Val
Torniamo alla LIRA
Non vi è dubbio che Orbàn abbia le sue idee,
che sono molto diverse da quelle di Repubblica
e di coloro che possono scrivere su quel giornale.
A loro è concesso però anche dichiarare cose false?
Sì, è proprio così, loro possono scrivere tutto quello che vogliono
e poiché non è ammesso il dissenso né il dibattito in quel giornale
mi trovo costretto a pubblicare queste brevi considerazioni nel blog di Porro che da tempo mi ospita.
Meloni, senza dubbio, vorrebbe introdurre In Italia un sistema presidenziale.
E qui critiche o consensi sono entrambi leciti.
Quello che però non è lecito è fare passare l’Ungheria per una Repubblica presidenziale
perché è falso ed è biasimevole utilizzare questo argomento per fini chiaramente propagandistici
in campagna elettorale contro il centrodestra e in particolare contro Meloni.
È sufficiente leggere la Costituzione ungherese
o come gli ungheresi la chiamano la “Legge Fondamentale”.
Dalla Legge Fondamentale, nella parte che riguarda l’ordinamento statale
(art. 1) risulta che l’Ungheria è una Repubblica parlamentare e non presidenziale.
Tanto è vero che il Presidente della Repubblica non viene eletto direttamente dal popolo,
come avviene nei sistemi presidenziali, ma dal Parlamento (art. 10)
e la sua carica è di cinque anni e può al massimo essere rieletto per un secondo mandato (art. 10).
Il Presidente del Consiglio viene eletto dal Parlamento su proposta del Presidente della Repubblica (art. 16, terzo comma),
e il Presidente della Repubblica resta il garante, il custode della Costituzione (art. 9)
e può in determinate circostanze sciogliere il Parlamento, oltre ad avere diversi altri poteri.
Non entro nei particolari, non è questo il caso.
Chiunque potrà controllare la correttezza di quanto affermo: la Costituzione ungherese è anche tradotta in lingua inglese.
Cosa tutto questo abbia a che fare con un sistema presidenziale bisognerebbe chiederlo a Zagrebelsky,
ma siamo certi che nessuno glielo chiederà e che da ora in Italia l’Ungheria passerà per essere una Repubblica presidenziale,
perché lo ha detto a Repubblica un ex membro della Consulta.
Da noi – non in Ungheria – funziona un po’ come in 1984 dove ciò che è falso diventa vero e ciò che è vero diventa falso,
in quel caso perché lo ha detto il Partito, nel nostro perché lo ha scritto Repubblica.
che sono molto diverse da quelle di Repubblica
e di coloro che possono scrivere su quel giornale.
A loro è concesso però anche dichiarare cose false?
Sì, è proprio così, loro possono scrivere tutto quello che vogliono
e poiché non è ammesso il dissenso né il dibattito in quel giornale
mi trovo costretto a pubblicare queste brevi considerazioni nel blog di Porro che da tempo mi ospita.
Meloni, senza dubbio, vorrebbe introdurre In Italia un sistema presidenziale.
E qui critiche o consensi sono entrambi leciti.
Quello che però non è lecito è fare passare l’Ungheria per una Repubblica presidenziale
perché è falso ed è biasimevole utilizzare questo argomento per fini chiaramente propagandistici
in campagna elettorale contro il centrodestra e in particolare contro Meloni.
È sufficiente leggere la Costituzione ungherese
o come gli ungheresi la chiamano la “Legge Fondamentale”.
Dalla Legge Fondamentale, nella parte che riguarda l’ordinamento statale
(art. 1) risulta che l’Ungheria è una Repubblica parlamentare e non presidenziale.
Tanto è vero che il Presidente della Repubblica non viene eletto direttamente dal popolo,
come avviene nei sistemi presidenziali, ma dal Parlamento (art. 10)
e la sua carica è di cinque anni e può al massimo essere rieletto per un secondo mandato (art. 10).
Il Presidente del Consiglio viene eletto dal Parlamento su proposta del Presidente della Repubblica (art. 16, terzo comma),
e il Presidente della Repubblica resta il garante, il custode della Costituzione (art. 9)
e può in determinate circostanze sciogliere il Parlamento, oltre ad avere diversi altri poteri.
Non entro nei particolari, non è questo il caso.
Chiunque potrà controllare la correttezza di quanto affermo: la Costituzione ungherese è anche tradotta in lingua inglese.
Cosa tutto questo abbia a che fare con un sistema presidenziale bisognerebbe chiederlo a Zagrebelsky,
ma siamo certi che nessuno glielo chiederà e che da ora in Italia l’Ungheria passerà per essere una Repubblica presidenziale,
perché lo ha detto a Repubblica un ex membro della Consulta.
Da noi – non in Ungheria – funziona un po’ come in 1984 dove ciò che è falso diventa vero e ciò che è vero diventa falso,
in quel caso perché lo ha detto il Partito, nel nostro perché lo ha scritto Repubblica.