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Bisognerebbe far leggere ai ragazzi che hanno recentemente ricevuto
la lettera del ministro Valditara riguardo alla caduta del muro di Berlino e la sua ovvia celebrazione,
un breve passo di Una breve storia del potere (editore Liberilibri) di Simon Heffer.

Potrebbe servire loro per non cadere nella trappola degli intellò de sinistra, che tanto hanno criticato il ministro.


Sono poche sintetiche righe sul sistema di potere del comunismo,
che lega insieme tre dei suoi attori sovietici più importanti.

Tanto per non credere che il comunismo si «possa banalizzare nello stalinismo»:
anche non “banalizzandolo” al solo Stalin si tratta di un regime non solo illiberale,
ma mostruosamente antidemocratico, antipopolare.


Scrive Heffer:

«Trotskij leggeva sia Schopenhauer sia Machiavelli;

il primo gli insegnò che l’unica cosa importante era vincere, con qualunque mezzo.

Questo può spiegare la crudeltà con cui Trotskij esercitò il potere mentre era a capo dell’armata rossa durante la rivoluzione.

Disapprovò le opere di Ibsen a causa della loro ossessione per il destino degli individui.

Come marxista, si interessava solamente delle soluzioni collettive.

Trasse altresì ispirazione dalla rivoluzione francese, anche se disprezzò l’utopismo dei giacobini pur ammirandone l’ardore.

Perseguì una dittatura del proletariato impegnata in una rivoluzione permanente».
 
E questo era uno di quelli che la storiografia ci ha consegnato come vittime del comunismo:
in effetti fu Stalin e un suo sicario di origine spagnola ad ucciderlo nel 1940.

«Lenin voleva invece che la rivoluzione includesse anche la classe contadina povera,

ma Trotskij era interessato solamente al proletariato industriale.

Stalin, al contrario divenne sempre più ossessionato dalla conservazione del proprio potere personale,

utilizzando presunte violazioni della regola ideologica come scusa per rimuovere dissidenti e rivali, reali o immaginari.


Fu solo con la fine del fascismo nel 1945 che le dottrine centriste della democrazia sociale

e del capitalismo riuscirono ad avere un confronto diretto con il comunismo.

Grazie alla forza delle loro idee basate sull’autonomia e sulla libertà riuscirono dopo 45 anni a vincere».


È ottimista Heffer, perché non poteva immaginare le incredibili reazioni che hanno ancora i neocomunisti italiani,

quando si celebra la caduta del Muro e la fine della dittatura sovietica.
 
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IGNORANTI RADICAL CHIC DI SINISTRA


Erede diretta delle glorie dei violatori di porti che stupirono il mondo con le loro gesta nella prima guerra mondiale
e dettero alla Marina Italiana un primato finora ineguagliato, la X Flottiglia M.A.S.
ha dimostrato che il seme gettato dagli eroi nel passato ha fruttato buona messe.

In numerose audacissime imprese, sprezzante di ogni pericolo, fra difficoltà di ogni genere create,
così, dalle difficili condizioni naturali, come nei perfetti apprestamenti difensivi dei porti,
gli arditi dei reparti di assalto della Regia Marina, plasmati e guidati dalla X Flottiglia M.A.S.,
hanno saputo raggiungere il nemico nei più sicuri recessi dei muniti porti,
affondando due navi da battaglia, due incrociatori, un cacciatorpediniere e numerosi piroscafi per oltre 100.000 tonnellate.

Fascio eletto di spiriti eroici, la X Flottiglia M.A.S. è rimasta fedele al suo motto: "Per il Re e la Bandiera".

Mediterraneo, 1940 - 1943
In tutti i mari, in tutti i porti, la dove l'offesa era inaspettata, o dove, reso prudente da precedenti attacchi,
il nemico era ben premunito, sono penetrati gli Arditi della Flottiglia MAS.

Molti hanno donato la loro vita in stretta unione con l'arma che non doveva cadere in mano dell'avversario,
molti non hanno trovato la via del ritorno, alcuni sono tornati per riprendere, con rinnovato ardimento la via aspra del dovere e del sacrificio.

L'elenco delle vittoriose missioni costituisce l'aureo libro della Flottiglia:

Baia di Suda 25 - 26 marzo 1941
Affondamento dell'incrociatore York di 8.250 tsl. e grave danneggiamento della cisterna Pericles di 8.324 tsl.
Alessandria dicembre 1941
Poste fuori servizio le due navi da battaglia Queen Elizabeth e Valiant; danneggiamento della cisterna Sagona (7.750 tsl) e del C.T. Jervis.
Sebastopoli
10 giugno 1942
Affondamento di una motonave da 5.000 tsl.
12 giugno 1942
Danneggiamento di un piroscafo da 10.000 tsl successivamente affondato da aerei tedeschi.
18 giugno 1942
Danneggiamento dell'incrociatore Molotov da 10.230 tsl e affondamento di due imbarcazioni armate.
19 giugno 1942
Affondamento del sommergibile Qquoka.
1 luglio 1942

Nell'occasione della capitolazione di Sebastopoli le unità della flottiglia svolsero una intensa attività di rastrellamento, sostenendo scontri con motovedette e cannoniere. Affondamento di una motovedetta.
19 maggio 1943
Danneggiamento, dopo aspro combattimento, di due motovedette sovietiche.

Gibilterra
luglio 1942
Danneggiamento dei piroscafi Meta (1.575 tsl), Shuma (1.494 tsl), Empire Snipe (2.497 tsl) e Baron Douglas (13.899 tsl).
maggio 1943
Grave danneggiamento dei tre piroscafi carichi Pat Harrison (7.000 tls), Mashud (7.500 tsl) e Camerata (4.875 tsl).
agosto 1943
Affondamento della petroliera Thorshov (10.000 tsl) e dei piroscafi Stanridge (6.000 tsl) e Harrison Gray Otis (7.000 tsl).

Algeri
dicembre 1942 Affondamento dei piroscafi Ocean Vanquisher (7.147 tsl) e Berto (1.493 tsl); danneggiamento dei piroscafi Empire Centaur (7.041 tsl) e Armattan (6.587 tsl).

Alessandretta e Mersina
giugno luglio e agosto 1943
Affondamento dei piroscafi Orion (7.000 tsl) e Farnplant (7.000 tsl) e danneggiamento del piroscafo Kaituna (10.000 tsl).​

Appartenenti alla X Flottiglia MAS
insigniti della Medaglia d'Oro al Valor Militare
Sergente Cannoniere P.S. Emilio Barberi2° Capo Meccanico Lino Beccati
Capo Palombaro di 3a Classe Emilio BianchiTenente del Genio Militare Fernando Berardini
Tenente di Vascello Gino Birindelli Sottotenente di Vascello Ettore Bisagno
Capitano di Corvetta Junio Valerio Borghese Sottotenente di Vascello Carlo Bosio
Sottotenente di Vascello Angelo CabriniSottotenente A.N. Aristide Carabelli
Sottotenente di Vascello Nicola ConteCapo Cannoniere di 3a Classe Alessio De Vito
Tenente di Vascello Luigi Durand de la PenneTenente di Vascello Luigi Faggioni
Capitano Medico Bruno FalcomatàTenente d'Artiglieria Luigi Ferraro
Sottotenente di Vascello Roberto FrassettoCapitano di Corvetta Giorgio Giobbe
Tenente di Vascello Emilio LegnaniSottocapo Palombaro Giovanni Magro
Guardiamarina Gerolamo ManiscoCapitano G.N. Antonio Marceglia
Sottocapo Palombaro Evelino Marcolini Capo Palombaro di 3a Classe Mario Marino
Capitano A.N. Vincenzo Martellotta Capitano di Fregata Vittorio Moccagatta
2° Capo Palombaro Alcide Pedretti Palombaro Spartaco Schergat
Capo M.N. di 3a Classe Tullio TedeschiMaggiore G.N. Teseo Tesei
Sottocapo Silurista Guido Vincon
 

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