Trichet si spieghi: perchè le banche esitano ancora a concedere prestiti?
L'esito degli stress test è stato considerato positivo. Ma allora perchè gli istituti finanziari europei mostrano un atteggiamento che si potrebbe spiegare solo con la paura? La colpa è solo del debito sovrano?
Pubblicato il 05 agosto 2010 | Ora 09:29
Fonte: WSI-TELEBORSA
Il mondo finanziario europeo è alle prese con un forte dubbio che, nel giorno della riunione della Bce sui tassi, si spera verrà in qualche modo smorzato. Il dubbio è il seguente: se come dice Bruxelles, gli stress test hanno dimostrato che il patrimonio delle banche é più che adeguato, come mai c'è ancora tanta riluttanza a concedere credito all'economia?
Dall'ultimo sondaggio della BCE, infatti, relativo al secondo trimestre, è emerso che le banche hanno irrigidito i criteri per la concessione dei prestiti. Colpa solo del debito sovrano? Secondo la BCE, gli effetti negativi della crisi europea del debito sovrano hanno accresciuto le difficoltà di finanziamento degli istituti sul mercato interbancario.
Lo ha affermato l'istituto la settimana scorsa quando ha pubblicato l'indagine trimestrale sul credito condotta dalla Banca centrale europea: le banche europee prevedono un'ulteriore restrizione dei criteri per concedere prestiti alle imprese nel trimestre in corso. "Le banche hanno riferito come l'accesso ai finanziamenti 'wholesale' sia stato più difficile rispetto al primo trimestre".
Nel terzo trimestre dell'anno le difficoltà sembrano destinate a permanere, stando alle attese delle banche, seppure in forma attenuata rispetto ai tre mesi a giugno.
Cosa dirà a tal proposito oggi il numero uno della Bce Trichet, che come di consueto terrà la conferenza stampa, dopo la decisione sul costo del denaro? (le previsioni, tutti sembrano concordi, sono per un nulla di fatto).
Tra l'altro il discorso che oggi terrà il numero uno dell'Eurotower, sarà anche il primo proprio dopo l'esito positivo dei sopra citati stress test bancari, imposti da BCE, UE e CEBS. Su 91 istituti controllati, solo 7 non hanno superato la prova che prevedeva un Tier 1 (rapporto capitali propri/attività totali) di almeno il 6% nello scenario economico peggiore, anche se gli operatori hanno espresso perplessità e dubbi sulla rigorosità dei criteri di valutazione adottati.
Molto probabilmente Trichet ridadirà la solidità del sistema bancario europeo fotografata dagli stress test, confermando così l'opinione della Commissione Europea, espressa dopo la diffusione dei risultati, che ha sottolineato l'importanza di tale strumento per restaurare la fiducia. Ma poi dovrà aggiungere forse anche altro per spiegare come mai i cordoni sui prestiti non solo non si allentano ma si irrigidiscono anche.
Certo, non si possono ignorare i segnali positivi che sono giunti dalle ultime indicazioni macro, con gli indici manifatturieri di Eurolandia a fronte di quelli americani che segnalano invece ancora un rallentamento. Il venir meno però dei benefici agli stimoli pubblici continua a far riacutizzare alcuni timori.
Dunque la verità - come indica anche la performance delle ultime ore dei listini azionari - è che in Europa regna l'incertezza pura, che fa fare un passo avanti ed un passo indietro tanto per mantenersi in equilibrio e non esporsi più di tanto finché le cose non saranno più chiare.
La parola, a questo punto, a Trichet.