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Qulacosa in Italia funziona!
Mercoledì alle 17.05 ho fatto la visita medica per il rinnovo della patente e ieri alle 14.00 il custode mi ha consegnato la raccomandata con la nuova patente. Meno di due giorni.
 


Le posizioni della neoministra alla Natalità sono nette: no all’eutanasia, no alla procreazione medicalmente assistita, no alle unioni civili e l’aborto “non è un diritto”.

Neoruinismo al potere. Roccella, Mantovano e Locatelli: questo governo ha un dna polacco (di G. Cerami)
 
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22 OTTOBRE 2022 ALLE 05:00

ROMA - Non basta dire donna. Eugenia Roccella al ministero della Famiglia, Natalità e Pari opportunità è il segno della "regressione e dell'integralismo" che caratterizzano il governo Meloni. Il mondo femminista, le donne di sinistra, le associazioni Lgbtq+ preparano la trincea.

Giorgia Serughetti, ..., dice: "Si è fatta chiarezza: altro che destra normalizzata! L'attacco ai diritti che temevamo non è stato un "al lupo al lupo": eccolo qui, nell'orientamento identitario e nelle politiche ispirate alla famiglia tradizionale". E le associazioni femministe sono pronte alla piazza, in difesa della 194 e dei diritti.
Le donne del Pd poi, con Cecilia D'Elia portavoce del coordinamento femminile, denunciano: "È peggio di quanto temessimo. Roccella è un'integralista, le nostre preoccupazioni sono confermate". La neo parlamentare e segretaria dem milanese, Silvia Roggiani dichiara: "Siamo arretrati. Lo vediamo anche dalle scelte sui diritti e sugli accorpamenti dei ministeri come la Parità insieme a Famiglia e Natalità. Non faremo sconti, né in Parlamento, né fuori".
...
Ed è l'ex ministra delle Pari opportunità, la dem Barbara Pollastrini, a indicare "la restauratrice chiusura del cerchio. È vero che c'è la prima donna premier, ma le sue scelte confermano cos'è la destra". Molte associazioni, come quelle della campagna "Libera di abortire", preparano manifestazioni. Dal circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli un duro j'accuse: "Roccella dopo il presidente della Camera Fontana è un segnale forte verso quella parte di elettorato e di Italia che si riconosce in posizioni ultracattoliche, misogine, fortemente avverse ai diritti Lgbtq+". Anche il presidente Gaynet Dario Coco afferma: "Inspiegabile mettere Roccella alle Pari opportunità, è stata tra le firmatarie del referendum contro le unioni civili fallito nel 2016".
Ivan Scalfarotto, senatore renziano, attivista Lgbtq+, twitta: "Assegnare famiglia e pari opportunità a Roccella rappresenta la volontà del nuovo governo di far regredire l'Italia sul fronte dei diritti e delle libertà delle persone. Saremo fermissimi perché si eviti qualsiasi tentazione di una deriva polacca o ungherese". E aggiunge: "Accostare il nome di Roccella alla parola natalità può essere interpretato in un solo modo. Se si volesse restringere l'ivg, l'azione a difesa di questo diritto intangibile delle donne sarà fortissima, in Parlamento e nel Paese".

Una scelta che ci riporta indietro

Il tam tam di mobilitazioni sta partendo. Marilena Grassadonia, responsabile diritti di Si, parla di una destra-destra "schierata contro i diritti". Valeria Valente, dem, ex presidente della commissione parlamentare femminicidi, afferma: "È un arretramento culturale che le scelte mostrano". D'altra parte la battaglia per i diritti non si ferma neppure in Parlamento, dove Alessandro Zan ripresenterà il ddl anti-omotransfobia che porta il suo nome. Riccardo Magi di +Europa, appena rieletto deputato, ha già depositato 8 proposte di legge sui diritti.

 
…eh niente…non c’è più nulla da fare con quelli che ignorano e bruciano…hanno perso un’altra occasione per evitare le solite figure di m…a


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Le posizioni della neoministra alla Natalità sono nette: no all’eutanasia, no alla procreazione medicalmente assistita, no alle unioni civili e l’aborto “non è un diritto”.

Neoruinismo al potere. Roccella, Mantovano e Locatelli: questo governo ha un dna polacco (di G. Cerami)
Hai detto bene, sono notte.
 
serietà competenza ed alto profilo .......

I «reduci» di Berlusconi
Quello varato oggi è il primo governo politico di centrodestra che entra in carica 11 anni dopo l’ultimo presieduto da Silvio Berlusconi, il quarto guidato dal fondatore di Forza Italia, che giurò l’8 maggio 2011. Sono quattro gli esponenti dell’attuale esecutivo che erano già ministri allora:

Raffaele Fitto (Regioni),
Roberto Calderoli (Semplificazione amministrativa),
Anna Maria Bernini (Politiche Ue, ma subentrò in un secondo tempo a Andrea Ronchi)
e la stessa Giorgia Meloni (Politiche giovanili).
Ma di quell’esecutivo facevano parte anche
Urso, come viceministro dello Sviluppo economico,
e diversi sottosegretari: Santanché, Mantovano, Crosetto, Casellati, Musumeci, Roccella. Insomma,

11 degli attuali ministri sono degli ex di quel governo.
Di cui era ministro anche Ignazio La Russa, alla Difesa, diventato nei giorni scorsi presidente del Senato.
 
Elon Musk ha deciso di rivoluzionare Twitter.

Lo sapete: il magnate di Tesla ha fatto la sua offerta, poi ritirata, poi avanzata di nuovo,
movimentando i mercati finanziari che ruotano al più fighetto dei social network.


Bene.

Pare che Musk stia pensando di licenziare 2/3 dei dipendenti di Twitter.


E la cosa mi diverte moltissimo.


Direte: ma sono famiglie che restano per strada.

No, perché in America la disoccupazione è al 3.5% e possono andare a lavorare in un’altra azienda.


Ma almeno rendiamo meno politicamente corretto questo social network.
 

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