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Ora che sappiamo di chi era il missile, intendono chiedere alla Nato di far scattare il famoso articolo 5 contro l’Ucraina?



:ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet:
 
Lo so è dura da capire per chi ignora, ma .....


«È un errore credere che la tolleranza insegni ad essere tolleranti con gl’intolleranti; e la moderazione insegni ad essere stupidi.

È un errore pensare che essere obiettivi significhi essere neutrali, quando invece vuol dire stare dalla parte dei fatti.

È un errore credere per ragioni umanitarie ad un socialismo, che di umanitario ha più nulla».

Oggi il socialismo è sconfitto. Almeno formalmente.

Ma la sua eredità è più forte che mai: le sue influenze illiberali, pianificatorie, stataliste e collettiviste, sono diverse rispetto a quelle che affrontava Ricossa.

Oggi il neo-socialismo sfila per l’accoglienza, per un cibo ogm-free, per la denuncia dell’islamofobia.

Mi piacerebbe un Discorso di Ricossa dedicato allo spirito di quel grande economista torinese.
Che con gli strumenti della logica e della libertà, confutasse i luoghi comuni del socialismo strisciante di oggi.
Chi vuole l’immigrazione oggi, non lo fa per i motivi di Vernon.

Oggi un Ricossa non si vede in giro.
 
Sergio Ricossa ci ha lasciati nel 2016.

Lui riuscì a resistere a tutti gli attacchi che la cultura liberale,
in special modo quella economica liberista, dovette subire in periodi difficili
in cui le ideologie stataliste ed autoritarie sembravano non avere alternative.

Oggi è necessario che la sua voce torni a farsi sentire,
per tutti coloro che ancora non lo conoscono
e soprattutto per i giovani che si affacciano al dibattito politico e culturale.

E anche per tutti quelli che si dicono liberali e che danno segno di aver scordato i “fondamentali”.


Scriveva nel 1977, in uno dei suoi formidabili libri dal titolo Come si manda in rovina un paese (Rizzoli 1995):

Già realizzato è una sorta di compromesso storico linguistico.
Dai comunisti ai cattolici e agli imprenditori, tutti parlano ormai il politichese.
Il verbo principale del politichese è “gestire” (insieme).
Si gestisce la politica, il denaro, la cultura, l’amore, il territorio, ogni cosa.
Non diremo più soffiarsi il naso, ma gestire (insieme) la funzione nasale.
Si gestisce, si evidenzia, si incentiva, si disincentiva, si struttura, si articola.
Un economista ha già scritto “evidenziazione”.
Una cosa non cresce o diminuisce, ma si inserisce in una dinamica ascendente o discendente.
Servire il contorno alla bistecca diventa mettere la bistecca nel contesto referenziale in cui opera”.



Oggi, quasi cinquant’anni dopo, ci siamo evoluti:
non diciamo “vediamo l’andamento del tasso di inflazione” ma diciamo
“vediamo quello che è l’andamento di quella che è l’inflazione”.

I fondi, ad esempio quelli del PNRR, non vengono spesi o impiegati: vengono “messi a terra”.

È anche così che si manda in rovina un paese.


E noi, con queste pillole Ricossiane, ci opporremo a queste forme di declino.
 
Poveretti. Non si danno pace. Sempre peggio per loro, più di ieri, meno di domani ahahahahahah


I collettivi studenteschi preparano una nuova manifestazione contro il governo.

Dopo le accese (e violente) proteste dei giorni scorsi a Roma e Bologna,
questa volta sarà Milano ad ospitare un nuovo corteo organizzato dagli studenti rossi.

La manifestazione contro l’esecutivo di centrodestra è in programma per il prossimo 18 novembre.
Partenza prevista alle 9.30 da largo Cairoli.

Il nome è tutto un programma e lascia poco spazio all’immaginazione: ‘No Meloni day’.


Ancora una volta bersaglio delle mire rosse sarà dunque il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’esecutivo da lei guidato.

Un “governo di rigurgiti del ventennio”, lo definiscono i collettivi giustificando in una nota le motivazioni alla base della protesta.
“Siamo la generazione meticcia. Guardiamo con orrore alla chiusura dei confini e alle stragi nel mar Mediterraneo.
Costruiamo solidarietà e antirazzismo, e pretendiamo di fermare le guerre, non le persone.
Siamo la generazione queer e transfemminista. Vogliamo la libertà di essere noi stessi, liberi da discriminazioni e violenza.
Vogliamo il diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito e non vogliamo che i nostri corpi siano controllati in nome di valori che non ci appartengono.
Pretendiamo un’educazione di genere
, al consenso e al piacere”,

si legge nella nota diffusa dal centro sociale ‘Cantiere’ nella quale viene annunciata la mobilitazione.

E ancora: “Siamo la generazione antifascista.
Queste elezioni hanno visto vincere una maggioranza che rappresenta tutto il marcio di questo sistema:
gli investimenti nella guerra e nell’industria fossile, i porti chiusi, lo sfruttamento e l’attacco ai diritti di tuttx.
Mentre questo governo guarda con nostalgia al passato, il presente a noi sta stretto, e ci riprendiamo il futuro.
Scendiamo in piazza contro questo governo di rigurgiti del ventennio”, concludono i collettivi.


Porti aperti e libertà da ogni forma di violenza e discriminazione.
Questo è quanto chiedono i giovani della generazione meticcia e antifascista, come loro stessi amano definirsi.


Peccato solo che in quel “vogliamo la libertà di essere noi stessi, liberi da discriminazioni e violenza” risieda tutta l’ipocrisia rossa.

Sì, perché fino ad oggi gli unici ad aver assunto atteggiamenti violenti e discriminatori sono stati proprio i collettivi.

Gli scontri in Sapienza con le forze dell’ordine, l’occupazione della Facoltà di Scienze Politiche,
l’aggressione a Fabio Roscani e Daniele Capezzone, i muri dei negozi imbrattati e il manichino di Giorgia Meloni
appeso a testa a giù sotto le Due Torri di Bologna né sono prova.


Ebbene, se è questa la reale natura dei giovani collettivi risulta alquanto difficile assecondare la loro richiesta di “essere liberamente noi stessi”.


Libertà non significa

libertà di aggredire,
imbrattare,
censurare o
occupare.

Ciò che questi giovani invocano non è libertà, bensì caos.


La libertà individuale finisce dove inizia quella altrui,

sosteneva giustamente il premio Nobel per la pace Martin Luther King.


E da bravi pacifisti quali dicono di essere, questo, i collettivi dovrebbero saperlo.
 
Assommiamo ai pdioti, ai collettivi, ai radical chic di sinistra, all'informazione mediatica, a meta,
questi dementi ed avremo un bel futuro per i nostri figli e nipoti.


Il Mondo ha bisogno di un Grende Reset.
Cavalcando l’onda della pandemia, delle guerre, del climate change e di chi, più ne ha più ne metta,
dal World Economic Forum, Klaus Schwab torna a parlare della necessità di ristrutturare il mondo.

Schwab, parla di opportunità, riferendosi però a questi grandi momenti di crisi,
l’opportunità di cambiare il mondo nella direzione in cui desiderano loro.


L’economia secondo il WEF è un’economia molto poco liberista,
molto orientata da leader (li definisce così) che sanno il fatto loro,
ma che nessuno ha liberamente scelto.

Così tutto il male del Mondo diventa, come scrivono nel sito, l’occasione per riscrivere tutto, cambiare tutto, resettare tutto.


La crisi del Covid-19 e le perturbazioni politiche, economiche e sociali che ha causato
stanno cambiando radicalmente il contesto tradizionale del processo decisionale.

Le incoerenze, le inadeguatezze e le contraddizioni di molteplici sistemi,
dalla sanità e dalla finanza all’energia e all’istruzione,
sono più esposte che mai in un contesto globale di preoccupazione per le vite, i mezzi di sussistenza e il pianeta.

I leader si trovano a un bivio storico, gestendo le pressioni a breve termine contro le incertezze a medio e lungo termine.

Mentre entriamo in una finestra di opportunità unica per plasmare la ripresa,
questa iniziativa offrirà spunti per aiutare a informare tutti coloro che determinano lo stato futuro delle relazioni globali,
la direzione delle economie nazionali, le priorità delle società, la natura dei modelli di business e la gestione di un bene comune globale.

Attingendo alla visione e alla vasta esperienza dei leader impegnati nelle comunità del Forum,
l’iniziativa Great Reset ha una serie di dimensioni per costruire un nuovo contratto sociale che onori la dignità di ogni essere umano”.



Schwab non dice molto in termini di pianificazione nel suo discorso al G20,
ma lascia intendere la direzione che darebbe al Mondo.

Nel frattempo invita tutti ad affidarsi ai leaders, ai loro leaders
ed alla loro idea nuova di Mondo


Ma non varebbe la pena che si presentassero alle prossime elezioni da qualche parte nel Mondo?


Anzi, chi ci dice che non lo stiano già facendo? Inquietante no?!


MA QUESTO, QUALE TITOLO AVEVA DI PARLARE AL G 20?
 
Ahahahahahahah non c'è pace per i sinistronzi pdioti


Troppo bravo non può fare il sindaco: va punito e destituito.

Così in Italia ragiona la sinistra.


Marco Bucci è una sorta di eroe nazionale.
L’uomo a cui si deve la ricostruzione del Ponte Morandi in meno di due anni.
Un capolavoro di efficienza senza precedenti (e temo senza repliche) per l’Italia intera.

All’inizio dell’anno, Bucci è stato confermato sindaco di Genova a furor di popolo.
Nel confronto delle urne.

La sinistra ne è uscita addirittura umiliata.

Ma siccome la sinistra – soprattutto certa sinistra – è un cancro per il Paese, non ci sta.

E ha chiesto al Tribunale di destituirlo.
 
Le autorità tedesche stanno intensificando i preparativi per la fornitura di contanti di emergenza
in caso di blackout per mantenere l’economia in funzione, secondo quanto dichiarato da quattro persone coinvolte,
mentre la nazione si prepara a possibili interruzioni di corrente derivanti dalla guerra in Ucraina, secondo quanto riportato da Reuters.



I piani prevedono che la Bundesbank, la banca centrale tedesca, accumuli altri miliardi
per far fronte a un’impennata della domanda e a possibili limiti ai prelievi, ha dichiarato una delle persone coinvolte.


I funzionari e le banche stanno anche esaminando la distribuzione,
discutendo ad esempio l’accesso prioritario al carburante per i trasportatori di contante, hanno detto altri,
commentando i preparativi che si sono accelerati nelle ultime settimane dopo che la Russia ha ridotto le forniture di gas.






Le discussioni sulla pianificazione coinvolgono la banca centrale,
il regolatore dei mercati finanziari BaFin e diverse associazioni del settore finanziario,
hanno dichiarato le persone, alcune delle quali hanno parlato a condizione di anonimato di piani privati e in evoluzione.


Sebbene le autorità tedesche abbiano pubblicamente minimizzato la probabilità di un blackout,
le discussioni dimostrano quanto seriamente prendano la minaccia
e quanto lottino per prepararsi a potenziali interruzioni di corrente paralizzanti causate dall’aumento dei costi dell’energia o addirittura da sabotaggi.



L’accesso al contante è particolarmente preoccupante per i tedeschi,
che ne apprezzano la sicurezza e l’anonimato e che tendono a usarlo più di altri europei,
con alcuni che ancora accumulano marchi tedeschi sostituiti dall’euro più di due decenni fa.


Circa il 60% degli acquisti quotidiani viene pagato in contanti,

secondo un recente studio della Bundesbank che ha rilevato che i tedeschi, in media,

prelevano più di 6.600 euro all’anno principalmente dai bancomat.


In Germania quindi si fanno scorte di contanti per far fronte ad eventuali blackout,

e in Italia si fanno polemiche per un limitato aumento del tetto nell’uso.


Sarebbe interessante vedere cosa potrebbe succedere nel caso ci fossero dei blackout estesi anche in Italia, con la gente senza contante.
 
Le autorità tedesche stanno intensificando i preparativi per la fornitura di contanti di emergenza
in caso di blackout per mantenere l’economia in funzione, secondo quanto dichiarato da quattro persone coinvolte,
mentre la nazione si prepara a possibili interruzioni di corrente derivanti dalla guerra in Ucraina, secondo quanto riportato da Reuters.



I piani prevedono che la Bundesbank, la banca centrale tedesca, accumuli altri miliardi
per far fronte a un’impennata della domanda e a possibili limiti ai prelievi, ha dichiarato una delle persone coinvolte.


I funzionari e le banche stanno anche esaminando la distribuzione,
discutendo ad esempio l’accesso prioritario al carburante per i trasportatori di contante, hanno detto altri,
commentando i preparativi che si sono accelerati nelle ultime settimane dopo che la Russia ha ridotto le forniture di gas.






Le discussioni sulla pianificazione coinvolgono la banca centrale,
il regolatore dei mercati finanziari BaFin e diverse associazioni del settore finanziario,
hanno dichiarato le persone, alcune delle quali hanno parlato a condizione di anonimato di piani privati e in evoluzione.


Sebbene le autorità tedesche abbiano pubblicamente minimizzato la probabilità di un blackout,
le discussioni dimostrano quanto seriamente prendano la minaccia
e quanto lottino per prepararsi a potenziali interruzioni di corrente paralizzanti causate dall’aumento dei costi dell’energia o addirittura da sabotaggi.



L’accesso al contante è particolarmente preoccupante per i tedeschi,
che ne apprezzano la sicurezza e l’anonimato e che tendono a usarlo più di altri europei,
con alcuni che ancora accumulano marchi tedeschi sostituiti dall’euro più di due decenni fa.


Circa il 60% degli acquisti quotidiani viene pagato in contanti,

secondo un recente studio della Bundesbank che ha rilevato che i tedeschi, in media,

prelevano più di 6.600 euro all’anno principalmente dai bancomat.


In Germania quindi si fanno scorte di contanti per far fronte ad eventuali blackout,

e in Italia si fanno polemiche per un limitato aumento del tetto nell’uso.


Sarebbe interessante vedere cosa potrebbe succedere nel caso ci fossero dei blackout estesi anche in Italia, con la gente senza contante.
probabilmente i geni che vogliono abolire il contante non hanno ben presente cosa succederebbe in caso di problemi con internet dovuti ai più svariati motivi. anche andare al supermercato diventerebbe un problema. ma va bene così. cancelliamo il denaro. da quando esiste il mondo esiste il denaro cash. ma noi siamo più furbi e intelligenti e quindi basta denaro contante
 



Ora che sappiamo di chi era il missile, intendono chiedere alla Nato di far scattare il famoso articolo 5 contro l’Ucraina?



:ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet:
questo episodio dovrebbe far riflettere su tutte le provocazione finora messe in atto. Non mi capacito come i media diano risalto sproporzionato a qualunque puttanata sia detta da parte di un qualunque cazz.ne ucraino. mentre altri accadimenti sono prontamente messi in dimenticatoio. avete più sentito una notizia sul NS fatto saltare? chissa come mai. mi auguro qualche provocazione, prima o poi, non vada a segno
 
Gianni Er Pinocchio si sta allegramente superando.


Er fuoco amico ahahahah


:d: :d: :d: :d::d::d:


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