SOLO UNA MENTE EDUCATA PUO' CAPIRE UN PENSIERO DIVERSO DAL SUO SENZA LA NECESSITA' DI ACCETTARLO

Attenzione al falso sms mandato su Whatsapp con un link per scaricare il green pass.

L’allarme arriva dalla polizia postale che avverte:


“Negli ultimi giorni, numerosi utenti stanno segnalando la ricezione tramite whatsapp del seguente messaggio:
In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass covid-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina”.


Cliccando sul link, però, “l’ignaro utente viene catapultato su una finta pagina istituzionale con numerosi loghi simili agli originali”.

Proseguendo nella navigazione sul sito, all’utente viene richiesto di inserire i propri dati personali e/o bancari con l’obiettivo di utilizzarli fraudolentemente.



La Polizia Postale raccomanda sempre di “fare molta attenzione ai link indicati nei messaggi
e di aprirli solo dopo averne accertato la veridicità della fonte di provenienza. Non inserire mai i propri dati personali, soprattutto quelli bancari”.


Eventuali messaggi sospetti potranno essere segnalati sul portale della Polizia Postale www.commissariatodips.it
 
Ci sono persone che, pur sentendo qualcosa che non andava nel proprio corpo,
hanno scelto di rinviare visite mediche preziose a data da destinarsi perché spaventati dalla pandemia, preferendo evitare gli ospedali.

Ed altre che, invece, non hanno nemmeno avuto la possibilità di scegliere.

Lo racconta un’inchiesta realizzata da Roberto Saporiti della Sissa di Trieste e pubblica sul Corriere della Sera,
nella quale si sottolinea come dall’inizio del primo lockdown il governo abbia “rimodulato l’attività differibile” del sistema sanitario.


Ovvero rimandato analisi e cure che, però, in alcuni casi richiedevano la massima urgenza.



Una sorta di seconda epidemia, non legata a un virus e che si è abbattuta su quei pazienti bisognosi di diagnosi e aiuti,
costretti invece a dover attendere a causa del Covid-19, che ha messo in ginocchio il sistema sanitario.

E così, ecco moltiplicarsi visite ed esami di prevenzione non affrontati, sale chirurgiche chiuse, cure posticipate.

Con costi altissimi, ancora non decifrati del tutto.


Davide Croce dell’Università Liuc ha stimato che nel 2020 gli italiani
hanno ricevuto 73 milioni di prestazioni specialistiche in meno rispetto all’anno prima,
con i ricoveri calati di circa un quarto e di un ulteriore 11% nei primi sei mesi di quest’anno sullo stesso periodo di quello passato.

Sempre nel 2020 le mammografie sono diminuite del 32%, mentre in Sardegna e in Lombardia si sono quasi dimezzate.

Le stesse tendenze sono state riscontrate anche negli screening di colon e retto,
mentre le terapie per malattie gravi hanno subito gli effetti del rallentamento delle attività sanitarie e della conversione di interi reparti in terapie intensive.


Secondo Francesco Cognetti, presidente della Confederazione degli oncologi,
negli ultimi 15 mesi in Italia abbiamo assistito a “ritardi e cancellazioni di oltre 100 mila interventi chirurgici per tumore”.


Con la conseguenza di aver perso, durante la pandemia, tante vite per motivi ufficialmente diversi dal Covid.


Dopo la Spagna, l’Italia è il Paese che ha fatto segnare nel 2020 più morti “in eccesso”,
ovvero quelli che non avevano mai ricevuto una diagnosi del virus.

Ogni due decessi per il contagio, se ne conta uno formalmente attribuito a cause diverse:
circa 40 mila morti in più del solito, che restano da spiegare.
 
Se devo proprio scegliere fra un "comico" ed un "giullare", preferisco il primo.
Ridere non ha mai fatto male......




Continua la guerra intestina tra l'aspirante capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte,
e Beppe Grillo padre fondatore che in questi giorni ha ripudiato il suo pupillo.

Grillo in queste ore ha silurato l'avvocato, che durante la conferenza stampa
che si è tenuta lunedì 28 giugno ha preteso pieni poteri all'interno del Movimento,
dichiarando di non voler essere un "capo dimezzato".


Durissima la replica di Grillo:

"Non può risolvere i problemi del Movimento, non ha la visione politica".

Il video sul blog era atteso già nelle ore successive ma ci è voluto un po' a Grillo per preparare una risposta adeguata alle bordate dell'ex premier.


Se non era ancora chiaro, con l'ultimo botta e risposta Beppe Grillo ha definitivamente esautorato Giuseppe Conte,
che quindi non prenderà la guida politica del Movimento 5 Stelle.

L'ex comico è un fiume in piena contro quello che fino a poche settimane fa era considerato (dai grillini) il salvatore della Patria
e l'uomo che avrebbe condotto il M5S alla vittoria delle prossime elezioni.


"Mi sento come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca
che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più)
che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo"


ha attaccato Grillo.

L'elevato, quindi, infilza l'avvocato del popolo grillino:

"Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale,
ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema.
Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio.
E invece vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione)
e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente)".



Tra la supercazzola e l'affondo a Conte, Beppe Grillo sostiene che questi problemi
non possano attualmente essere risolti dall'ex premier, perché

"non ha né visione politica,

né capacità manageriali.

Non ha esperienza di organizzazioni,

né capacità di innovazione.

Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi",


ha detto rivolgendosi agli elettori M5S.


Le parole di Beppe Grillo contro Giuseppe Conte pesano come macigni e nascondono accuse precise:

"Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata

si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco.

Le organizzazioni orizzontali come la nostra per risolvere i problemi non possono farlo delegando a una persona la soluzione,

perché non sarebbero in grado di interiorizzarla quella soluzione e di applicarla".



Inutile dire che Beppe Grillo ha la soluzione, che non prevede più la presenza di Giuseppe Conte, ossia

"fare in modo che la soluzione decisa, in modo condiviso,
venga interiorizzata con una forte assunzione di responsabilità
da parte di tutti e non di una sola persona.
La trasformazione vera di una organizzazione come la nostra avviene solo così".



Per Grillo non si può e non si deve affidare tutto in mano a una persona,
perché questo è sintomo di fallimento nelle organizzazioni orizzontali.

Ma

"assumersi la responsabilità significa smettere di drogarsi,

smettere di voler creare l’illusione di una realtà diversa da quella attuale ed affrontarla.

Insieme, con i tempi e le modalità giuste.

Come una famiglia, come una comunità che impara dagli errori

e si mette in gioco senza rincorrere falsi miti, illusioni o principi azzurri che possano salvarla".


Il "principe azzurro" Conte ormai vale poco più di una scarpa usata
per Beppe Grillo,
che nel corso del suo video ha fatto l'annuncio tanto atteso dagli irriducibili:


"Indìco la consultazione in rete degli iscritti al MoVimento 5 Stelle
per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau".



Il Movimento 5 Stelle torna a casa dunque, perché come ha spiegato Grillo

"Il voto su qualsiasi altra piattaforma, infatti,
esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione,
essendo previsto nell’attuale statuto che gli strumenti informatici
attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche
di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau".



Un armistizio tra Grillo e Casaleggio che consentirà la votazione in via temporanea
per mettere le basi per il Movimento del futuro, come voluto dal capo del Movimento.


"Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023.
Qualcosa di concreto, indicando obiettivi, risorse, tempi, modalità di partecipazione vera
e, soprattutto, concordando una visione a lungo termine, al 2050"
, ha sentenziato Grillo.



Probabilmente l'avvocato del popolo si sta preparando a fondare il suo partito, che inizierà una guerra fratricida con il Movimento 5 Stelle.
 
Parlando al suo talk show annuale “Direct Line“, il presidente russo Putin ha detto chiaramente che,
anche se la Russia avesse affondato il cacciatorpediniere HMS Defender, comunque non sarebbe scoppiata la Terza Guerra Mondiale.

Inoltre nel colloquio è stato rivelato che un aereo strategico statunitense è decollato da un aeroporto sull’isola di Creta
ed è volato verso la Russia la mattina prima che l’HMS Defender entrasse nelle acque russe.


Putin ha qiundi riconosciuto che, nonostante le provocazioni, i membri della NATO non vogliono un conflitto,
e non è vero che il mondo sia ora sull’orlo di una guerra mondiale, ha detto.

Anche se avessimo affondato quella nave, sarebbe comunque difficile immaginare che il mondo sarebbe sull’orlo della terza guerra mondiale“,
ha detto il presidente. “Perché quelli che stanno facendo questo, sanno che non possono uscire vittoriosi da questa guerra. È una cosa molto importante“.


Il presidente ha anche riflettuto sulle ragioni esatte della provocazione britannica,
osservando che le questioni discusse nel suo recente vertice con il suo omologo americano, Joe Biden, a Ginevra, potrebbero offrire una spiegazione.


“Perché è stato necessario fare una tale provocazione? Per quale motivo?” chiede Putin.
“Per dimostrare che non hanno rispetto per la scelta della Crimea di unirsi alla Russia?”



Putin ha anche criticato l’Occidente per la sua ipocrisia, osservando che Mosca aveva ordinato alle sue truppe
di allontanarsi dal confine ucraino all’inizio di quest’anno, dopo che la Russia aveva ricevuto lamentele.


Abbiamo ritirato le truppe. Ma invece di reagire positivamente e dire:
“OK, comprendiamo la tua reazione alla nostra indignazione”, invece, cosa hanno fatto? Sono venuti ai nostri confini
“, ha detto Putin
 
Caos a New York: la corsa al sindaco di New York City “è precipitata nel caos” (come dice il NYT)
da quando il giornalista Bob Hardt ha riferito che il consiglio elettorale che controlla le primarie
ha conteggiato 130.000 voti di “prova”.

Oggi il Board di controllo tornerà a lavorare per ripulire i dati e riportare i veri risultati delle elezioni.

Il problema è stato riconosciuto ufficialmente:






Il problema è enorme ed era già stato notato, in quanto i voti comunicato dal Board di controllo
erano superiori a quelli registrati nei seggi: i primi erano oltre 900 mila, i secondi meno di 800 mila.. una bella differenza.

Il tutto reso ancora più rilevante dal fatto che i due candidati Dem sono distanziati, allo stato attuale, da meno di 15 mila voti.


Eric Adams says “irregularities” in ranked choice voting results for the New York City mayor race raises “serious questions,” as absentee ballots could sway the election.
Eric Adams: 51.9% (368,898)
Kathryn Garcia: 48.9 (352,990)

Adams +15,908 (≈120k remaining) pic.twitter.com/0uqtIQnsqe
— Alex Salvi (@alexsalvinews) June 29, 2021




Tra l’altro mancano ancora 100 mila schede mandate per corrispondenza,
quindi i risultati sono sempre incerti e, francamente, modificabili.


Poi uno si lamenta se Trump parla di vittoria democratica fraudolenta e di truffa.


Dispiace dirlo, ma la democrazia negli USA, senza una seria riforma elettorale, si sta progressivamente trasformando in una farsa.

Eppure i Dem prima hanno cercato d’imporre una norma federale ancora più lassista,
poi hanno deciso di opporsi alle riforme dei singoli stati contro le frodi elettorali.

Non si può fondare un partito sulla base dell falsificazione dei dati elettorali,
se no si diventa una democrazia peggiore di quella bulgara all’epoca dei comunisti.


Almeno i voti plebiscitari, all’epoca, erano veri.
 
A chi ha letto il post di Beppe Grillo, nel quale l’eletto sottolinea la mancanza di capacità organizzativa di Giuseppe Conte,
la sua distanza dai valori di riferimento e la necessità di raccogliere il voto degli iscritti sulla storica piattaforma del Movimento 5 Stelle, voglio dire quanto segue.

Grillo è un guitto, un Attila della democrazia, un manipolatore di folle imbelli, un fomentatore di odio, un disgregatore sociale, ma ha ragione.

Ha ragione lui. Lui ha creato quella massa liquida fatta di incapaci allo sbaraglio,
sempre pronti a detestare chi sappia anche soltanto leggere e scrivere, adulatori del monitor in cerca di prima occupazione.

L’ha creato lui, esattamente con quei valori, quei principi, quella base ideologica.


Conte vuole trasformare quella massa nella succursale del Partito Democratico
in forza di uno Statuto che ne cancella, insieme, origini e anima.

Una fusione a freddo col sistema tanto detestato, insomma.


Conte ha governato perché Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno convogliato il 32 per cento dei voti in direzione del Movimento.
Senza di loro, politicamente non sarebbe nulla.


Ora, dice Grillo, Conte ha passato il segno e pretende di assurgere (assurgere, sì: come i Padri Fondatori)
al soglio pontificio del Movimento, ostracizzando chi, del Movimento, è l’ideatore.


Conte è stato – letteralmente – sgamato, proprio mentre si accingeva a commettere parricidio.
Il tradimento, in politica, a volte paga.
Lo accoglieranno (salvo faccia pubblica contrizione… ammesso che basti) nel Pd, dicendo che è una risorsa.


Lì se ne intendono di risorse di seconda mano.

Una in più non può fare danno.


Mal che vada, proporranno una tassa in favore dei banchi a rotelle in disuso.
 
L’agenzia di stampa Reuters ha ripreso uno studio pubblicato sulla rivista medica JAMA Cardiology

che segnala altre brutte notizia sul fronte vaccini.



Stando a quanto riporta Reuters, i membri delle forze armate Usa che sono stati vaccinati contro il Covid-19

hanno mostrato tassi di infiammazione cardiaca superiori al previsto.


Lo studio ha rilevato che 23 maschi precedentemente sani con un’età media di 25 anni

hanno lamentato dolori al petto entro quattro giorni dalla vaccinazione.



Il tasso si è rivelato superiore a quanto previsto da alcune stime precedenti.

Come spiega lantidiplomatico.it che ha ripreso subito la notizia per l’Italia,
“tutti i pazienti, che al momento della pubblicazione dello studio si erano ripresi o si stavano riprendendo dalla miocardite
– un’infiammazione del muscolo cardiaco – avevano ricevuto vaccini a mRNA di Pfizer-Biontech o Moderna.
Le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno lanciato un’avvertenza circa i vaccini a mRNA
per segnalare il raro rischio di infiammazione cardiaca osservata principalmente nei giovani maschi”.


“Lo studio ha affermato che 19 dei pazienti erano membri dell’esercito che avevano ricevuto la loro seconda dose di vaccino.
Gli altri avevano ricevuto una dose o erano in congedo.
Le stime sulla popolazione generale avrebbero previsto otto o meno casi di miocardite sui 436.000 militari maschi
che hanno ricevuto due dosi di vaccino anti-Covid, afferma lo studio.
Otto dei pazienti militari nello studio sono stati sottoposti a scansioni diagnostiche
e hanno mostrato segni di infiammazione cardiaca che non potevano essere spiegati da altre cause”, afferma lo studio.


I pazienti nello studio avevano un’età compresa tra i 20 e i 51 anni.


Il CDC ha iniziato a indagare sul potenziale legame tra i vaccini mRNA e la miocardite ad aprile,
dopo che Israele ha segnalato che stava studiando tali casi in persone che avevano ricevuto il vaccino Pfizer/BioNTech,
e dopo un rapporto secondo cui anche l’esercito nordamericano aveva riscontrato casi.
 
L’utilizzo dell’eparina nei malati di Covid 19 sembra proteggere le funzioni dell’apparato respiratorio a medio e lungo termine.

Lo dice il primo studio multicentrico guidato dall’Unità di pneumologia dell’ospedale San Gerardo di Monza, diretto dal professor Alberto Pesci.

Lo studio, condotto con l’Università Bicocca, ha sottoposto a prove funzionali respiratorie e radiografie del torace
312 pazienti a 6 e 12 mesi dalle dimissioni per polmonite da SARS-CoV-2.

Sette i centri lombardi coinvolti nel monitoraggio:
insieme al San Gerardo anche gli Spedali Civili di Brescia, l’ospedale Salvini di Garbagnate Milanese,
gli ospedali di Cremona, di Crema, di Vimercate e l’ospedale San Giuseppe di Milano.


I pazienti sono stati sottoposti a visite pneumologiche comprensive di prove funzionali respiratorie e radiografie del torace.

I risultati a 6 mesi dalle dimissioni si sono concluse nel novembre 2020 e sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Respiration,
mentre il follow-up a 12 mesi si sta completando in questi giorni.

«Abbiamo selezionato pazienti senza malattie respiratorie pregresse — spiega il Professor Pesci —
un terzo dei pazienti tra coloro che hanno avuto necessità solo dell’ossigeno,
un terzo curato con ventilazione non invasiva e un terzo con ventilazione meccanica invasiva».


Lo studio ha dimostrato che, sei mesi dopo la polmonite da Covid, le alterazioni delle prove funzionali respiratorie
e della radiografia del torace sono presenti in una percentuale considerevole della popolazione.


In particolare i due esami che si sono rivelati più sensibili nell’individuare conseguenze a livello polmonare
sono la diffusione alveolo-capillare del monossido di carbonio , ovvero la capacità dell’ossigeno di passare dal polmone nel sangue (46% dei casi)
e la radiografia del torace che hanno mostrato delle alterazioni rispettivamente in un paziente su quattro.

«È importante segnalare — spiega Pesci — che le alterazioni riscontrate sono nella maggioranza dei casi di grado lieve.
Inoltre per quanto concerne il permanere di sintomi respiratori, quali la mancanza di fiato,
la maggioranza dei pazienti studiati (69%) a distanza di 6 mesi dalla polmonite da SARS- CoV-2 non presenta più questo sintomo se non durante sforzi intensi».


Un ulteriore dato interessante emerso dallo studio riguarda la profilassi con eparina somministrata durante il ricovero, al fine di prevenire le trombosi.

«Nei nostri pazienti — prosegue il direttore della Pneumologia — tale profilassi sembra aver agito da fattore protettivo
sul riscontro di alterazioni delle prove funzionali respiratorie anche a distanza di 6 mesi,
aprendo nuovi scenari sull’impatto della terapia per Covid-19 anche nel prevenire le conseguenze a medio-lungo termine».


Ora lo studio si sta completando, a un anno dalle dimissioni, attraverso l’analisi delle Tac polmonari
per osservare la presenza di cicatrici o fibrosi polmonari che sembrano, dai primi dati, in numero esiguo.
 
"Durante un’ondata epidemica non si deve vaccinare”.

Ecco la frase che, pronunciata nel contesto di un’intervista rilasciata ad affaritaliani.it settimane fa,
era costata al primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Pietro Luigi Garavelli,
attacchi insistenti da parte di colleghi e di siti come Butac.


Nonostante sia noto anche agli studenti di medicina

il principio in base al quale non si vaccina mai in picco epidemico,

ho ricevuto attacchi che mai avrei immaginato di ricevere
, da caccia alle streghe.


Si tratta tra l’altro di una basilare legge Darwiniana,

riferita ovviamente ai virus che mutano perché con quelli stabili il problema non si pone.


Ogni forma di vita cerca di sopravvivere e il virus, davanti agli anticorpi indotti da vaccino, sviluppa varianti.


Un concetto conclamato in qualsiasi virosi.


Ebbene, ora mi prendo la mia rivincita, visto che Crisanti ha detto la stessa cosa”.
 
Un “azzardo biologico”.


Andrea Crisanti in effetti ha lanciato un allarme qualche giorno fa affermando che
“non si è mai fatta una vaccinazione di massa con uno stato di trasmissione di un virus così alto e ampio
e questo può comportare dei rischi.
O si vaccina tutti assieme il più velocemente possibile oppure bisogna abbattere la trasmissione,
perché vaccinare lentamente con livelli di trasmissione elevata secondo me è un azzardo biologico.
Nel senso che si favorisce la mutazione del virus: ogni volta che si trasmette il virus muta”.

Andrea Crisanti ha altresì detto che “in genere la vaccinazione si fa sempre
con gruppi di età dove non c’è trasmissione o la trasmissione è più bassa possibile o molto circoscritta”.


Crisanti mi ha reso giustizia -ha affermato Garavelli- sappiamo da sempre che quando un virus arriva
bisogna avere già gli anticorpi e che se si vaccina in piena epidemia non funziona, si rischia anzi di selezionare mutanti.
Solo che se lo dice lui nessuno lo contesta”.


“Sta prevalendo l’anti-scienza -ha detto Garavelli-
Vi sono sempre più studi che evidenziano come comportamenti responsabili diano lo stesso effetto dei lockdown.


Le tre cose da porre in essere sono :

in primis comportamenti responsabili,

in secondo luogo cure domiciliari assolutamente disponibili e valide,

in terzo luogo il vaccino per evitare le forme più gravi della patologia”.



E sull’accusa di essere un no vax, Garavelli sorride e replica.

“Ho sempre provveduto a vaccinare me e la mia famiglia, relativamente a Covid me stesso e i miei suoceri.
Ora Crisanti ripende le stesse considerazioni in merito alla rischiosa vaccinazione in pandemia e tutti tacciono!
È comunque una soddisfazione per tutti gli attacchi ricevuti, il tempo come sempre è galantuomo”.


Anche se, chiosa Garavelli,

in questo paese non si ha il coraggio di ammettere la realtà.

Questi vaccini non sono la panacea,

richiedendosi rapidi e periodici aggiornamenti,

oltre che fare parte di un approccio combinato
”.
 

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