Val
Torniamo alla LIRA
Non c’è peggior censura del conformismo mediatico, tramite la stampa, la televisione e i social,
insomma, tramite tutti i media in generale.
L’arte di eterodirigere l’opinione pubblica e di conseguenza condizionare le masse
non si declina più in modo grossolano e anacronistico con la manifesta e dittatoriale censura,
ma con un’arma ancora più diabolica e subliminale, di raffinata sottigliezza,
ossia il cosiddetto conformismo culturale e comunicativo.
Uno strumento così occulto che coloro che lo subiscono non se ne accorgono,
credendo di pensare e di agire in modo autonomo,
ma in verità indotti da fonti d’informazione manipolate a proposito.
“La verità? La verità è ciò che io dico che sia!”,
sentenzia Charles Foster Kane
nel capolavoro di Orson Welles, Quarto potere (Citizen Kane).
insomma, tramite tutti i media in generale.
L’arte di eterodirigere l’opinione pubblica e di conseguenza condizionare le masse
non si declina più in modo grossolano e anacronistico con la manifesta e dittatoriale censura,
ma con un’arma ancora più diabolica e subliminale, di raffinata sottigliezza,
ossia il cosiddetto conformismo culturale e comunicativo.
Uno strumento così occulto che coloro che lo subiscono non se ne accorgono,
credendo di pensare e di agire in modo autonomo,
ma in verità indotti da fonti d’informazione manipolate a proposito.
“La verità? La verità è ciò che io dico che sia!”,
sentenzia Charles Foster Kane
nel capolavoro di Orson Welles, Quarto potere (Citizen Kane).