FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 2 (6 lettori)

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MARTEDÌ 11 OTTOBRE 2011

FTSE MIB: COMPARE UNA DOJI.

Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:




Il nostro indice ha chiuso a 16.036 registrando un -0,38%.


Ultime sedute:



L'indice rimane ampiamente sopra la 7+5 e la 25+5, a dimostrazione del trend di medio e di quello di lungo ampiamente rialzisti.
Vista l'ampia distanza, i trend sono in grado di sopportare anche notevoli correzioni senza invertire al ribasso.

Il Ftse Mib è salito fino a 16.273 punti per poi ridiscendere sotto quella soglia (16.144) che da venerdì scorso avevamo indicato come l'obiettivo più plausibile del movimento rialzista in atto.
E' decisamente prematuro sostenere già oggi che il recupero si sia esaurito ma la seduta odierna avvalora la nostra tesi.
Si attendono comunque conferme.

Il Detrended, seppur in calo, resta in deciso ipercomprato, sostenendo l'ipotesi del calo.
In sintesi, è troppo presto per aprire posizioni ribassiste, ma chi ne avesse al rialzo, a mio avviso, non commetterebbe una pazzia se volesse liquidarle.


Un altra considerazione: la chiusura coincidente con l'apertura, dal punto di vista grafico, produce un particolare tipo di candela che si chiama Doji e di cui vi riporto un esempio scolastico:




Se andate ad osservare il grafico, l'ultima candela è proprio una Doji.

Ciò premesso, se apertura e chiusura della candela si trovano a metà tra massimo e minimo di giornata , la doji ci segnala forte incertezza.

Difficile a questo punto capire se il movimento rialzista sia definitivamente esaurito, ma appare probabile la necessità almeno di una correzione.


Riccardo Fracasso
Pubblicato da riccardofracasso a 19:03 0 commenti
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Etichette: ANALISI TECNICA, CANDELE, DETRENDED OSCILLATOR, DOJI, FTSE MIB, OBIETTIVO
S&P 500: MANCANO I VOLUMI.

Partiamo subito col grafico dello S&P 500:







L'indice americano ha chiuso a 1.195 registrando un + 3,41%.

Ultime sedute:




Come si può osservare dal grafico, il gran balzo ha permesso all'indice di sopravanzare la 25+5 e quindi di invertire il trend di lungo termine.
Però, non vi sarà sfuggito che lo S&P 500 ora si ritrova a ridosso della trendline inferiore (A) dell'ex canale rialzista.
E' la stessa trendline sulla quale l'indice, a fine settembre, ha prodotto un pull back, riconoscendola come resistenza.
Apriamo ora una parentesi: un rialzo, a differenza di un calo, necessità di volumi considerevoli per poter esser considerato solido.
Grafico:



Come si può osservare, nelle ultime sedute in cui lo S&P 500 è salito, i volumi non solo non sono cresciuti ma sono progressivamente scesi.
Sia ben chiaro che i volumi possono giungere in un secondo momento, ma dovendo analizzare i dati presenti e non quelli futuri non possiamo che evidenziare che la partecipazione del mercato a tale rialzo non è affatto consistente.
In parole semplici, sembra esserci poca convinzione da parte degli operatori con più risorse.

Inoltre, il Detrended segnala un buon ipercomprato (anche se non ai livelli di quello del nostro Ftse Mib).

In sintesi, nonostante la tendenza di medio/lungo periodo positiva, lo S&P giunge a ridosso di una resistenza importante in ipercomprato e con volumi decrescenti.

Tuttavia, la chiusura sui massimi ne rende probabili di ulteriori nella seduta di oggi, e quindi è plausibile che la resistenza (A) sia sforata, ma, per i motivi citati, non in modo definitivo.

V'è un'altra considerazione da fare: la solidità di un movimento rialzista non si misura in base a dove esso sia in grado di spingersi, ma in base a una sequenza ordinata di massimi e minimi decrescenti che al momento non c'è.

Riccardo Fracasso
 
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