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Non dico che dovresti andare in galera, ma hai rubato ?

SI'

Almeno la condanna.

Ma "certi" giudici .........ahahahahahah continua così. Ruba, ruba ancora.

La contestazione era di tentato furto aggravato per aver cercato di portarsi via senza pagare due bottiglie di alcolici
da un supermarket di Lecco nel 2021: il giudice Gianluca Piantadosi l'ha assolto oggi per particolare tenuità del fatto.


Ci aveva già provato poco prima,
secondo la ricostruzione resa in aula dalla guardia che quel giorno era in servizio nell'Iperal di via Montegrappa:

“l'avevo visto mettere nello zaino delle bottiglie di liquori, quindi gli avevo chiesto di tenerle in vista”.

A quel punto il giovane avrebbe riposto la merce sugli scaffali e sarebbe uscito, salvo poi rientrare nel negozio per “sgraffignare” due bottiglie.

Beccato una volta oltrepassate le casse senza pagare, l'uomo è stato quindi denunciato per tentato furto.

La stessa versione è stata confermata in aula dalla querelante, la direttrice del punto vendita.

Già il vpo Mattia Mascaro si era espresso in sede di requisitoria per l'assoluzione per l'odierno imputato,
richiesta cui si è associata il difensore d'ufficio dell'uomo, l'avvocato Simona Bove del foro di Lecco.
 
Industria automobilista : DISTRUTTA.
Azienda manifatturiere con produzione di componenti auto : DISTRUTTE
Terziario : DISTRUTTO

Questi sono i dementi che governano in europa.
E per la maggiore, sono piddioti. Che altro aspettarsi.



Accordo definitivo raggiunto, nella notte, tra le istituzioni Ue – Commissione, Parlamento, Consiglio –
per lo stop alla vendita delle auto a motore endotermico – benzina e diesel – dal 2035.

Mentre i leader europei a parole affermano di voler evitare di ripetere con la Cina gli stessi errori commessi con la Russia, è esattamente ciò che stanno facendo.


Come anni fa i progetti Nord Stream, la progressiva uscita della Germania dal nucleare e lo stop alle trivellazioni
posero le basi per la dipendenza dal gas russo, la decisione di oggi pone le basi
per la prossima dipendenza dalle materie prime e catene di valore cinesi,
imprescindibili per l’elettrificazione di massa del trasporto su gomma in tempi strettissimi –
il tutto in controtendenza con lo sforzo in atto di decoupling.


Bando fra 13 anni ma effetti subito

Quella del 2035 ci sembra oggi una data molto lontana nel tempo.
Sono 13 anni, ma è praticamente domani mattina per quanto riguarda gli investimenti necessari per adattarsi alle nuove circostanze.


Ciò che agli occhi dei cittadini europei, e purtroppo anche della politica,
si verificherà solo tra molti anni, produrrà effetti sulle nostre vite molto prima di quanto immaginiamo.


Pensiamo solo agli impianti di raffinazione.

Chi, conoscendo quella scadenza, investirà i suoi soldi per produrre i prodotti raffinati necessari a farci camminare da oggi al 2035?

E, a maggior ragione, a far camminare oltre quella data i veicoli che saranno ancora in circolazione fino ad esaurimento?



Quanto aumenteranno nel frattempo i prezzi delle materie prime

e dei componenti necessari ad elettrificare il trasporto su gomma

(privato e commerciale leggero) con una crescita della domanda così forzatamente sostenuta?



E avremo l’energia sufficiente a garantire, oltre ai consumi industriali e domestici,
la ricarica quotidiana di questo enorme parco di auto elettriche
– il tutto praticamente senza nucleare e carbone - e con gas proveniente solo dall’estero?

Bene che vada, dipenderemo dall’estero, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza e di scarsità dell’offerta, quindi di prezzi.


Una pianificazione in puro stile sovietico che non mancherà di rivelare molto presto le sue aberrazioni.

Ma a quanto pare la storia non è stata di lezione né di ispirazione.


Come si può pensare che qualche decina di burocrati – e non il mercato –
possano decidere a tavolino l’abbandono di una tecnologia, come quella del motore a scoppio,
da decenni alla portata di tutti in termini di materiali e costi,
a favore di una tecnologia che nessuno può sapere ad oggi quanto sia sostenibile a livelli di massa?


Non stiamo parlando di cannucce di plastica, ma di energia e trasporti.



Oltre ai prezzi insostenibili, una delle possibili conseguenze è che produttori di veicoli elettrici con accesso più diretto
– e magari agevolato dallo Stato – alle materie prime e ai componenti necessari, per esempio produttori cinesi,
immettano sul mercato europeo grandi quantità di veicoli elettrici a basso costo per rispondere ad una domanda che altri,
con maggiori costi, non sono in grado di soddisfare, distruggendo così l’industria automobilistica europea (e forse occidentale).


Sarebbe la desertificazione industriale.


Tutte conseguenze che sarebbe troppo ingenuo ritenere non siano state soppesate ?

Ma evidentemente, hanno ritenuto accettabile farci correre questi rischi in nome del climatismo gretino.
 
e nel mentre lo stic@zzino si è giocato ancora una volta la carta dell'obnubilazione di sticazz@te

ad onta dei mille richiami della moderazione a parlare di sieri negli opportuni luoghi(o sei puro- o sei impuro :d:),

in sintesi si è giocato la solita caciara(ce la mette tutta per far chiudere i 3d, un po' come i bambini che perdono e si portan via il pallone :rotfl: )

prememi ricordarvi lo magnificente risultato che ebbe a rangiungere lo campione suo, lo sire(lui è lo servo)

alè

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parimenti ritengo di notevole spessore il risultato sui prezzi di produzione italici

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W IL SIRE

W LI STIC@ZZINI DI TUTTO LO CREATO

W LI SERVI DEL MONDO INTIERO

:bow:
 
Niente aule di Tribunale e niente più posto di lavoro neppure per tre dei vertici della piattaforma.

Secondo quanto apprendono i giornali da fonti anonime,
Musk avrebbe messo alla porta subito dopo essere diventato il padrone di casa ben tre manager:

il capo Parag Agrawal e altri due dirigenti, il cfo Ned Segal e il chief legal officer Vijaya Gadde.
 
E mo'
Cari servi
Sono c@zzi vostri...


Non meno di 2/3 di voi servi andrà a spasso

:clap:

Avete servito mille padroni...puah
 
Dove sono gli stupidi piddioti dei 100 kg. di farina ?

L’ipotesi di reato, per quello che si apprende al momento,
è che Pfizer abbia nascosto almeno 1,2 miliardi di euro di profitti trasferendo denaro a dei rami di azienda in altri Paesi.

A riportare lo scoop era stata mercoledì 26 ottobre l’agenzia Bloomberg.

Spiega François de Tonquedet:

“La Finanza avrebbe ipotizzato che la Pfizer Italia srl, situata appena fuori Roma,
avrebbe trasferito capitali alle società sorelle dei Paesi Bassi e degli Stati Uniti
(Pfizer manufacturing llc, con sede nel Delaware, e Pfizer production llc)
per evitare il pagamento delle tasse sugli utili.

Occorre ricordare che le multinazionali non evadono, quando evadono, facendo nero.

Lo fanno sfruttando le loro ramificazioni in tutto il mondo

che permettono di trasferire parte dei ricavi su filiali in Stati con un regime fiscale più vantaggioso,

facendo così crescere l’utile netto.

Mentre i costi vengono mantenuti nel Paese con la tassazione più elevata”.
 

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