemento imprescindibile».

E in effetti, la fiducia dev'essere venuta meno se Bruno accumulava nel suo archivio i file dei meeting
e se alla fine Urso ha revocato lui e gli altri due commissari che ora sono sul piede di guerra

E chiedono, per le loro consulenze, la stupefacente cifra di 34 milioni di euro.

Naturalmente a carico del contribuente.
 
«I Commissari straordinari uscenti di Condotte d'Acqua Spa
hanno formalizzato una richiesta di compensi pari a quasi 34 milioni di euro.
Cifra abnorme e in contrasto con i criteri per la determinazione dei compensi
degli organi commissariali delle amministrazioni straordinarie».

Urso si toglie un altro sassolino e ricorda che le regole erano già in vigore nel 2020
quando il suo predecessore, Stefano Patuanelli, sempre del Movimento 5 Stelle,
diede al trio «un acconto sui compensi pari a oltre 2 milioni di euro».

Sì, perché i Commissari furono battezzati dall'esecutivo giallorosso,
ed in particolare dalla componente grillina
,
e mandati via fra ricorsi e controricorsi dall'esecutivo odierno.

Le regole erano quelle previste dal decreto ministeriale del 3 novembre 2016
ed invece la terna composta da Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti
ricevettero gli emolumenti sulla base di un altro decreto, precedente, che però disciplinava i

«compensi di un'altra categoria professionale, vale a dire i curatori fallimentari e i Commissari giudiziali dei concordati preventivi».


Non è una questione di lana caprina,
perché sulla base di questa eccezione avrebbero ricevuto

«un compenso molto più elevato rispetto a quanto sarebbe spettato osservando i dettami del decreto ministeriale del 3 novembre 2016.
Noi - è la chiusa durissima del ministro - non facciamo queste eccezioni per gli amici,
soprattutto quando in gioco ci sono i soldi delle imprese creditrici e dei cittadini».
 
Gli amici, par di capire, dei 5 Stelle.

Se si va a controllare, si scopre che il professor Giovanni Bruno
era stato nominato con gli altri due professionisti nel 2018 da Luigi Di Maio
per gestire l'amministrazione straordinaria di Condotte,
una delle più grandi aziende italiane nel settore dell'ingegneria e delle costruzioni,
entrata nell'orbita del ministero dopo essere sprofondata in uno stato di crisi.

Bruno, Piredda e Uggetti restano sei anni,
poi nel 2024 vengono licenziati e sostituiti in corsa da altri tre professionisti,
mentre i colpi di scena si susseguono in un turbine di sospetti e contestazioni.

Le registrazioni pirata, la sontuosa querelle sui compensi milionari,
e poi ancora le consulenze oggetto oggi di un approfondimento da parte dei nuovi commissari.

E ancora, un capitolo tutto da esplorare:


la vendita, che Urso teme sia stata una svendita a prezzi stracciati,
della quota, il 15 per cento, posseduta da Condotte nel Consorzio Eurolink,
quello chiamato a realizzare un'opera senza precedenti come il Ponte sullo Stretto.


Sul primo punto, Urso scocca un'altra freccia acuminata:

«I nuovi Commissari stanno ricostruendo l'entità e l'effettiva utilità delle consulenze riconosciute nel corso degli anni».

E ancora, se non fosse sufficientemente chiaro:

«Gli incarichi professionali conferiti nel corso degli anni dai precedenti Commissari sono numerosissimi

e prevedono onorari molto rilevanti,

ad esempio con compensi pattuiti per 900mila euro per singolo incarico».
 

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