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Calenda ha un programma ben preciso, innescare la crisi di governo il prima possibile, ed infatti si è alleato con uno dei massimi professionisti in materia :d:

E questi avrebbero dei programmi politici per il futuro del Paese?!?!…Calenda, Renzi e soci, cioè il pd, hanno come unico obiettivo il governo tecnico ad libitum…


 
Ultima modifica:
Calenda ha un programma ben preciso, innescare la crisi di governo il prima possibile, ed infatti si è alleato con uno dei massimi professionisti in materia :d:

E questi avrebbero dei programmi politici per il futuro del Paese?!?!…Calenda, Renzi e soci, cioè il pd, hanno come unico obiettivo il governo tecnico ad libitum…



ma sto modello Draghi che è??
A suo tempo l'hanno chiamato per portare avanti discorso PNRR e uscita dal covid....
Mo' sembra che abbia la bacchetta magica.
Ripeto io lo vorrei vedere all'opera con deficit al 2%, rincaro bollette e nessun acquisto tds dalla BCE e poi vediamo se li farebbero ballare la tarantella.
 
Veramente mi chiedo, ma come fa un'elettore a votare questa gente ?
Il declino cognitivo per questi elementi è irriversibile ed inarrestabile.


La direzione del Pd, convocata nella tarda sera di Ferragosto dal segretario Enrico Letta,
ha approvato la delibera per la votazione delle liste per le elezioni politiche del 25 settembre,
con 3 contrari e 5 astenuti.

Alla votazione non hanno preso parte i componenti di Base riformista,
la corrente timonata dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dall’ex ministro Luca Lotti.

Quest’ultimo non compare nelle liste, decisione maturata al termine di un durissimo braccio di ferro.


La riunione, calendarizzata inizialmente alle 11 di mattina, ha subito vari rinvii:
slittata alle ore 15, poi ulteriormente procrastinata alle 20,
si è infine svolta alle 21.30 per via della forti tensioni interne.


“Fisiologiche turbolenze”, le hanno definite dal Nazareno.


A sorpresa il virologo Andrea Crisanti.

“La mia avventura finisce qui: comunicherò la mia non accettazione della candidatura.
Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi,
sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra.
Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima.
Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”.
Così una polemica Monica Cirinnà.


Tra i nomi c’è anche quello del costituzionalista Stefano Ceccanti,
candidato al proporzionale in Toscana al quarto posto, una elezione di fatto impossibile.
Lo stesso Ceccanti ha fatto poi sapere che rinuncerà.
 
Questi sono i millantatori dell'informazione, tanto cari ai nostri "amici" che detestano il diffondersi della VERITA'


Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un pezzo riguardo al numero dei rifugiati ucraini
ed i principali paesi in cui essi sono fuggiti dall’inizio del conflitto ad oggi.


La fonte a cui abbiamo fatto riferimento è un rapporto delle Nazioni Unite, realizzato dall’Alto Commissariato, c

he rivela che un rifugiato ucraino su tre è scappato in Russia.

Al momento, infatti, sui circa 6 milioni di rifugiati la Russia ne conta circa 2 milioni,
aggiudicandosi il primato tra gli altri paesi. A seguire Polonia e Germania.


Nonostante il dato inequivocabile e la fonte più attendibile per eccellenza,

Butac che come missione dovrebbe, e ripetiamo dovrebbe,

avere quella di riconoscere le fake news, ha contestato il nostro pezzo.



Motivazione? Propaganda, che ora va tanto di moda quasi quanto parlare in corsivo.


La cosa surreale è che il “noto” Maicolengel scrive nel pezzo di protesta:

“L’articolo (il nostro ndr) riporta il dato per come viene presentato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, ed è un dato corretto.
In Russia, al momento, secondo UNCHR, si trovano quasi due milioni di rifugiati provenienti dall’Ucraina. Non ci sono dubbi in merito”.

Butac non ha dubbi quindi sulla veridicità delle informazioni che noi abbiamo riportato,
ma decide lo stesso di “sbugiardarci”.

In che modo? Dandoci ragione!



Una giravolta incomprensibile che i ricercatori di bufale giustificano così:

“Ma questo (il dato oggettivo ndr) significa che i civili ucraini stanno coscientemente scegliendo la Russia come rifugio invece che altri paesi europei?”.
E aggiungono: “La questione non può limitarsi a questo, perché pur essendo corretto quel numero,
ovvio che per tanti andare in Russia fosse la scelta più facile e sicura, invece che attraversare zone in cui si sparava e bombardava”.


Motivazioni, quelle di Butac, rette su mere ipotesi sul perché e come i rifugiati siano andati in Russia.


Dati e numeri incontestabili, quelli del nostro pezzo, che riportano un’oggettiva realtà senza sovrastrutture o tentativi di manipolazione.


Insomma: di fronte alle affermazioni del sedicente Maicolengel (che non sappiamo, per altro, se sia un giornalista o meno)
non possiamo fare altro che voltare pagina e farci una bella risata (amara).
 
Un’altra che campa senza lavorare. Finchè dura…..


Accade che l’ennesima Giovanna d’Arco e frecce contro il sessismo
se la pigli con un corso di sommelier che richiedeva la gonna (per le donne), laddove ella voleva i pantaloni.

Ne nasce una tempesta in bicchier d’acqua a base di email, destinata a sfociare nel solito puttanaio social.

Solo che questa Nicole Hesslink, 32enne americana giapponese, “fotografa di lifestyle e food”,
cioè una che sbarca il lunario selfando se stessa in giro per il mondo insieme a piatti vegani/esotici/bio/gender,
le professioni della modernità oggi racchiuse nella bolla influencer, non aveva calcolato che a Fermo, dove vive,
sono – siamo, in verità – piuttosto ‘gnoranti.


Per farla breve, i sommelier alla fine si sono, come usa dire qua, “abbottati lì cojoni”
e l’hanno segnalata alla Fis, associazione nazionale di categoria, che l’ha denunciata chiedendole i danni.

A questo punto, la cittadina del mondo “si preoccupa e terrorizza”.

Per se stessa?

Per le conseguenze giudiziali?

Un po’: ma, soprattutto, per il destino di questa terra sessista e maschilista che non sa dove va.

La ragazza, è ovvio, aspetta il sostegno dell’arcipelago vestale di sinistra, le Boldrine, le Murgie, le Cirinnà (col cane o senza?),
e che cerchi di cogliere il meglio, si può capire.

Quello che però “abbotta” è il repertorio:

sempre lo stesso,

stantio,

andato in acido come un vino acetato.

La dignità femminile, il razzismo, un Paese in cui non si può vivere (e va beh, torna a casa tua Hesslink).

Manca giusto Giorgia Meloni che impone la divisa da gheisha, ma è questione di giorni.

Francamente, non se ne può più.

E francamente, infischiarsene non è possibile perché queste sono più incombenti della quarta dose,
una volta che han fiutato l’osso della fama effimera non lo mollano più.

La miss aveva pubblicato lei, se non abbiamo capito male, il carteggio mail in cui dava degli obsoleti e sessisti ai sommelier:
più chiaro di così… “Ah, ma io non li ho nominati”.

No, ha solo detto di che si trattava, a quali corsi si riferisse, in quale cittadina di provincia.

Risultato: tocca stabilire il tasso sessista del sommelier con la gonna, in quanto donna, per la Madonna (cit. architetto Melandri).

Solita questione di lana caprina, di sesso degli angeli, ma questi sono i tempi.

Siccome non c’è dubbio alcuno che in questo tempo alla rovescia alla fine passerà la linea del no al sessismo vinicolo,
siamo destinati a dover aggiornare un po’ tutte le professioni:
le hostess, per esempio, mai più con la gonna, neanche al ginocchio;
le atlete di ginnastica artistica, manco a pensarci;
le nuotatrici, direttamente in costumone unico rinforzato in lega di ghisa;
le ballerine della televisione, retrocesse ai costumi asessuati come piaceva a Pio XII,
che come conquista femminista è il massimo.

Sono donna e quindi voglio vestirmi da maschio, se no è sessismo.

Il Don Camillo di Guareschi chioserebbe perfido: le donne hanno raggiunto la possibilità di vestirsi da uomini, come in Cina.

Adesso si tratterebbe di capire se potranno vestirsi anche da donne.
 
Un ringraziamento particolare all'europa.
Ennesimo ringraziamento "al migliore" che ha retto le sorti del nostro paese
portandolo alla regressione, nella speranza che venga dimenticato.
Grazie, grazie di cuore al PdF



Le sanzioni europee non sono semplicemente fallimentari
nel danneggiare l’economia e le esportazioni di energia da parte della Russia,
ma sono particolarmente efficaci nel distruggere l’economica europea.


Il problema è che non abbiamo ancora visto nulla degli effetti devastati che l’esplosione dei costi in bolletta,

il razionamento del gas e o blackout dell’energia elettrica provocheranno sull’economia reale e sulle nostre vite.



I dati ufficiali e le stime di ARERA, l’autorità italiana competente in materia, parlano chiaro:

la componente energia delle bollette dell’elettricità è quadruplicata

(da circa 0.10 euro per kWh ad oltre 0.40 euro per kWh come stima dell’ultimo trimestre del 2022)

in poco più di un anno per la cosiddetta “maggior tutela” (che non ha quindi tutelato per nulla il consumatore finale).


Per il gas, dopo essere raddoppiati in un anno,

da circa 0.8 euro per metro cubo a circa 1.4 euro per mc,

la stessa ARERA ha avvisato che dal primo ottobre 2022

questo prezzo raddoppierà a circa 2.8 euro per metro cubo.


Valore insostenibili per le famiglie e le imprese italiane.
 

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