Matt Sledge - February 11 2025, 7:02 a.m.
Pochi giorni dopo che Kash Patel ha risposto alle domande sulla sua nomina a direttore dell'FBI, un documento etico ha mostrato che ha guadagnato almeno 5.000 dollari come consulente del governo del Qatar.
Il documento ha messo in evidenza i potenziali conflitti di interesse che Patel porta con sé grazie ai suoi clienti passati, che vanno dal Qatar a un regista russo legato al Cremlino, fino al rivenditore di abbigliamento cinese Shein.
Inoltre, ha rivelato i limiti di una legge statunitense volta a smascherare le campagne di influenza straniera: Alcuni nominati dell'amministrazione Trump, tra cui Patel, non si sono preoccupati di registrare il loro lavoro per clienti stranieri ai sensi della legge.
Un altro candidato di Trump, l'ex rappresentante di New York Lee Zeldin, ha rivelato il suo lavoro per una società di venture capital fondata da un reale del Qatar, ma solo durante il processo di conferma per diventare amministratore dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente.
I critici sostengono che la legge, chiamata Foreign Agents Registration Act (FARA), è piena di scappatoie che permettono alle potenze straniere di non rivelare l'entità delle loro spese a Washington.
Le scappatoie stanno diventando ancora più grandi sotto Donald Trump. Il nuovo procuratore generale Pam Bondi, che in passato si è registrata come lobbista per il Qatar, all'inizio della scorsa settimana ha emesso una nota per sciogliere la task force del Dipartimento di Giustizia sull'influenza straniera e limitare la portata delle azioni penali previste dalla legge.
Sommando tutto questo, sembra proprio che l'amministrazione stia inviando un'insegna al neon lampeggiante che dice che “l'influenza straniera è benvenuta qui””, ha dichiarato Ben Freeman, direttore del programma di democratizzazione della politica estera presso il Quincy Institute.
L'organizzazione no-profit di Freeman ha criticato il ruolo del denaro straniero a Washington, pubblicando il mese scorso un rapporto che documenta l'entità dei flussi verso think tank apparentemente indipendenti da Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito e il Qatar.
Il Qatar è uno dei principali attori nel circuito dei think tank, con una spesa di 9,1 milioni di dollari dal 2019. La monarchia del Golfo Persico ha anche investito ingenti somme nell'attività di lobbying del governo statunitense, superando persino gruppi come la National Rifle Association con una spesa di oltre 72 milioni di dollari tra il 2015 e il 2022, secondo un'analisi separata di OpenSecrets.
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Il Qatar ospita la più grande base militare statunitense in Medio Oriente e ha svolto un ruolo cruciale nel cessate il fuoco a Gaza, ma ha anche attirato critiche per la sua gestione dei diritti umani e per aver ospitato membri di Hamas.
Il lavoro di Bondi a favore del Qatar, che ha dichiarato essere incentrato sulla lotta al traffico di esseri umani in vista della Coppa del Mondo FIFA del 2022, era già di dominio pubblico prima che Trump la nominasse.
Il lavoro di Patel e Zeldin con i legami con il Qatar, invece, era passato inosservato prima delle loro nomine.
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Kash Patel, Lee Zeldin, and Pam Bondi all took money from Qatari interests. Now Trump is gutting oversight of foreign influence.
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