Grecia: Economista Allen, Programma Non Sufficiente a Soluzione Problema
Stampa
Temi:I rating di BorsaEconomia internazionale
venerdì, 30 aprile 2010 - 19:34
(ASCA) - Firenze, 30 apr - Il piano di aiuti che sta prendendo forma in questo momento e il programma di tagli messo in atto dalla Grecia ''non e' sufficiente''. Ne e' convinto il professor Franklin Allen, docente di finanza all'Universita' della Pennsylvania e visiting all'Istituto universitario europeo di Fiesole, intervistato dall'ASCA. Precisando che al momento ''non abbiamo dettagli'' e che quindi ''e' difficile sapere come i mercati reagiranno'', il professor Allen ritiene che gli interventi ''possano avere un effetto nel breve periodo ma che non siano sufficienti a risolvere i problemi''. E non e' escluso un contagio anche all'Italia. ''Penso che a lungo andare - afferma Allen - quello del debito possa essere un problema perche' gli interessi di lungo periodo crescono, il debito dovrebbe essere ridotto e vista la situazione politica mi sembra difficile che il governo possa intervenire''. Quel che e' certo, secondo l'economista americano, e' che dopo questo problema l'Europa ha bisogno di rivedere alcuni meccanismi. ''C'e' bisogno di un nuovo sistema - afferma - ma prima di tutto i Paesi europei devono definire quale tipo di Eurozona vogliono''. Secondo Allen serve un nuovo ''meccanismo'' per evitare che ''gli Stati debbano pagare gli eccessi fiscali di altri Stati''. In questo senso, secondo il professor Allen, ''la commissione europea deve poter inviare propri rappresentanti per decidere quale ristrutturazione e' necessario fare. Poi possono autorizzare il rimborso del debito e garantire, ad esempio, le grandi banche. Di un nuovo sistema c'e' sicuramente bisogno ma i negoziati saranno molto difficili e credo che sia il lavoro di una decade, non di pochi mesi'', tra l'altro in un momento di ''grande incertezza''. L'economista, inoltre, 'assolve' le agenzie di rating, accusate di aver provocato il tracollo della Grecia con il downgrading. ''In questo caso - afferma - penso che le agenzie di rating abbiano lavorato bene, operando il downgrading quando doveva essere fatto, Standard&Poor's in modo un po' piu' aggressivo di Moody's, ma penso che abbiano fatto bene il loro lavoro''. Quanto all'idea di una agenzia di rating europea, ipotesi su cui starebbe lavorando la Germania, il professor Allen si limita a individuare la necessita' che le agenzie di rating ''siano pienamente indipendenti'' non ''regolamentate'' o addirittura ''controllate dai governi''.