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Poverina. Forse si sente male.
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Ma chi se la fila la cantante e frontwoman degli Skunk Anansie .
Si vede solo dalla faccia che ha, quanto sia "democraaaaatica" Ahahahahahah
 
SE non dovessi votare per far perdere il pidiota di turno,
lo voterei volentieri.



Non finisce bene l’intervista di Enrico Mentana a Marco Rizzo.

A due giorni dalle elezioni del 25 settembre il giornalista e direttore del Tg di La7
ospita i leader della politica per un faccia a faccia e quello con il fondatore di Italia Sovrana e Popolare
scatena un parapiglia e una pesante lite nel corso della puntata de L’ultima parola.

A scatenare la rissa è una battuta al veleno di Rizzo:

“È la prima volta che vengo invitato da lei e dal Tg di La7 prima delle elezioni e sono qui solo perché lo prevede la legge”.

Mentana non ci sta:

“Non lo prevede la legge e comunque lei è stato invitato varie volte nei programmi di La7”.


A quel punto l’ex deputato comunista si scaglia contro Mentana:

“Sei forte con i deboli e debole con i forti, rappresenti il pensiero dominante e finanzi i giornali.

Finanzia un giornale che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. Vediamo i nostri 730”.



Il giornalista si risente per l’accusa e replica:

“Io finanzio un giornale per far crescere i giovani.
Lo faccio con i miei soldi, guadagno meno di lei che ha la pensione da parlamentare.
Non ho vitalizi, lei sì. Io lavoro, lei è vitaliziato, io non sono Rothschild”.


“Lei è rappresentante del mainstream e del pensiero dominante, sei incoerente”
ribatte ancora Rizzo e la lite continua con il direttore di La7 che sta allo scontro:

“Io sono coerente, non faccio le liste con tutti.
Io ho la mia storia e lei ha la sua, sono un lavoratore dipendente, cerchi di avere rispetto di me”.


“Queste vostre funzioni vanno in una certa direzione molto chiara, lei non ha rispetto dell’informazione pubblica”
l’ennesimo affondo del segretario generale del Partito Comunista.


La figura dimmerda ed il livello di mentana lo si è visto nell'intervista a letta.
Succube.
Non ha fatto una domanda che potesse metterlo in imbarazzo.
Anzi, non ne ha proprio fatte.
 
Ci sarà tempo e modo, dopo le elezioni, per “fare le pulci” ai partiti che compongono la coalizione di centro-destra.
E, magari, alla loro attività di Governo.


Oggi, però, questo momento non è ancora arrivato.

Perché prima c’è una competizione elettorale da vincere.

Per mandare a casa un gruppo eterogeneo di persone e gruppi di potere che,

senza mai aver vinto le elezioni, governa (con qualche, fugace pausa) il nostro Paese da più di un decennio.
 
Qui c'è da sbellicarsi dalle risate.


La vendita delle quote maggioritarie di Eataly da parte di Oscar Farinetti
è una di quelle cose che mi fa sbellicare dalle risate.

Se un imprenditore è di sinistra, può permettersi di fare quello che vuole.

La società avrà un nuovo azionista, il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, al 52%,
mentre i soci attuali (Farinetti compreso) saranno al 48%.


Ma perché l’ex tifoso del renzismo ha deciso di venderla?

Per un semplice motivo: Eataly perde un botto di soldi.



Con un fatturato di 464 milioni si ritrova un debito di 200 milioni,
di cui 105 fatti con la Sace, società che fa capo al ministero dell’Economia.

Questi numeri spiegano la vendita da parte di Farinetti.

Forse l’imprenditore sostenibile si è finalmente reso conto di avere tra le mani un’azienda non più sostenibile… per il portafoglio.


Andate a NY alla 23ma strada, al Flat Iron, e vedrete Eataly:
un monumento alla fuffa, prezzi da sceicchi, e frequentato solo dalla grande Mela DEM.
Prodotti? spesso o scaduti o quasi .
Es: Reggiano confezionato e in condizioni che a Reggio Emilia nemmeno ai polli lo darebbero.

Tornando a casa nostra: andate a fare una visitina a Firenze, Via De’Martelli e scoprirete tante belle sorprese,
il tutto sponsorizzato da Renzi che sconvolse il traffico cittadino, per favorire il suo amichetto coi baffi da sparviero.

La solita banda del buco di csx cittadino e nazionale.


Evito di parlare delle grane sindacali che il baffetto ha avuto.
 
Quindi lo stato italiano ( NOI CONTRIBUENTI ) ha prestato 105 milioni a questa scatola vuota.

Tipico esempio di imprenditoria di sinistra.


Questo è l’imbelle che invocava la patrimoniale.

Bravo, grande imprenditore, come no.

Capaci tutti di mettere su imprese che distruggono valore e gestirle col sorrisino e il baffetto di quello che pontifica.
 
Mandiamo a fankulo queste merde che stanno mettendo in pericolo la nostra esistenza,
il nostro futuro, solo per assecondare i loro giochi di potere.


Biden è considerato il massimo leader mondiale, l’uomo più potente del Mondo,
quello capace di spianare il fucile sotto il muso di qualunque nemico ed avere “quasi” sempre ragione.

Eppure guardandolo .........
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Non lo so quanto raccogliera’ conte,

ma e’ sotto gli occhi di tutti che lui ha fatto una campagna elettorale quasi perfetta.


A chi porterà via i voti ?


Il partito di conte non prende solo al sud con il reddito di cittadinanza,
ma in tutta Italia per via dello stop all ‘invio di armi all’ Ucraina .

Tantissimi italiani sono contrari.
 
Scrotaioli del governo, oggi e domani requiem, in mezzo ad innumerevoli falsità.


Ma perchè la politica non spiega in modo chiaro e reale che cosa è successo?

L'ho detto e scritto più volte, la guerra e le sanzioni sono completamente estranee alla questione del caro energia.

Le sanzioni, sicuramente qualche problema lo stanno creando ma sono diverse dal caro energia.


La Russia, peraltro, non ha sospeso le forniture semplicemente perchè non può farlo,
dipendendo la sua economia, principalmente, dagli idrocarburi e dal carbone.


L'Europa ha un forte dipendenze dal gas russo, Germania e Italia in particolare.

In relazione alle sanzioni sarebbe meglio discutere di come risolvere i problemi creati dalla volontà, sanzionatoria,
di abbandonare la Russia quale fornitore di idrocarburi mettendo come obiettivo principale le fonti rinnovabili.

Ci vuole tempo, però, e l'emergenza non concede tempo,
è necessario trovare fonti diverse nell'immediato.

Oggi il problema dell'approvvigionamento è riportato alle sanzioni alle quali viene attribuito, principalmente, la questione del caro energia.

Ma, così, non è.

Le sanzioni vengono considerate la causa principale da chi ha manifestato contrarietà alla guerra,
o meglio agli aiuti, anche militari, all'Ucraina.


Difficoltà reali che possono essere risolte se il problema viene affrontato per le vere cause che l'hanno provocato.

Non bisogna essere economisti o esperti per comprendere le reali cause di questa situazione, che si chiamano extra profitti e speculazioni.


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I due grafici (fonte: trimestrali economiche finanziarie di ENI), con l'andamento dei profitti trimestrali di ENI, il principale importatore di gas,
anche per gli altri importatori la situazione è simile pur con valori diversi solo perchè la quantità importata è inferiore.

Perché i margini operativi lordi, cioè i profitti al lordo delle imposte, che pure pesano sulle bollette degli utenti,
cominciano ad aumentare dal 3° trimestre 2021, quando della guerra e delle sanzioni nemmeno c'era l'ipotesi,
per triplicarsi nei successivi, rispetto ai primi due trimestri del 2021?


Poiché la struttura operativa di ENI, cioè i costi generali non si sono modificati in modo sostanziale,
i profitti sono solo la conseguenza della differenza dei prezzi di acquisto, sostanzialmente invariati


Attualmente gli importatori principali stanno addebitando agli utenti un prezzo che è 9, 10 volte quello che pagano.


Non facciamoci prendere in giro, se gli importatori pagassero il prezzo fissato dai mercati finanziari,

quelli che ogni giorno i media diffondono,

ENI non avrebbe realizzato quei profitti,

si sarebbero ridotti anche al di sotto di quelli realizzati nei primi due trimestri del 2021.
 

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