ZeroHedge (a firma Simon White, strategist macro di Bloomberg):
I Treasury USA stanno perdendo il loro status di “bene rifugio”?
Secondo l’analisi pubblicata oggi, i titoli di Stato americani – storicamente considerati tra gli asset più sicuri al mondo – potrebbero non esserlo più.
Ecco i punti principali:
• Fuga di capitali: sempre più investitori stranieri stanno ritirando capitali dagli asset statunitensi. Il motivo? Il declino dello status del dollaro come valuta di riserva e il peggioramento dei fondamentali fiscali USA.
• Rischio recessione + deficit: se l’economia americana entrasse in recessione, il deficit fiscale potrebbe superare il 10% del PIL. Questo scenario aumenterebbe enormemente l’offerta di Treasury in un contesto di domanda in calo, creando il rischio di una “buyers’ strike”.
• Un’Amexit? L’autore paragona la situazione a una “Brexit americana”, con gli Stati Uniti che rivedono i rapporti commerciali globali e si isolano sempre di più. Come nel Regno Unito post-Brexit, ciò potrebbe spaventare i capitali e indebolire la valuta.
• Debolezza strutturale del dollaro: il DXY ha perso fino al 7% da inizio anno, annullando quasi del tutto il rally post-elettorale. Un dollaro più debole aumenta i prezzi delle importazioni (effetto simile a una tassa sui consumi), colpendo il potere d’acquisto e contribuendo all’inflazione.
• Mercati azionari in ritirata: i flussi netti verso l’equity USA (soprattutto fondi domiciliati all’estero) stanno crollando. L’interesse straniero verso gli asset americani sta evaporando.
• NIIP ai minimi storici: la posizione patrimoniale internazionale netta degli USA è ormai a -90% del PIL (circa -23.000 miliardi di dollari), un livello mai visto.
• Problema politico: l’uso del dollaro come arma geopolitica (es. sanzioni, congelamento beni russi) ha fatto perdere fiducia nel fatto che la valuta e i Treasury siano strumenti “neutrali” e liberi da interferenze politiche.
• Alternative ai Treasury: con altri Paesi (Germania, Giappone, UK, Cina) pronti a lanciare programmi di stimolo fiscale per contrastare un potenziale shock globale da dazi, il bisogno di rifugiarsi esclusivamente nei bond USA potrebbe svanire.
• Possibile repressione finanziaria: se i capitali non torneranno spontaneamente, gli USA – come altri – potrebbero ricorrere alla repressione finanziaria (obblighi, controllo flussi, nuovi QE) per trattenere o attirare investimenti.
Conclusione:
Il dollaro e i Treasury non sono più automaticamente considerati “risk-free”. Un asset smette di esserlo quando:
1. Viene usato come arma politica;
2. Affronta un eccesso di offerta incontrollata;
3. Il rischio maggiore arriva dallo stesso emittente.
Insomma, il rifugio potrebbe non essere più così sicuro.