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“In tema di automotive il Partito Popolare Europeo
è ora che agisca coerentemente con ciò che dice
e ciò che scrive ufficialmente prima che si arrivi alla morte del settore”



“Il PPE è ora che si dimostri coerente con il suo documento stilato e approvato nel novembre scorso;
un documento chiaro che ricalca perfettamente le nostre posizioni;
adesso è arrivato il momento di decidere e cambiare radicalmente strada”.

Von der Leyen: “deve decidere perché non si può stare fermi. Basta con divieti stupidi.
Non cambiare significa accompagnare il più importante settore industriale dell’Europa alla morte”.



“Anche alcune dichiarazioni del presidente dei Popolari Manfred Weber
ricalcano la nostra posizione su ‘neutralità tecnologiche’ e sullo stop a stupidi divieti”.

“Mi aspetto che dalle parole seguano i fatti
e che alla riunione strategica finalmente tutto il settore, territori, componentistica e costruttori, abbia un’unica voce”.


“Ora basta assist ai cinesi, cambiare per salvare la nostra industria e i posti di lavoro.
Solo così ci sarà un futuro sostenibile, solo se avremo ancora un protagonismo settoriale
riusciremo a contribuire ad una mobilità sostenibile attraverso tutte le soluzioni tecnologiche esistenti
che la ricerca e l’innovazione ci metteranno a disposizione”.
 
Ahahahahah

È un plebiscito al governo Meloni quello che arriva dal gotha dell’economia italiana, riunito a Cernobbio.

Questo per lo meno è quanto emerge dal sondaggio realizzato al Forum Teha di Cernobbio
tra la platea di manager e imprenditori riuniti come ogni anno sulle sponde del lago di Como.

Degli oltre 200 intervistati, più dell’80% giudica positivamente l’operato del governo Meloni a metà mandato,
il 25% gli dà un voto di 8 o 9, il massimo della scala proposta.


Impietoso all’opposto il giudizio sulle opposizioni,
il cui operato è giudicato negativo da oltre il 70% dei sondati.

Una doccia gelata per i leader del centrosinistra accorsi oggi a Cernobbio a dialogare con gli imprenditori,
da Matteo Renzi a Carlo Calenda sino alla stessa segretaria del Pd Elly Schlein.

Quest’ultima ieri aveva partecipato anche al contro-vertice di Cernobbio “Sbilanciamoci”,
mentre il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha marcato le distanze
intervenendo al forum economico in collegamento video.
 
Ancora dippiù dippiù......ahahahahahah

“Mi aspetto che il governo in questa manovra ci ascolti
perchè noi siamo pronti a collaborare per migliorare la vita dei cittadini.
Noi non facciamo scelte ideologiche”.

”Noi partecipiamo alle elezioni regionali se c’è un candidato che ci convince.

Io Fico non lo sostengo.
Non lo sosterrò mai, così come Tridico.


Sono dei populisti
che non hanno mai gestito niente
e quando hanno gestito, nel caso di Tridico,

propongono solo il reddito di cittadinanza”.
 
Questa era aggiornata al 23 agosto .........poveretti.

Classifica dei 10 tennisti più pagati nel 2025:


1. Carlos Alcaraz:
48,3 milioni. In campo: 13,3. Fuori dal campo: 35
2. Jannik Sinner: 47,3 milioni. In campo: 20,3. Fuori dal campo: 27
3. Coco Gauff: 37,2 milioni. In campo: 12,2. Fuori dal campo: 25
4. Novak Djokovic: 29,6 milioni. In campo: 4,6. Fuori dal campo: 25
5. Aryna Sabalenka: 27,4 milioni. In campo: 12,4. Fuori dal campo: 15
6. Qinwen Zheng: 26,1 milioni. In campo: 5,1. Fuori dal campo: 21
7. Iga Swiatek: 24 milioni. In campo: 9. Fuori dal campo: 15
8. Taylor Fritz: 15,6 milioni. In campo: 8,6. Fuori dal campo: 7
9. Frances Tiafoe: 15,2 milioni. In campo: 3,2. Fuori dal campo: 12
10. Daniil Medvedev: 14,3 milioni. In campo: 4.3. Fuori dal campo: 10
 
Cari attori e politici che cercate sotto sotto un po’ di visibilità
alla comoda ombra di una malintesa causa palestinese state cadendo nel ridicolo.

Come a Venezia e come durante l’indimenticabile diretta della premiazione a Hollywood party,
trasmissione cult di Rai radio 3 trasformata all’uopo a cassa di risonanza del pensiero unico pro-Pal.

Il problema che non avete considerato non è eludibile: Gaza non è il Vietnam. E non lo sarà mai.

Manca, per citare Apocalypse now, “l’odore del napalm la mattina”. E d’altronde manca anche il napalm.

Dove lo trovi al mondo un esercito che fa evacuare la popolazione civile
prima di bombardare obiettivi militari-terroristici protetti contro la loro volontà da scudi umani?

Cioè gli stessi palestinesi che si pretende di rappresentare con la resistenza armata?

E questa risibile Flotilla “che voleva voleva navigar” non è un’iniziativa umanitaria bensì propagandistico pubblicitaria.


Per cui sarebbe ora che qualcuno cominci ad avere dubbi invece che certezze.
 
Vi ha sferzato pure il vostro idolo ebreo – di sinistra – Bernard-Henry Lévy su La stampa qualche giorno fa.

Ma quale genocidio – ha scritto Levy – ci sarebbe stato in uno spazio limitato come Gaza con 60mila morti
(ammesso e non concesso che il numero sia quello) su oltre due milioni di persone?

Ma avete presente, tanto per restare ai tempi nostri,
cosa fu fatto in Cecenia o in Rwanda?

O anche a Srebrenica?


Ma anche cosa fecero gli alleati a Dresda o gli Stati Uniti a Hiroshima e Nagasaki?

O gli antichi romani a Cartagine?

Perché non cogliete le proporzioni e i paradossi delle vostre accuse ?
 
Riconsegnate le varie coppe Volpi e Leoni d’oro e d’argento
che avete dedicato alla Freedom Flotilla alla direzione del festival,
perché state dimostrando di non essere degni di tenerle a casa.

Una menzione particolare va infine alla su citata trasmissione Hollywood party,
doppiamente responsabile di alimentare il conformismo che porta alla mistificazione della realtà su Gaza.

E questo in quanto condotta da persone di enorme competenza cinematografica,
ancorché talvolta annebbiate da quello che Pier Paolo Pasolini nell’indimenticabile Uccellacci e uccellini,
con protagonista Totò, definiva “un corvo chiamato ideologia”.

Con riferimento all’uccellaccio che accompagnava l’attore napoletano in quella sorta di indimenticabile peregrinazione francescana.


Cadete, anzi sprofondate, ogni giorno che passa di più nel ridicolo.

Meglio inventarsene un’altra.
 

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