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Terapie specifiche contro il virus West Nile attualmente non esistono.
Così come non sono disponibili vaccini.
Questo rende fondamentale la prevenzione, che si effettua in prima istanza con le disinfestazioni,
che vanno effettuate ad aprile
, nelle aree in cui la sorveglianza sulle zanzare
(che effettuano le reti di prevenzione regionali con trappole specifiche) segnala la presenza del virus.

In questo modo è possibile spezzare per tempo la trasmissione nella fauna aviaria locale,
ed evitare che il serbatoio di volatili infetti in estate sia sufficientemente ampio da dare vita a epidemie consistenti anche nella popolazione umana.

È quello che evidentemente si è fatto quest’anno in regioni come il Veneto e l’Emilia Romagna,
tradizionalmente funestate dal virus e dove invece per ora si registrano pochissimi casi.

E a cui evidentemente non si è prestata la dovuta attenzione nel basso Lazio e in Campania,
dove in queste settimane si registra il picco dei nuovi casi e dei decessi.

In agosto, quindi, è ormai tardi per gli interventi di salute pubblica.​

Non rimane che affidarsi alle buone pratiche di prevenzione individuale,​

valide per evitare qualunque malattia trasmessa dalle zanzare:​

evitare luoghi troppo umidi o che sappiamo essere particolarmente infestati da questi insetti,​

utilizzare repellenti,​

affidarsi a maniche e pantaloni lunghi,​

scarpe coperte,​

e ogni altro accorgimento che riduca il rischio di essere punti.​

 
Riassumendo: gli regaliamo 600 miliardi che può spendere a sua discrezione come vuole, per avere il 15 %di dazio. Non diamo soldi, dazi più che raddoppiati. Spero la vasellina sia a suo carico. Ne servirà ettolitri con un costo notevole. Io lo manderei a ca..... Ops sorry, in bagno. C'è anche l'intervista in originale
 
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Mi ha molto colpito questa storia che arriva da Bergamo,
in un quartiere ormai sotto scacco di tossicodipendenti,
senza fissa dimora e balordi vari.

Dice la commessa di una “bottega solidale” che affaccia proprio sulla via:

“All’inizio davamo le colazioni gratis a chi ne aveva bisogno e li facevamo andare in bagno.
Da due mesi a questa parte però è diventato insostenibile.
Ci chiedono cose di continuo e l’altro giorno ho dovuto chiudere prima e barricarmi dentro
perché qui fuori c’erano due persone che si drogavano e guardavano all’interno del locale.
Non ci sentiamo al sicuro”.

Questo a dimostrazione che si può essere buoni, cari e solidali quanto si vuole.

Si può credere alle favolette di chi sostiene che
non occorra reprimere ma “capire”, “includere”, risolvere certe situazioni. Balle.


La verità è che in certi casi solo un presidio di legalità può riportare serenità.
 
Vorrei dare un premio ai geni,
alcuni contadini, che in Francia hanno pensato a questa stupenda strategia
per cacciare un gruppo di abusivi in roulotte che stavano campeggiando sui loro terreni.

Hanno preso qualche trattore carico di letame e l’hanno letteralmente sparso intorno all’accampamento,
costringendo gli avventori a spostarsi dalla troppa puzza e - immagino - dal rischio infettivo.

Magico.

Per questo campo nomadi pare abbia funzionato e i contadini hanno ottenuto nei fatti lo sgombero.


Che dite, funzionerebbe anche qui da noi?
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