Son seduto sulla riva del fiume ad aspettare il fallimento del Fatto

Basterebbe prevedere che gli organi di controllo venissero nominati dall'autorità giudiziaria, senza necessità di addurre "scetticismi professionali" per legge, farseschi nella misura in cui chi devi controllare è lo stesso che ti paga.
Basterebbe se fosse possibile avere piena fiducia in una autorità giudiziaria che risponda delle proprie azioni.
Ma io temo che, in Italia, forse le cose riuscirebbero addirittura a peggiorare.
Magari "chi devi controllare" è un nemico politico, ideologico o personale di chi ti ha dato l'incarico, e chi ti ha dato l'incarico non risponderà mai dei danni che verranno causati al controllato.

Un esempio a caso: metti che Ingroia faccia il magistrato e nomini il revisore dei conti di qualche società di Berlusconi.
Metti che il revisore sostenga che i bilanci sono discutibili.
Metti che poi il sistema consenta ad Ingroia di scendere in campo in politica, dichiarandosi anti-berlusconiano.
Il giudizio del revisore pagato dal nemico di Berlusconi sarebbe più credibile rispetto a quello di un revisore pagato da Berlusconi?

La deontologia...

L'unica cosa che può funzionare è la deontologia dei manager dell'azienda E dei revisori.
 
L'autorità giudiziaria servirebbe "solo" a troncare le obiezioni sul fatto che il controllante viene nominato dal controllato. Così come sarebbe opportuno introdurre un tetto al numero degli incarichi, spalmando le nomine magari con estrazioni casuali. Sembrerebbe una specie di pesca di beneficenza - d'altra parte i tribunali sono proprio porti di mare - ma più fossero i paletti in sede di nomina e minori potrebbero essere le obiezioni di favoritismo o persecuzione.

Che deontologia possono vantare gli organi di controllo del Fatto Quotidiano ? Autorizzano l'iscrizione di fuffa negli attivi, presuntivamente legittima, sul presupposto che vi sia un piano industriale che dimostri il recupero di redditività almeno pari alle perdite ? I casi sono due: o i controllori non hanno mai visto un piano industriale e si basano su asserzioni accademiche oppure, quand'anche l'avessero visto, non stanno dando l'adeguato rilievo all'aleatorietà delle voci virtuali compensative delle perdite.

Prendiamo il caso opposto: Bialetti Group, in questi giorni, si è vista notificare dai revisori la lettera di contestazione in ordine al requisito della continuità aziendale ipotizzato sussistente nel piano industriale proposto dal board.
Apparentemente, un atteggiamento professionale encomiabile.

Mi chiedo, ti chiedo, noi tutti ci chiediamo: che differenza c'è fra Bialetti e FQ ?

Mi rispondo, ti risposto, a voi tutti rispondiamo: la differenza sta proprio nel procedimento. Bialetti ha il medesimo piano industriale che può avere FQ (certo, cambiano i numeri, ma concettualmente sono entrambi piani industriali), con la differenza che il primo, quello di Bialetti, è un piano industriale che si inserisce in una procedura di risanamento prevista dalle leggi sulla crisi d'impresa. Quindi, in presenza di un tribunale che monitora l'evoluzione della situazione, i revisori si parano il culo andando a fare giustamente le pulci al piano industriale.
Nel caso di FQ, non c'è alcuna procedura di risanamento in corso, quindi niente Tribunale. Almeno per ora :rolleyes: . Sicché, non essendo tenuti a prendere posizione rigida, accettano la promiscuità dell'incarico e si aggrappano all'incertezza delle business rules.

Come hai scritto in principio, l'autorità giudiziaria deve avere credibilità per fatti propri, non perchè Montesquieu gliel'ha attribuita per tripartizione di poteri. Pur tuttavia, la presenza di un Tribunale incute sempre, a torto o ragione, un certo rispetto. Ecco, a questo presunto od effettivo rispetto, varrebbe la pena affidarsi su questa Terra, visto che la giustizia, in sé, non ne farà mai parte.

Abbiamo un luminare che, usando metodi standard nella letteratura, prende 20 numeri, ne fa un foglio excel, e professionalmente dice che, se questi numeri corrispondessero alla realtà, un'entità che fino a oggi ha registrato solo perdite varrebbe 12 milioni di euro. Il luminare si para le chiappe dicendo che lui si è basato sulle ipotesi del management.

Il revisore si para le chiappe basandosi sulla perizia del luminare. Ma di solito queste acrobazie i) o sono insignificanti (es. un investimento da 10 milioni nel bilancio di Unicredit) oppure ii) inducono il revisore a dire al cliente" Per ora hai trovato l'appiglio per non andare in default, ma se le previsioni di redditività che hai riportato per il 2023 non si verificano, l'anno prossimo non firmo la relazione".
Sempre che nel frattempo le banche non siano passate all'incasso: in quel caso, la fine è più veloce.

Sull'utilità del tribunale rimango perplesso. Metti che in borsa ci siano titoli di società editoriali che fanno riferimento, che so, a Urbano Cairo, Carlo De Benedetti e a Silvio Berlusconi. Riesci a pensare che, per ciascuna società, tutti i giudici concorderebbero nell'individuare un revisore dei conti? Se la risposta è no, si aumentano i rischi di arbitrio.
Il sorteggio è anti-meritocratico, e premia la società di revisione gestita onestamente in misura uguale a quella gestita da incapaci o complici di truffatori: non lo prendo in considerazione.

Se le mie nefaste previsioni sono corrette (e il FQ non verrà aiutato da iniezioni di liquidità russa o cinese), si arriverà al default. A quel punto, se esistesse una magistratura imparziale, il C.d.A. della società, insieme al collegio sindacale e forse al partner della società di revisione, passerebbero dei brutti momenti.
Ma il FQ è partner consolidato della magistratura nella diffusione di intercettazioni anche a prescindere dalla rilevanza processuale, quindi non sono fiducioso su quest'esito.


Comunque qualche settimana fa ho fatto un giro sul sito della Consob e, con mia meraviglia, ho visto che ogni tanto vengono presi provvedimenti sanzionatori contro dipendenti di società quotate che hanno usato informazioni privilegiate, contro revisori e truffatori vari.
 
Per coincidenza, in questi giorni un Prof. dell'Università di Pavia si è fatto anche lui domande sul sinistro bilancio 2022 del Fatto.

Ma la notizia vera è che uno sconosciuto viandante di Twitter ("Andrea" non è un mio nickname e nemmeno un mio follower) gli ha suggerito di lèggere anche questo thread.


Screenshot_20230614_114942_Twitter.jpg
 
ottimo lavoro complimenti

a quando una nuova esamina di bilancio di qualche banca senza prescindere da simpatie personali?
 
ottimo lavoro complimenti

a quando una nuova esamina di bilancio di qualche banca senza prescindere da simpatie personali?
Grazie :) ma, per quanto il tema dei bilanci bancari sia appassionante, non ho particolari competenze settoriali.

Se si sa di non sapere, è meglio tacere e lasciare i lettori nel dubbio, piuttosto che rivelare in modo palese la propria incompetenza.
 
Dove eravamo rimasti?
Ah, sì: avevo detto che secondo me il Fatto Quotidiano andava verso il fallimento, a dispetto dei clamorosi imbrogli contabili.
E invece in borsa, salvo gli ultimi tempi, è inopinatamente risalito.

Screenshot 2023-10-01 alle 13.04.21.png


Ci sono varie possibilità (oltre al fatto che io potrei non aver capìto nulla): o
1) il Fatto in realtà va benissimo (a livello di business), e il mercato l'ha premiato (almeno rispetto ai minimi di marzo), oppure
2) chi compra in borsa non ha capìto il contenuto del bilancio 2022, e il fatto che la società non pubblichi i dati trimestrali ha lasciato gli investitori senza (cattive? buone?) notizie per diversi mesi
3) varie ed eventuali.

Per quanto riguarda il

Punto 1: sabato 30 settembre è finalmente stata approvata la semestrale al 30 giugno 2023.
Ecco la sintesi del Fatto stesso:
Screenshot 2023-10-01 alle 13.08.50.png

In sintesi: a livello di Conto Economico,
- i ricavi aumentano (del 3.5%: visto che a gennaio il prezzo di copertina è salito dell'11%, a prima vista si può dire che hanno continuato a perdere lettori),
- la marginalità (rapporto tra margine lordo e ricavi) aumenta;
- però, visto che hanno iscritto in bilancio attività immateriali ("valore di qualcosa di intangibile, che può comprendere dai prodotti editoriali ai marchi al software") che vanno ammortizzate, il risultato lordo e quello netto diventano negativi. A proposito: nel periodo hanno effettuato ammortamenti, ma hanno anche continuato ad iscrivere nello Stato Patrimoniale nuove attività immateriali, le quali dovranno in futuro essere ammortizzate.

A livello di grandezze Patrimoniali, invece, scrivono solo che hanno 2 milioni di debiti netti.

Ah, c'è una buona notizia in termini di trasparenza.
Ad aprile avevo scritto che c'era una cosa brutta brutta brutta, una transazione infragruppo che nel bilancio civilistico comportava l'iscrizione di parecchi milioni di ricavi, e che questa cosa brutta brutta brutta non sarebbe stata rilevata in un bilancio consolidato:
E' venuto anche a voi lo stesso dubbio che è venuto a me?

Ovvero: in un bilancio individuale redatto con principi contabili italiani, si possono realizzare porcherie inenarrabili.
Ad esempio: una società X sta per chiudere l'esercizio con una perdita di 800 euro: costi > ricavi.
A dicembre, X costituisce una società Y con un capitale sociale di 1.000 euro.
Un attimo dopo, X vende a Y un suo asset che vale 1 euro a 1000 euro.
X realizza una plusvalenza di 999 euro. Dal nulla.
X chiude l'esercizio con un risultato positivo di 199 euro.

Questa distorsione viene eliminata nel Bilancio Consolidato, che aggrega tutte le entità che fanno parte di un Gruppo, evidenziando solo le transazioni avvenute con controparti esterne (si parla di "eliminazione delle transazioni infragruppo").

Nell'esempio in esame, la transazione verrebbe eliminata nel consolidamento, evidenziando che il Gruppo X ha chiuso l'esercizio con una perdita di 800 euro (com'è giusto che sia).

Ebbene: il FQ ha iniziato a pubblicare la relazione semestrale CONSOLIDATA! Yuppi!
E infatti, un numero a cui non dànno risalto nel comunicato stampa, è che la società ha l'aria di essere fallita.

Avete presente la sacra equazione, miei cari lettori, Patrimonio Netto = Attività - Passività?
Cosa succede se una azienda ha più Passività che Attività? Viene messa in liquidazione.
In questo caso non si procede in tal senso perché paradossalmente la consistenza "vera" del patrimonio viene rilevata nel bilancio consolidato, e le decisioni sul fallimento vengono prese sulla base del patrimonio che risulta nel bilancio civilistico, ma è comunque interessante osservare che il Consiglio di Amministrazione ha approvato una semestrale nella quale scrivono:
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Alè: il patrimonio netto consolidato è negativo.
Se decidessero di liquidare la società, i debiti supererebbero le attività di 800mila euro (non è così secondo me, poi ci torno).

A proposito: chi sarebbero quei pisquani che perderebbero parte dei loro crediti se la società fallisse? Ma anche noi, cari contribuenti italiani: ai bei tempi del Governo Conte, il FQ ricevette un finanziamento per il quale, in caso di insolvenza, lo Stato indennizza la banca che ha prestato dei soldi al FQ fino al 90%. Il 90% di 1.271mila euro è più di un milione di euro.

Screenshot 2023-10-01 alle 13.29.22.png



Sul Punto 2, carenza di informazioni, c'è poco da dire. Sono già contento che siano passati al bilancio consolidato, e non me la sento di imporgli anche la trimestrale. Fino a marzo 2024, credo che non avremo altre informazioni "periodiche" dal FQ.

Sul Punto 3, varie ed eventuali, una chiosa sulle "Imposte differite attive".
Un ripasso: come già scrissi, se una società "oggi" perde 100 euro, ma è ragionevolmente sicura che "in futuro" guadagnerà 100 euro, può tenere conto del fatto che "in futuro" non dovrà pagare le tasse sui futuri utili lordi (fino a concorrenza dei 100 euro), in quanto essi verranno compensati (non entro nei dettagli sull'80%) con le perdite pregresse.
Quindi la società "oggi" rileva 100 euro di perdita lorda meno 24 euro di ricavi per "imposte differite attive", e quindi chiude in perdita di solo 76, iscrivendo nel bilancio una sorta di credito di 24 euro.

Nel corso del secondo trimestre, il FQ ha registrato una perdita al lordo delle tasse di 1,5 milioni, su cui ha registrato un beneficio fiscale (le anzidette "imposte differite attive" di circa 400mila euro, e quindi ha comunicato al mondo che ha perso 1,1 milioni.
Lo stock di imposte differite attive è quindi cresciuto da 1.939K euro a 2.372 Keuro.
Due_milioni_e_quattro.
Una cifra che, con l'aliquota IRES del 24%, vuol dire che gli amministratori del FQ sono ragionevolmente certi che realizzeranno (oltre) 10 milioni di ricavi imponibili nei prossimi anni.
Questa valutazione non credo sia "audace" o "aggressive" (come dicono in inglese): a me puzza di ... non lo dico.
Se qualche soggetto che ha interesse a destabilizzare l'Italia con fake news (Russia, Cina ecc.) volesse mantenere in vita il FQ, la società potrebbe anche registrare un po' di milioni di ricavi. Che invece la redditività ricompaia senza aiuti esterni, personalmente lo trovo improbabile.

Se queste imposte differite attive non fossero state registrate, il FQ avrebbe registrato una perdita semestrale di 1.549K euro e, per la gioia dei creditori, avrebbe un Patrimonio Netto Consolidato negativo di oltre 3 milioni. E questo senza fare ipotesi che quello che è iscritto in bilancio (es. 5,6 milioni di "Contenuti televisivi", 1 milione di "Sviluppo Applicazione e Innovazione digitale") possa avere un valore inferiore a quello di iscrizione in bilancio.

Visto quello che è successo negli ultimi mesi, non mi sbilancio nel fare pronostici su come aprirà il titolo in borsa domani.
Magari qualche lettore / investitore potrebbe anche arrivare a festeggiare il balzo (meno dell'inflazione registrata, e con meno lettori, ma che importa?) dei ricavi del FQ e premiare il titolo.
 
Dove eravamo rimasti?
Ah, sì: avevo detto che secondo me il Fatto Quotidiano andava verso il fallimento, a dispetto dei clamorosi imbrogli contabili.
E invece in borsa, salvo gli ultimi tempi, è inopinatamente risalito.

Vedi l'allegato 720122

Ci sono varie possibilità (oltre al fatto che io potrei non aver capìto nulla): o
1) il Fatto in realtà va benissimo (a livello di business), e il mercato l'ha premiato (almeno rispetto ai minimi di marzo), oppure
2) chi compra in borsa non ha capìto il contenuto del bilancio 2022, e il fatto che la società non pubblichi i dati trimestrali ha lasciato gli investitori senza (cattive? buone?) notizie per diversi mesi
3) varie ed eventuali.

Per quanto riguarda il

Punto 1: sabato 30 settembre è finalmente stata approvata la semestrale al 30 giugno 2023.
Ecco la sintesi del Fatto stesso:
Vedi l'allegato 720123
In sintesi: a livello di Conto Economico,
- i ricavi aumentano (del 3.5%: visto che a gennaio il prezzo di copertina è salito dell'11%, a prima vista si può dire che hanno continuato a perdere lettori),
- la marginalità (rapporto tra margine lordo e ricavi) aumenta;
- però, visto che hanno iscritto in bilancio attività immateriali ("valore di qualcosa di intangibile, che può comprendere dai prodotti editoriali ai marchi al software") che vanno ammortizzate, il risultato lordo e quello netto diventano negativi. A proposito: nel periodo hanno effettuato ammortamenti, ma hanno anche continuato ad iscrivere nello Stato Patrimoniale nuove attività immateriali, le quali dovranno in futuro essere ammortizzate.

A livello di grandezze Patrimoniali, invece, scrivono solo che hanno 2 milioni di debiti netti.

Ah, c'è una buona notizia in termini di trasparenza.
Ad aprile avevo scritto che c'era una cosa brutta brutta brutta, una transazione infragruppo che nel bilancio civilistico comportava l'iscrizione di parecchi milioni di ricavi, e che questa cosa brutta brutta brutta non sarebbe stata rilevata in un bilancio consolidato:


Ebbene: il FQ ha iniziato a pubblicare la relazione semestrale CONSOLIDATA! Yuppi!
E infatti, un numero a cui non dànno risalto nel comunicato stampa, è che la società ha l'aria di essere fallita.

Avete presente la sacra equazione, miei cari lettori, Patrimonio Netto = Attività - Passività?
Cosa succede se una azienda ha più Passività che Attività? Viene messa in liquidazione.
In questo caso non si procede in tal senso perché paradossalmente la consistenza "vera" del patrimonio viene rilevata nel bilancio consolidato, e le decisioni sul fallimento vengono prese sulla base del patrimonio che risulta nel bilancio civilistico, ma è comunque interessante osservare che il Consiglio di Amministrazione ha approvato una semestrale nella quale scrivono:
Vedi l'allegato 720124

Alè: il patrimonio netto consolidato è negativo.
Se decidessero di liquidare la società, i debiti supererebbero le attività di 800mila euro (non è così secondo me, poi ci torno).

A proposito: chi sarebbero quei pisquani che perderebbero parte dei loro crediti se la società fallisse? Ma anche noi, cari contribuenti italiani: ai bei tempi del Governo Conte, il FQ ricevette un finanziamento per il quale, in caso di insolvenza, lo Stato indennizza la banca che ha prestato dei soldi al FQ fino al 90%. Il 90% di 1.271mila euro è più di un milione di euro.

Vedi l'allegato 720125


Sul Punto 2, carenza di informazioni, c'è poco da dire. Sono già contento che siano passati al bilancio consolidato, e non me la sento di imporgli anche la trimestrale. Fino a marzo 2024, credo che non avremo altre informazioni "periodiche" dal FQ.

Sul Punto 3, varie ed eventuali, una chiosa sulle "Imposte differite attive".
Un ripasso: come già scrissi, se una società "oggi" perde 100 euro, ma è ragionevolmente sicura che "in futuro" guadagnerà 100 euro, può tenere conto del fatto che "in futuro" non dovrà pagare le tasse sui futuri utili lordi (fino a concorrenza dei 100 euro), in quanto essi verranno compensati (non entro nei dettagli sull'80%) con le perdite pregresse.
Quindi la società "oggi" rileva 100 euro di perdita lorda meno 24 euro di ricavi per "imposte differite attive", e quindi chiude in perdita di solo 76, iscrivendo nel bilancio una sorta di credito di 24 euro.

Nel corso del secondo trimestre, il FQ ha registrato una perdita al lordo delle tasse di 1,5 milioni, su cui ha registrato un beneficio fiscale (le anzidette "imposte differite attive" di circa 400mila euro, e quindi ha comunicato al mondo che ha perso 1,1 milioni.
Lo stock di imposte differite attive è quindi cresciuto da 1.939K euro a 2.372 Keuro.
Due_milioni_e_quattro.
Una cifra che, con l'aliquota IRES del 24%, vuol dire che gli amministratori del FQ sono ragionevolmente certi che realizzeranno (oltre) 10 milioni di ricavi imponibili nei prossimi anni.
Questa valutazione non credo sia "audace" o "aggressive" (come dicono in inglese): a me puzza di ... non lo dico.
Se qualche soggetto che ha interesse a destabilizzare l'Italia con fake news (Russia, Cina ecc.) volesse mantenere in vita il FQ, la società potrebbe anche registrare un po' di milioni di ricavi. Che invece la redditività ricompaia senza aiuti esterni, personalmente lo trovo improbabile.

Se queste imposte differite attive non fossero state registrate, il FQ avrebbe registrato una perdita semestrale di 1.549K euro e, per la gioia dei creditori, avrebbe un Patrimonio Netto Consolidato negativo di oltre 3 milioni. E questo senza fare ipotesi che quello che è iscritto in bilancio (es. 5,6 milioni di "Contenuti televisivi", 1 milione di "Sviluppo Applicazione e Innovazione digitale") possa avere un valore inferiore a quello di iscrizione in bilancio.

Visto quello che è successo negli ultimi mesi, non mi sbilancio nel fare pronostici su come aprirà il titolo in borsa domani.
Magari qualche lettore / investitore potrebbe anche arrivare a festeggiare il balzo (meno dell'inflazione registrata, e con meno lettori, ma che importa?) dei ricavi del FQ e premiare il titolo.
Se i titoli si muovessero in modo razionale saremmo tutti milionari
 

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