(ASCA) - Roma, 15 giu - La stabilita' finanziaria nell'Eurozona e' ancora a rischio e una ristrutturazione del debito sovrano della Grecia sarebbe molto pericolosa. E' l'allarme lanciato dalla Banca Centrale Europea nel rapporto semestrale che rinnova l'allerta sullo stato di salute finanziaria dei paesi che adottano l'euro. ''Nonostante un miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie dell'economia globale e dell'area euro, lo scenario complessivo resta molto difficile nell'eurozona'', scrive l'Eurotower. La profonda crisi finanziaria e' alle spalle, ma ha lasciato in eredita' una serie di problematiche irrisolte ed ha amplificato le difficolta' di paesi e istituti di credito che non hanno messo in cantiere piani di risanamento.
Nel rapporto, la banca centrale torna a mettere in guardia sui rischi di un default della Grecia. Un riassetto del debito di Atene avrebbe ''conseguenze potenzialmente pericolose'' per il paese e per il sistema bancario. Per superare la crisi non ci sono dunque scorciatoie, e' il messaggio inviato da Francoforte che sollecita i paesi con squilibri nei conti pubblici a ''uno sforzo determinato e senza indugi'' per migliorare i fondamentali dell'economia.
Il rapporto sulla stabilita' finanziaria indica cinque criticita'. La prima e' rappresentata ''dalle vulnerabilita' delle finanze pubbliche e del settore finanziario con potenziali effetti di contagio''. In particolare la stretta interconnessione tra il comparto pubblico e le banche che detengono in portafoglio ampie quote dei titoli di Stato dei paesi periferici e' ''il rischio principale e presenta il potenziale per creare effetti di contagio''.
La seconda si riferisce ''ai problemi di raccolta del sistema bancario e la volatilita' nei costi della provvista''. La Bce segnala che e' ''il tallone d'Achille'' per molte banche dell'area euro. ''Circa il 30% del debito delle banche deve essere rifinanziato tra il 2011 e l'anno prossimo creando condizioni difficili per quei gruppi bancari che presentano una minore capacita' di accesso al mercato dei capitali all'ingrosso''.
La terza e' relativa ''alle perdite per le banche, in particolare dal declino dei prezzi negli immobili commerciali e residenziali in alcuni paesi dell'Eurozona''. La Bce sottolinea infatti che in alcuni paesi euro ''i prezzi delle case continuano ad essere sopravvalutati nonostante la correzione in basso dal 2009''. Francia e Spagna presentano nel primo trimestre dell'anno presentano prezzi superiori alla media rispettivamente del 30 e del 15%. L'Italia invece non e' stata caratterizzata dalla bolla immobiliare e anche se i valori delle case sono superiori di circa il 10% rispetto all'andamento di lungo periodo, il mercato italiano (che vale il 17% dell'intero settore immobiliare dell'area euro) mostra un trend piuttosto allineato alla media.
Altra criticita' e' rappresentata dai ''rischi associati da inattesi aumenti dei tassi di interesse a lungo termine con possibili implicazioni negative per le istituzioni finanziarie''.
La quinta ''alle tensioni nei flussi internazionali dei capitali, nella crescita dei prezzi delle attivita' nei paesi emergenti e i rischi associati con il riemergere degli squilibri globali''.
did/