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allora quello che dicevamo sui possibili movimenti tra ieri e il prossimo fomc non era una cosa campata per aria
Lo scivolone del dollaro continuerà, il mondo è in allerta
Il calo del biglietto verde - che potrebbe proseguire fino al prossimo meeting della Fed - aprirà la porta a squilibri internazionali che non saranno facilmente tollerati. L'Europa e il Giappone guardano preoccupati. E non sono i soli a tremare.
Pubblicato il 23 settembre 2010 | Ora 08:44
Fonte: FXCM ITALIA
(WSI) –Il greenback ha continuato a perdere terreno contro ogni major ieri, tranne contro il Loonie (che è stato colpito da vendite al dettaglio peggiori del previsto). La mancanza di dati USA ieri ha lasciato il mercato focalizzato sulle dure parole di Bernanke, e dalla partenza di Larry Summers dal team di Obama (Summers è un veterano dell’epoca di Clinton ed è sempre stato per un dollaro forte).
Comunque, anche in presenza di dati USA forse sarebbe rimasto tutto identico perché di fatto si è aperta la porta ad un possibile QE2 e la direzione della politica monetaria indica la via per il dollaro. Potremmo azzardare che, fino al prossimo meeting della Fed, il dollaro potrebbe continuare a perdere terreno.
Comunque potrebbe non essere un senso unico perché gli squilibri internazionali dovuti al dollaro così debole possono sollevare commenti e pressioni da altre parti del mondo. Un esempio? Con AudUsd a 96 figura, la RBA potrebbe uscire presto con commenti negativi sulla forza dell’Aussie; lo stesso vale per la RBNZ. Dall’altra parte, il nostro Trichet non si espone a commenti sulla valuta ma gli esponenti politici europei sono solitamente meno riservati. Infine, la BoJ potrebbe bloccare le discese di UsdJpy.
Tuttavia, finchè qualcuno non si espone, il dollaro sarà lettera tendenzialmente su tutti i fronti. Oggi sono in calendario le vendite di case esistenti ed i leading indicators: si attendono lievi miglioramenti. In ogni caso l’influenza sul dollaro dovrebbe essere limitata, a meno di non vedere ulteriori dati negativi.
Negli ultimi mesi abbiamo spesso parlato di correlazioni, specie quelle tra obbligazioni e azioni. Ad esempio lo spread Bund-Treasury a 2 anni: da inizio mese non ha fatto altro che apprezzarsi, così come EurUsd. Ieri lo spread è sceso lievemente e quindi oggi potremmo vedere un po’ di ridimensionamento nei guadagni dell’euro.
Poi non possiamo non citare lo spread tra Treasury e bond nipponici a 2 anni, che sembra guidare UsdJpy da lungo tempo. Il nuovo minimo dello spread registrato ieri può indicare a discese di UsdJpy sotto 83 figura, se non intervenisse la BoJ. L’euro comunque è stato il grande vincitore, grazie alla discesa del dollaro, e abbiamo raggiunto un massimo attorno a 1,3440 anche sulla base di aste obbligazionarie di successo qui in area euro (Portogallo, Spagna, Irlanda, Grecia) e anche Zapatero si è lasciato andare con commenti come "la crisi del debito che affliggeva Spagna e l’eurozona è passata".
Eppure i nuovi ordini industriali sono scesi al minimo da 19 mesi a -2,4% e anche la fiducia dei consumatori è scesa. I tagli necessari per sistemare i bilanci pubblici, unitamente al tasso di disoccupazione oramai stabilmente al 10% qui in Europa, renderanno comunque difficile questo recupero.
Passiamo alla sterlina e ieri la BoE ha confermato le difficoltà del paese e soprattutto del settore dei servizi, e all’interno della BoE c’è una diatriba accesa sul da farsi. C’è quindi una buona possibilità che anche la BoE segua la Fed, mostrando ulteriori stimoli. Passando anche al Loonie, le vendite al dettaglio di ieri sono usciti peggiori del previsto e questo fatto, unitamente al fatto che le pressioni inflazionistiche si stanno riducendo, dovrebbe tenere la BoC in pausa fino a fine anno.
Passando all’analisi tecnica, notiamo una generale riduzione nella volatilità dell’Euro, e chi utilizza le Bande di Bollinger lo noterà dal "classico" avvicinarsi delle bande. In effetti EurUsd, EurJpy e anche EurGbp sono tutti in range più o meno stretti. L’EurUsd è costretto tra 1,3410 e 1,3388; l’EurJpy tra il 113,40 e il 113,20; EurGbp tra 0,8565 e 0,8550.
Breakout sembrano imminenti ed il mercato è focalizzato sull’Euro stamattina (questo si evince dal fatto che i tre cambi sembrano fotocopie l’una delle altre). Decifrare la sterlina oggi è più difficile: il Cable è a metà del range tra 1,5580 e 1,5715 e per capire verso quale estremo si dirigerà occorre avere un break out sopra 1,5670 o sotto 1,5635. I movimenti del cable dovrebbero comandare le altre sterline almeno per la prima parte della giornata.
Passiamo infine allo Yen: nonostante la debolezza del dollaro, UsdJpy si è ripreso parzialmente dai minimi di ieri e siamo a 84,50 mentre scriviamo. Solo una rottura sopra 84,70 può portare possibili rialzi sino a 84,90. GbpJpy sembra comunque più promettente con spazio forse fino a 132,77. Per chi volesse ulteriori approfondimenti, ci vediamo alle 9 puntuali per il nostro Morning Briefing in webinar:
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